Abbiamo realizzato, con un finanziamento della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, la schedatura della serie Fascicoli dei docenti e degli studenti dell’archivio dell’Accademia. Ci siamo occupati della migrazione dei dati raccolti finora e della formazione per l’utilizzo della piattaforma Archiui, software scelto dall’ente per informatizzare il suo archivio storico. Abbiamo portato a termine un breve periodo di l’affiancamento per il miglior utilizzo del software.
Il lavoro archivistico è stato svolto da Barbara de Iudicibus.
La formazione e l'affiancamento archivistico per l'utilizzo della piattaforma Archiui è opera di Cristina Saggioro.
Abbiamo avuto l’incarico di individuare il materiale fotografico presente nei fondi archivistici inventariati e in un fondo fotografico autonomo che si è costituito in occasione di eventi organizzati dall’Accademia.
Il lavoro è stato curato da Nicoletta Valente.
Gian Tommaso Scarascia Mugnozza (1925-2011) è stato professore di genetica agraria all’Università di Bari (1969-1979), poi all’Università della Tuscia (1980- 2000). Ha studiato, in particolare, la genetica per il miglioramento delle piante e la mutagenesi applicata ai vegetali. Si è occupato della salvaguardia e valorizzazione delle risorse genetiche vegetali e della biodiversità in generale nell’area mediterranea, in Africa e Sud America.
Tra i numerosi incarichi a livello nazionale e internazionale menzioniamo: presidente dell’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL (1989-2011), presidente della Commissione scientifica per il monitoraggio della tenuta presidenziale di Castelporziano (1994-2011); vicepresidente del Comitato scientifico di Milano Expo 2015 (2007-2011).
Abbiamo realizzato l’ordinamento e l’inventariazione del suo archivio (circa 700 fascicoli, contenuti in 90 scatole, anni ’50-2011). L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina e Nicoletta Valente.
Giovanni Battista Marini Bettolo (1915-1996), professore di chimica all’Università cattolica di Santiago del Cile, svolse un ruolo importante in Sud America, dove si interessò di sostanze organiche naturali. Si deve a lui lo studio sul curaro e la sua applicazione in medicina. Nel 1949 ritornò in Italia per lavorare presso l’Istituto superiore di sanità di cui fu presidente tra 1964 e 1971.
Sul suo fondo (65 buste, 1940-1996), composto da materiale preparatorio per le pubblicazioni, corrispondenza, appunti, foto e grafici, abbiamo svolto nel 2013 una prima ricognizione che ha prodotto un elenco delle unità archivistiche senza riordinamento. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Per maggiori informazioni si rimanda a G. Paoloni e N. Valente, G.B. Marini Bettolo e l’Accademia dei XL: un percorso in archivio, in Il curaro degli Indios dell’Amazzonia da veleno a farmaco. Il ruolo di G. B. Marini Bettolo e dell’Istituto superiore di sanità, a cura di P. De Castro e D. Marsili, Istituto superiore di sanità, Roma 2013 (I beni storico-scientifici dell’Istituto superiore di sanità, Quaderno n. 10).
Il lavoro è stato svolto da Alessia Capparucci e Nicoletta Valente.
Nicola Parravano (1883-1938) è stato tra i primi a intuire l’importanza della sinergia tra scienza e industria. Ha presieduto o è stato membro di moltissime commissioni e consigli ministeriali, ha avuto grandi doti organizzative che lo portarono, tra l’altro, a organizzare il X Congresso internazionale di chimica a Fiuggi nel 1938. Fu un grande successo per la comunità scientifica italiana, ma anche per il regime fascista che lo aveva finanziato.
Il fondo (489 fascicoli in 61 scatole, 1904-1960) è costituito prevalentemente da lettere, relazione, estratti, foto di impianti industriali. Il lavoro (2006) ha riguardato la redazione di un inventario sommario che è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Per maggiori informazioni si rimanda a F. Calascibetta e N. Valente, L’archivio di Nicola Parravano: un’analisi preliminare, in «Rendiconti dell’Accademia Nazionale delle Scienze detta dei XL. Memorie di Scienze Fisiche e Naturali», serie V, vol. XXXIII, parte II, 2009.
Il lavoro è stato svolto da Alex Nicora e Fabiana Raffaele con la supervisione di Nicoletta Valente.
Augusto Righi (1850-1920) è stato candidato per il premio Nobel per due volte (1911 e 1913). Molto importanti sono i suoi studi sulle scariche elettriche, sull’ottica delle oscillazioni elettriche, che hanno costituito la base per le scoperte di Marconi. Il fondo consta di 1334 documenti (lettere, biglietti, cartoline), 1888-1925. Adriana Pastore ha schedato analiticamente il fondo per la sua tesi di laurea (Inventario Fondo Righi, Tesi di diploma in Archivistica e Paleografia, Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dell’Università di Roma “La Sapienza”, relatore prof. Giovanni Paoloni, anno accademico 1997-1998).
Abbiamo curato la migrazione della schedatura nel software GEA e la digitalizzazione dei documenti. Il lavoro è ora consultabile sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
La migrazione in Gea e l'associazione delle immagini alle schede sono state curate da Silvia Giugno.
Giovanni Battista Bonino (1899-1985), è stato uno dei pionieri, anche in campo internazionale, dello sviluppo moderno delle metodologie chimico-fisiche. Ha scritto molto, soprattutto nel campo della strutturistica molecolare dove ha utilizzato, tra i primi, la spettroscopia all’infrarosso e la spettroscopia Raman.
Nel 2005 abbiamo realizzato l’inventario sommario del fondo (326 fascicoli, 1893-1988), che conserva corrispondenza, appunti, relazioni, verbali delle riunioni degli organi di cui Bonino ha fatto parte e documenti a stampa. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro è stato svolto da Azzurra Aiello, Alex Nicora e Patrizia Ventura con il coordinamento di Nicoletta Valente.
Durante la schedatura della corrispondenza Cannizzaro si è fatta strada l’idea di avere a disposizione un “archivio delle firme” come strumento per l’identificazione dei mittenti non espliciti. Il progetto si è ampliato per comprendere compilazione di schede biografiche di scienziati, associazione alla sua scheda di ritratto, foto, firme, documenti audio. Si è realizzato un primo lotto di 40 schede.
Arianna Terzi ha curato le ricerche biografiche e l'associazione delle immagini alla scheda GEA.
Enrico Bompiani (1889-1975) è stato allievo di Guido Castelnuovo e si è caratterizzato per una visione geometrica dei problemi matematici. Alla Sapienza di Roma ha diretto per venti anni l’Istituto matematico (1939-1959).
Il nostro intervento ha riguardato l’ordinamento e inventariazione del fondo (102 fascicoli, 1910-1975), costituito da corrispondenza personale e scientifica e dalla documentazione prodotta nell’ambito del Comitato di Matematica del CNR, di cui Bompiani è stato segretario generale per trent’anni. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro, iniziato da Nicoletta Valente, è stato completato in collaborazione con Monica Zecca.
Giovanni Semerano (1907-2003) è stato professore di chimica a Padova. La sua ricerca sulla polarografia si è arricchita grazie alla collaborazione con il premio Nobel Jaroslav Heyrovský (1956) presso l’Università di Praga. Semerano ha portato contributi notevoli nel campo della statica chimica, dei gas reali, dei radicali liberi e di altre specie molecolari labili.
Il fondo consta di 319 fascicoli, 1920-2003. Subito dopo la sua morte è stata schedata la corrispondenza intercorsa tra Miolati e Semerano tra 1930 e 1950. Abbiamo completato la schedatura e steso un inventario sommario del fondo che è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
La corrispondenza è stata schedata da Nicoletta Valente; l'inventario sommario è opera di Azzurra Aiello, Alex Nicora e Patrizia Ventura.
La raccolta su Guglielmo Marconi è opera del presidente dell’Accademia dei XL, Giovanni Battista Marini Bettolo, che ha voluto rendere omaggio alla memoria dello scienziato, molto vicino alla sua famiglia. Oltre a carte personali, alcuni documenti sono relativi alle numerose celebrazioni marconiane (cinquantenario della morte, centenario della nascita, centenario dell’invenzione della radio) e all’attività della Fondazione Marconi.
Abbiamo realizzato l’inventario del fondo (2 buste, 1901-2000) che è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
L'inventario è a cura di Giovanna Mattino e Nicoletta Valente.
Damiano Macaluso (1845-1932) dopo la laurea a Roma studia a Lipsia. Tornato a Palermo è assistente di Pietro Blaserna. Da docente (1886) si occupata prevalentemente della formazione di giovani fisici: sono suoi allievi Orso Mario Corbino, Michele La Rosa, Michele Cantone e Giovan Pietro Grimaldi. Come ricercatore il suo nome è legato al comportamento della luce polarizzata.
Il piccolo fondo (1871-1941, una scatola) è costituito da materiale a carattere privato e da molti estratti. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il fondo è stato inventariato da Beatrice Ortu.
Antonio Lombardi (1768-1847) è stato segretario per più di venti anni (1801-1824) della Società italiana delle scienze, diventata poi Accademia nazionale delle scienze detta dei XL. Nel 1794, la sua preparazione umanistica lo porta a lavorare, prima come vice, poi come bibliotecario capo, presso la Biblioteca Estense, dove operò fino alla morte.
Il suo fondo (389 documenti, 1811-1847), è stato riordinato e schedato a livello di documento nel 2003; la corrispondenza è stata digitalizzata. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
L'inventario è a cura di Laura Cicconi e Nicoletta Valente.
Michele La Rosa (1880-1933), palermitano, allievo di Damiano Macaluso, è ricordato anche per gli studi teorici dedicati alla confutazione della teoria della relatività di Einstein.
Nel 2003 abbiamo realizzato l’inventario del fondo (6 buste, 1903-1936), che conserva prevalentemente corrispondenza e in misura minore documentazione personale (tra cui fotografie) e materiale a stampa. Le 543 lettere, schedate e digitalizzate, sono consultabili sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro è stato realizzato da Beatrice Ortu con la supervisione di Nicoletta Valente.
Vincenzo Caglioti (1902-1998) è stato autore di numerose e importanti ricerche di chimica inorganica e di chimica fisica, in particolare nel campo dei composti di coordinazione e delle relazioni fra struttura e proprietà dei composti chimici. Ha gestito il piano Marshall (ERP) per la fornitura di attrezzature scientifiche alle università italiane. Come presidente dell’Opera per la valorizzazione della Sila, si è occupato dell’attuazione della riforma agraria in Calabria.
Nel 2003 abbiamo realizzato l’inventario del fondo (167 fascicoli, 1928-1999), che conserva corrispondenza, appunti, estratti di articoli e fotografie. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro è stato curato da Chiara Mancini.
Sulle carte più antiche dell’Accademia dei XL (1786-1948), già ordinate e descritte nella Guida all’Archivio storico dell’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL (a cura di G. Paoloni e M. Tosti-Croce, Roma, 1984) è stato svolto un intervento di verifica dello stato di ordinamento e conservazione. L’archivio – costituito per lo più di corrispondenza, manoscritti e carteggio amministrativo – ha una consistenza di circa 100 scatole e comprende le carte prodotte dalla fondazione (1782) ai tardi anni ’40 del Novecento. La documentazione prodotta tra il 1950 e il 1990, la cui consistenza è di circa 40 metri lineari, è stata ordinata e descritta in una guida sommaria che permette l’orientamento tra le diverse serie.
Nel 2005 il lavoro di riordinamento e descrizione è stato perfezionato, giungendo a un inventario organico delle carte istituzionali. L’inventario è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Il lavoro 1998-1999 è stato svolto da Nicola Pastina; quello del 2005 da Roberta Sibbio.
Stanislao Cannizzaro (1826-1910) fu tra le maggiori personalità della chimica mondiale, figura prestigiosa del Risorgimento italiano e protagonista della vita parlamentare nei primi anni del Regno d’Italia.
La schedatura analitica delle circa 3.000 lettere ha riguardato i tre spezzoni delle carte Cannizzaro: presso l’Accademia nazionale delle scienze detta dei XL, presso la Società chimica e presso il Museo del Risorgimento. Effettuata con DBIII plus, è stata poi riversata nel sistema GEA per essere pubblicata sul sito di Archivi del Novecento insieme alla digitalizzazione delle sole lettere conservate dall’Accademia.
Il lavoro è consultabile sul sito del progetto Lazio’900. L’Accademia ha altresì realizzato un sistema ad hoc di consultazione delle lettere.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente (schedatura) e da Giacomo Consoli e Laura Primangeli (digitalizzazione).
Il chimico siciliano Emanuele Paternò di Sessa (1847-1935) fu allievo di Cannizzaro, amico di Crispi e deputato al Parlamento; si è occupato, fra l’altro, dell’uso della chimica per scopi bellici. Il lavoro sull’archivio (26 scatole, 1829-1935) è consistito nella stesura di un elenco analitico e nella schedatura della corrispondenza (circa 8.000 lettere) con il programma DBIIIplus, secondo il tracciato impostato dal Gruppo di Storia della Fisica dell’Università di Roma La Sapienza per gli archivi di scienziati. Si è proceduto a un primo riordinamento del fondo il cui risultato è pubblicato sul sito del progetto Lazio’900, cui l’Accademia aderisce.
Nel settembre 2005 su incarico dell’Accademia abbiamo collaborato all’allestimento della mostra Emanuele Paternò presidente scienziato, tenuta presso il Palazzo Sant’Elia di Palermo nell’ambito delle iniziative promosse dalla Provincia di Palermo nel settantesimo della morte.
Si veda il contributo di G. Paoloni e N. Valente in Emanuele Paternò di Sessa. Il presidente scienziato, a cura della Provincia Regionale di Palermo, 2005, pp. 93-98.
Il lavoro (1995-1997) è stato curato da Emanuela Mazzina e Nicoletta Valente. L'allestimento della mostra e il riordinamento finale (2005) sono stati curati da Nicoletta Valente.
Per celebrare i suoi dieci anni di attività Accredia ha promosso la formazione di un archivio storico con la finalità di comunicare on line la vicenda che ha portato alla sua costituzione, le caratteristiche della sua missione istituzionale e i protagonisti che l’hanno interpretata. Ad Accredia abbiamo fornito servizi legati alla piattaforma Archiui e al supporto dell’archivista incaricata del lavoro. Il risultato del lavoro lo vedete qui.
L'attività è curata da Leonardo Musci.
Umberto Klinger (1900-1971) è stato un aviatore italiano. Ha partecipato alla Prima guerra mondiale ed è stato presidente e organizzatore della prima compagnia aerea italiana di bandiera (1931-1943) Società Aerea Mediterranea (SAM), poi “Ala Littoria SA” (1934-1943) impresa partecipata del Regio Ministero dell’Aeronautica.
Siamo stati incaricati di svolgere l’ordinamento e la schedatura analitica del suo archivio, conservato presso Archivio storico dello Stato maggiore dell’Aeronautica militare italiana. L’inventario è stato realizzato sulla piattaforma Highway.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina.
Enrico Pezzi (1897-1942) ha partecipato alla Prima e alla Seconda guerra mondiale. Alla sua memoria è stata concessa la Medaglia d’oro al Valor militare. Ci siamo occupati della schedatura e del riordinamento del suo archivio e della sua famiglia che è conservato presso l’Ufficio storico dello Stato maggiore dell’Aeronautica.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice (coordinatrice) e da Lina Antonietta Coppola.
Abbiamo curato una ricerca di fonti su Francesco De Pinedo e l’inventario analitico di un piccolo fondo donato dagli eredi di Mildred MacRae Mixson (detta Rae Mixson), con lettere di Francesco De Pinedo e materiale a stampa sulle sue imprese.
L’elaborato finale può essere consultato sul sito dell’Ufficio storico dell’Aeronautica militare.
Il lavoro è stato svolto da Cristina Saggioro.
Schedatura analitica dei fondi Ministero difesa Aeronautica, Commissione centrale prigionieri di guerra e Stato maggiore dell’Aeronautica, Ufficio caduti e dispersi, che conservano documentazione relativa ai prigionieri di guerra degli anglo-americani durante la II guerra mondiale. Per questo lavoro abbiamo approntato una base dati che comprende, oltre alla descrizione archivistica, dati relativi ai prigionieri, alla cattura, ai campi di prigionia, al giudizio espresso dalla Commissione.
Coordinati da Susanna Oreffice, hanno partecipato alla schedatura Raffaella Crociani, Emanuela Fiorletta, Nicola Pastina, Cristina Saggioro, Erika Vettone.
Il fondo Memorie storiche (1923-1943) conserva memorie inviate annualmente da comandi e reparti dell’Aeronautica all’Ufficio storico. Abbiamo riordinato e inventariato questo fondo oltre a schedare alcune serie e parti di fondi afferenti al periodo della II guerra mondiale. La schedatura, analitica per alcune serie e sommaria per altre, è stata eseguita con il software GEA 4.0. Alcuni inventari sono consultabili sul sito dell’Ufficio storico dell’Aeronautica:
– Memorie storiche (1923-1943)
– Registri Superaereo (1935-1943)
– Relazioni Operazioni belliche (1936-1943)
– Efficienza bellica velivoli. Situazioni quindicinali (1940-1943)
Il lavoro di inventariazione è stato svolto da Susanna Oreffice e Cristina Saggioro. Emanuela Fiorletta si è occupata delle schedature sommarie. Leonardo Musci ha curato l'impaginazione e la grafica degli inventari.
Il fondo Operazione militare Spagna (OMS) comprende una ricca documentazione (che include foto, planimetrie e carte geografiche) sulle operazioni di guerra aerea svolte dall’Aeronautica italiana in Spagna tra il 1936 e il 1939. Per la schedatura abbiamo utilizzato il software GEA 4.0. L’inventario, del quale abbiamo curato grafica e impaginazione, è consultabile sul sito dell’Ufficio storico dell’Aeronautica militare.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice (direzione) e Ornella Stellavato.
L’AGEA (Agenzia per le erogazioni in agricoltura) è un ente statale italiano incaricato della gestione e del pagamento dei fondi che l’Unione Europea eroga a favore dei produttori agricoli dei paesi membri, per sostenerne la produzione.
In RTI con CNI e Green Aus, siamo vincitori della gara per la gestione dell’archivio. In particolare abbiamo l’incarico di individuare, ordinare e schedare la documentazione che andrà a formare l’archivio storico dell’ente, che è attualmente stimabile in circa 12.000 faldoni. Stiamo inoltre censendo la documentazione aerofotogrammetrica per elaborare un progetto di digitalizzazione e sviluppo di mappe tematiche.
il lavoro, coordinato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice, è svolto da Dimitri Affri, Chiara Di Piramo, Laura Mango e Giulia Merluzzi (tirocinio extracurriculare). Partecipano al gruppo di lavoro Francesco Montesi e Rosalia Virga.
In vista del versamento periodico della documentazione all’archivio reale, abbiamo ordinato, elencato e ricondizionato una parte dell’archivio che raccoglie i fascicoli degli affari non più correnti. Siamo ora attivi sulla parte libraria, stiamo predisponendo un elenco del posseduto, sia nel palazzo Borghese che nella sede dell’ambasciatore.
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto da Dario Salvan e Viola Pastina, con la partecipazione di Francesco Pio Di Foglio. E' in corso il lavoro sulla biblioteca con Laura Mango responsabile dell'attività.
ANAS spa è dotata di un sistema documentale, denominato PDM, finalizzato alla gestione e alla digitalizzazione della documentazione relativa ai progetti e ai lavori prodotti nella sua attività corrente, oltre alla gestione della documentazione giacente negli archivi storici e di deposito. In considerazione della sua natura societaria e dell’ambito delle sue attività, ANAS ha l’obbligo di dare ordine ai propri archivi, sulla cui osservanza esercita la vigilanza la Soprintendenza Archivistica competente per territorio. L’archivio deve essere ordinato, conservato correttamente in sicurezza, senza danni, rispettandone l’integrità e l’organicità, curato con idonea manutenzione.
Questi obblighi hanno spinto ANAS ad avviare un “Programma strategico di Digitalizzazione” degli archivi storici e di deposito e a indire una gara di affidamento dei servizi archivistici.
In RTI con Omniadoc e CNI, stiamo svolgendo attività di ricognizione, individuazione e ordinamento delle serie, selezione della documentazione da proporre per lo scarto, schedatura a livello di busta dell’archivio del Compartimento del Lazio. La schedatura viene svolta sulla piattaforma PDM ICT sviluppata da ANAS.
Il lavoro è coordinato da Susanna Oreffice e viene svolto presso diverse sedi. La prima parte del lavoro ha riguardato la Regione Lazio, ha collaborato Nicola Pastina con Dimitri Affri, Silvia Capo, Felice Cammarata, Chiara Di Piramo, Laura Mango, Margherita Recupero e nella prima fase anche Andrea Gasbarri.
Laura Mango e Chiara De Piramo proseguono le attività del 2023 nella sede centrale di Anas, è ulteriormente in corso una vasta ricognizione in Campania dove opera un gruppo di lavoro composto da Claudia Brigli, Chiara Corradini, Gilda De Feo, Simona Turnone e Erika Vettone.
Il centro di documentazione studi sul femminismo viene progettato nel 1972 per iniziativa di un gruppo di lavoro del Movimento femminista romano di Via Pompeo Magno. Fa parte dei dieci gruppi e associazioni storiche che nel 1983 hanno fondato il Centro femminista separatista (Csf) e ottenuto una parte dell’immobile denominato Buon Pastore. Il Centro raccoglie e diffonde, in un’ottica di genere informazione e documentazione su ciò che le donne scrivono e producono. Archivia è risultata vincitrice del bando che finanzia progetti su archivi e movimenti politici e sindacali e ha ritenuto di incaricare Memoria di riordinare e inventariare una parte del Fondo con la finalità di rendere consultabile il prezioso patrimonio sul portale Lazio’900 cui Archivia aderisce dalla sua costituzione.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente
Abbiamo curato la migrazione dei dati da GEA ad Archiui per l’ingresso di Archivia nella rete Lazio’900.
L'attività è curata da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Nell’ambito del progetto “Archivi di Stato – digitalizzazione fonti Prima Guerra Mondiale e Resistenza”, approvato con d.m. 14 gennaio 2015, siamo stati incaricati della informatizzazione su piattaforma Archimista dell’inventario, curato da Mario Missori nel 1976, del fondo Ministero dell’interno, Direzione generale della pubblica sicurezza, categoria A5G – Prima guerra mondiale (1914-1918, bb. 138).
L’intervento ha previsto la revisione dei dati inventariali, il perfezionamento dell’ordinamento interno dei fascicoli e la digitalizzazione integrale del fondo.
Sono stati impegnati nel lavoro Leonardo Musci (coordinatore) con Nicola Pastina, Manuela Costa, Andrea Gasbarri e Stella Zambonini. Le attività di digitalizzazioni sono state affidate a D.A.Bi.mus srl. di Bari.
Sulla base delle direttiva dei presidenti del Consiglio Romano Prodi (8 aprile 2008) e Matteo Renzi (2 dicembre 2014) l’Archivio centrale dello Stato ha ricevuto 115 faldoni contenenti fascicoli versati da diverse amministrazioni dello Stato (in particolare servizi e Ministero dell’interno) relativi alla vicenda Moro.
Siamo stati incaricati di perfezionare l’ordinamento delle carte, inventariarle a livello di unità archivistica, normalizzare gli indici, predisporre gli elenchi preparatori per la digitalizzazione. Il lavoro sarà reso disponibile all’interno del sistema informativo dedicato ai versamenti pervenuti in ACS grazie alle direttive sopra citate e a quella Renzi relativa alle stragi 1969-1984.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice (coordinatrice), Margherita Agostini, Angela Chiriatti e Lina Antonietta Coppola.
In prosecuzione del lavoro sulle carte relative alle stragi accadute tra il 1969 e il 1984, abbiamo ricevuto l’incarico di svolgere un analogo intervento sulla documentazione versata dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione del Ministero dell’interno, prodotta dalla Divisione affari riservati e rinvenuta nel 1996 in un deposito presso la Circonvallazione Appia a Roma.
L’intervento prevede l’analisi, l’ordinamento e l’inventariazione informatizzata con il programma di descrizione archivistica Arianna, utilizzando il lavoro di descrizione e ordinamento virtuale proposti nella perizia prodotta da Paola Carucci, Mario Missori e Gerardo Padulo, nell’ambito del procedimento n. 15111/96 I della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma. La consistenza della documentazione è di 709 faldoni. Oltre al lavoro di informatizzazione dell’inventario, la revisione e la normalizzazione dei nomi di persona, di organizzazione e di luogo, si è proceduto alla predisposizione della documentazione da digitalizzare riordinando le carte, descrivendo e riordinando le unità archivistiche e le serie. L’intervento prevede inoltre la schedatura analitica di 60 buste, non comprese nella “perizia Carucci”, la compilazione dei dati di contesto e delle schede descrittive relative al fondo e a tutte le serie individuate.
Sono impegnate nel lavoro Susanna Oreffice (direzione), Margherita Agostini e Lina Antonietta Coppola.
Per mettere a disposizione dei cittadini i documenti prodotti dagli organi statali sulla strategia stragista che negli anni 1969-1984 ha segnato la storia del nostro Paese, con direttiva del Presidente del Consiglio del 22 aprile 2014 è stato disposto che tutte le amministrazioni dello Stato versino all’ACS la documentazione in loro possesso relativa “agli eventi di Piazza Fontana a Milano (1969), di Gioia Tauro (1970), di Peteano (1972), della Questura di Milano (1973), di Piazza della Loggia a Brescia (1974), dell’Italicus (1974), di Ustica (1980), della stazione di Bologna (1980), del Rapido 904 (1984)”. Questa procedura prevede la declassifica dei documenti originariamente marcati come “segreto”,”segretissimo”, “riservato” e “riservatissimo”.
Avendo vinto la gara bandita ad hoc dall’ACS, Memoria opera per la revisione e la normalizzazione degli elenchi che accompagnano i versamenti, l’ordinamento del materiale e la sua descrizione, la preparazione del processo di digitalizzazione. Soggetti produttori e consistenze sono consultabili sul sito dell’ACS.
Sono impegnati nel lavoro Leonardo Musci, Susanna Oreffice, Cristina Saggioro, Angela Chiriatti e Donatella De Preta.
In vista della pubblicazione sul sito dell’Archivio centrale dello Stato degli inventari prodotti nel corso del tempo e riversati su un unico ambiente digitale (XDams) siamo stati incaricati di analizzare lo stato dell’arte delle descrizioni informatizzate presenti in ACS, sia in formato data base (GEA, Access, File Maker) sia in formato testo e fogli di lavoro Excel. L’analisi mirava ad evidenziare le criticità delle singole situazioni e a programmare gli interventi necessari per portare gli strumenti a livello di pubblicabilità. Al contempo abbiamo proceduto a un riversamento di file in formato testo nel software GEA (già in uso presso ACS) sfruttando un tool approntato dal gruppo di lavoro del progetto Archivi del Novecento.
Il lavoro di revisione è stato svolto Leonardo Musci. La migrazione da file di testo a GEA è stata realizzata da Leonardo Musci ed Erika Vettone.
Nell’ambito del progetto ASET promosso dall’Archivio centrale dello Stato siamo stati incaricati di coordinare il lavoro archivistico in corso con quello di digitalizzazione delle delibere del Consiglio di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno (1950-1984), più propriamente Cassa per opere straordinarie di pubblico interesse nell’Italia Meridionale. L’attività ha riguardato la creazione di un database delle delibere a partire dalla nomenclatura dei file di scansione e la successiva integrazione dei metadati in modo da poter agganciare queste informazioni ai database storici relativi alla gestione delle opere pubbliche e dei contributi industriali CasMez e in possesso del Dipartimento per lo sviluppo e la coesione economica (DPS).
Il lavoro è stato progettato e gestito da Leonardo Musci. Le soluzioni informatiche sono di Raffaella Di Lucente.
L’incarico ha riguardato la realizzazione del sistema informativo archivistico dell’Archivio di Stato di Latina su una piattaforma Archiui. In particolare ci siamo occupati dell’analisi dei database posseduti dall’Archivio, del mapping di migrazione e della formazione de0l personale all’uso dell’applicativo.
L'attività è stata seguita da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Il lavoro ha interessato l’archivio di deposito dell’Amministrazione provinciale, in occasione del trasferimento della documentazione all’Archivio di Stato di Latina. Le carte sono state analizzate, riordinate, ricollocate, descritte. Infine è stato elaborato un elenco di scarto.
Il lavoro è stato coordinato da Susanna Oreffice; hanno partecipato Antonella Finotti e Fabio Verardi.
Ricognizione dell’archivio (1526-1978), individuazione delle serie, ordinamento sommario e redazione di una guida.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina e Renzo Iacobucci.
Per l’Associazione abbiamo svolto un impegnativo intervento di normalizzazione delle liste di autorità delle circa 200.000 entità in vista del riversamento dei dati sulla piattaforma CollectiveAccess e l’uscita del nuovo sistema informativo degli Archivi Olivetti.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci e da Raffaella Di Lucente per la parte informatica.
Siamo stati incaricati della riorganizzazione del sistema di produzione e conservazione documentaria dell’Ente e dell’ordinamento dell’archivio digitale.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice.
Abbiamo svolto una ricognizione approfondita su circa 10.000 diapositive (anni ’80) dell’archivio fotografico AGESCI e recuperare una schedatura parziale che venne svolta negli anni 1990-1991.
Il lavoro è stato portato a termina da Leonardo Musci.
Siamo stati incaricati di curare la normalizzazione della base dati GEA e prepararla per la migrazione nell’ambiente Archiui per l’ingresso di AGESCI nella rete Lazio’900. Dopo la definizione del tracciato di scambio, la migrazione è stata curata da Promemoria e noi ci siamo incaricati dei test di verifica.
L'attività è stata curata da Cristina Saggioro.
A completamento di quanto svolto alcuni anni addietro sui fondi fotografici AGI e ASCI siamo stati incaricati di svolgere un lavoro analogo di ordinamento e schedatura sul patrimonio fotografico dell’AGESCI a partire dal 1974.
Il lavoro è coordinato da Cristina Saggioro e svolto con Angela Chiriatti e Donatella De Preta (tirocinio formativo).
Il lavoro sul fondo AGESCI si è svolto in diverse fasi.
La prima ha riguardato l’intero complesso delle carte prodotte fino all’anno 2000 tranne il Settore stampa e si è svolta nell’ambito di un finanziamento 8 per mille che ha portato anche alla sistemazione degli archivi AGI e ASCI (2009-2010).
La seconda ha riguardato il Settore stampa ed è stata l’occasione per trovare posto nella struttura di ordinamento ad alcuni documenti e fascicoli che erano sfuggiti per ragioni diverse durante il precedente lavoro (2016).
La terza ha compreso tutte le carte AGESCI successive all’anno 2000, il fondo Giancarlo Lombardi e altri piccoli fondi personali.
L'intera lavorazione si è svolta sotto la direzione di Cristina Saggioro. Oltre a lei hanno partecipato Raffaella Crociani e Vincenzo Reale (prima fase), Lucia Petese (seconda fase), Angela Chiriatti, Donatella De Preta, Lucia Petese (terza fase).
Con fondi provenienti dall’8 per mille e poi con risorse di AGESCI, si è impostato un lavoro organico di riordinamento e inventariazione di tutto il patrimonio archivistico dello scautismo cattolico, riportando nella sede romana la documentazione precedentemente conservata dal Centro documentazione e studi Mario Mazza di Genova. Tale impegnativo lavoro ha portato alla pubblicazione di due volumi: Inventario dell’Archivio dell’Associazione scautistica cattolica italiana (ASCI) 1916-1974 e Inventario dell’Archivio dell’Associazione guide italiane (AGI) 1944-1974 (a cura del Centro Documentazione AGESCI, Roma, 2011). Le pubblicazioni comprendono anche alcuni archivi personali di capi scout, aggregati a quelli delle associazioni.
Al lavoro hanno partecipato, in fasi diverse, Raffaella Crociani, Vincenzo Reale, Cristina Saggioro e Nicolina Zeoli. Leonardo Musci per Memoria e Maria Cristina Bertini per AGESCI hanno supervisionato tutto il ciclo operativo.
Il lavoro, svolto in due fasi, ha riguardato la schedatura e l’ordinamento dell’archivio fotografico delle associazioni scoutistiche cattoliche ante 1974. Gli archivi sono stati digitalizzati. Una descrizione del lavoro è consultabile su «Il Mondo degli archivi» 10/2012.
Lavoro curato da Chiara Agostini, Raffaella Crociani, Lucia Petese e Cristina Saggioro (che ha seguito in particolare la fase dell'ordinamento e del trattamento dei file immagine).
La consulenza ha riguardato la stesura di una proposta di riforma del servizio di protocollo/archivio allo scopo di razionalizzare l’attività di distribuzione e gestione della documentazione prodotta e ricevuta. L’elaborato descrive dettagliatamente le procedure relative al trattamento della corrispondenza in arrivo e in partenza e della registrazione di protocollo e propone una bozza del quadro di classificazione.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Il lavoro è consistito in una ricognizione dettagliata dell’organizzazione del servizio di archivio e nella redazione di un breve studio con le proposte per una razionalizzazione delle procedure interne e dei criteri di gestione della documentazione in tutte le fasi della sua “vita archivistica”.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Nel corso del 2014-15 abbiamo svolto una ricognizione dell’intero complesso per selezionare la documentazione da conservare, anche in vista di un possibile ricongiungimento per l’impianto della sezione storica dell’archivio. Questa prima fase del progetto ANICA recupera la sua memoria si è conclusa con l’elaborazione di una Guida agli archivi.
Nel corso del mese di settembre, su incarico dell’Università degli studi di Udine, abbiamo completato il lavoro di ordinamento fisico dell’Archivio. L’esigenza è nata dalle attività da svolgere nel contesto del Progetto di ricerca di interesse nazionale Modi, Memorie e Culture della produzione Cinematografica Italiana (1949-1976).
Il lavoro (2014-2015) è stato svolto da Susanna Oreffice, Lucia Petese, Cristina Saggioro (coordinamento) e Nicoletta Valente.
Il lavoro (2020) è stato svolto da Cristina Saggioro con la collaborazione di Dario Salvan.
Special guest Stephen Moor.
La storia dell’Associazione nazionale per gli interessi del Mezzogiorno d’Italia è legata a queste due iniziative editoriali di altissimo livello. Abbiamo realizzato il progetto (finanziato dalla Regione Lazio) che ha avuto come obiettivo quello di consentire una consultazione integrale delle due riviste su un ambiente web dedicato (risorsedigitali.animi.it) e che rappresenta l’inizio della costituzione di un repository digitale più ampio che potrà accogliere altre testate storiche possedute dall’ANIMI.
Ideazione e cura del progetto: Leonardo Musci, Memoria srl
Sviluppo web: Made in Tomorrow
Digitalizzazione: GAP srl e CNI spa
Riconoscimento testuale effettuato tramite applicativo ICRPad della società D.A.BI.MUS. srl
Spoglio dei periodici: Dario Salvan
L’ANIMI conserva quattro scatole contenenti documenti diversi riferibili al suo primo presidente, Leopoldo Franchetti: dai diari dei viaggi di studio sulle condizioni di alcune regioni meridionali (Abruzzo, 1874; Sicilia, 1875), a corrispondenza come studioso, uomo politico e sperimentatore sociale, a incarti più propriamente assegnabili all’archivio dell’Associazione (191o-1917). Sono presenti anche carte successive alla sua morte raccolte su iniziativa di Umberto Zanotti Bianco.
L’inventario realizzato è entrato a far parte della basedati di Lazio’900.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci.
Nicola Chiaromonte (1905-1972) è stato critico cinematografico e teatrale. Nel 1934 emigrò in Francia aderendo al gruppo di Giustizia e Libertà. Partecipò alla guerra di Spagna. Dopo una parentesi algerina si stabilì nel 1941 negli Stati Uniti dove collaborò con diverse testate e promosse la rivista «Politics». Tra il 1949 e il 1953 fu a Parigi per collaborare all’Unesco per poi tornare definitivamente a Roma. Scrisse per il quotidiano socialdemocratico «L’Umanità» e sulle riviste «Il Mondo», «Il Ponte» e «Nuovi Argomenti». Nel 1956 fondò con Ignazio Silone «Tempo presente» che condiresse fino al 1968.
La documentazione è stata raccolta, custodita e parzialmente schedata dalla vedova Chiaromonte, Miriam Rosenthal. A seguito della sua scomparsa, nel 2008, l’archivio è stato donato all’ANIMI.
Altre carte di Nicola Chiaromonte (gli originali dei taccuini, altri manoscritti e gran parte del carteggio) sono custoditi presso la Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell’Università di Yale negli Stati Uniti.
L’inventario realizzato è entrato a far parte della basedati di Lazio’900.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione è stato curato da Mario De Prospo con la supervisione di Leonardo Musci.
Giovanni Pettinato (1934-2011) è stato uno dei più eminenti archeologi italiani.
Si deve a lui l’avvio nel 1974 del lavoro di decifrazione di 14.000 tavolette e reperti cuneiformi dell’archivio reale della città di Ebla, dopo le scoperte di Paolo Matthiae e della missione archeologica italiana in Siria. Tra il 1996 e il 1998 diresse la missione archeologica italiana a Byblos in Libano. Tra 2004 e il 2006 fu in Iraq, rispettivamente a Bagdad e Nāssiriya, per delle missioni di studio organizzate dalla cooperazione umanitaria italiana.
Il suo archivio è stato raccolto e custodito dalla sua allieva e collaboratrice Silvia Chiodi e trasferito all’ANIMI tra fine 2017 e inizio 2018.
L’inventario realizzato è entrato a far parte della basedati di Lazio’900.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione è stato curato da Mario De Prospo con la supervisione di Leonardo Musci.
Nallo Mazzocchi Alemanni (1889-1967), esperto in particolare di bonifiche e di riforma agraria, ha svolto la propria attività presso diversi enti tra gli anni ’30 e gli anni ’60 del Novecento.
Il suo archivio consta di circa 700 fascicoli ed è composto perlopiù di corrispondenza e progetti di bonifica (notevole pertanto la documentazione tecnica conservata). Nel lavoro, di schedatura analitica e riordinamento, è stata posta particolare cura nel ricostruire l’ordinamento dell’archivio, che si presentava in forte disordine. La schedatura è stata realizzata con il software GEA4.
Il lavoro è stato svolto nel 2010 da Nicola Pastina con la supervisione di Leonardo Musci.
Realizzazione di un CD-ROM multimediale sulla storia dell’ANIMI e sul suo patrimonio iconografico e documentario. Il CD può essere letto seguendo tre linee di accesso principali (la storia, le attività, i luoghi), ognuna della quali fornisce una panoramica integrata di testi, fotografie, documenti audio e video. Sul sito dell’ANIMI è possibile vedere una galleria di immagini e richiedere il CD.
Il CD è frutto di un gruppo di lavoro composto da Sabrina Auricchio e Roberta Rampa (ideazione dell'architettura e realizzazione), Aida Giosi e Laura Primangeli (proposta di selezione documentaria), Giacomo Consoli (consulenza grafica), Fabrizio Gatti (commento musicale), Leonardo Musci (contributo di idee). Per conto dell'ANIMI Simone Misiani ha redatto i testi, Cinzia Cassani ha svolto il coordinamento generale.
Il fondo istituzionale dell’ANIMI conserva una importante sezione fotografica che testimonia organicamente sia le attività svolte dall’Associazione nel Mezzogiorno tra il 1910 e il 1963, principalmente nel campo dell’assistenza, dell’istruzione e degli scavi archeologici, sia la documentazione del paesaggio e delle arti minori del Sud d’Italia.
L’intervento ha riguardato la digitalizzazione delle fotografie del fondo ANIMI e dei taccuini di lavoro di Umberto Zanotti-Bianco (in totale circa 9.000 scatti) e l’associazione delle immagini digitalizzate alle schede descrittive. Esse sono consultabili negli inventari presenti sul sito del progetto Lazio’900 cui l’ANIMI aderisce.
La scansione digitale delle fotografie è stata effettuata da Laura Primangeli.
L’ANPPIA ci ha affidato le attività di schedatura, riordinamento e inventariazione del fondo istituzionale per il quale l’Associazione è stata ammessa al contributo ai sensi del decreto DGA rep. 371 del 15/6/2021, assegnato con il bando per la concessione di contributi a progetti per interventi su archivi dei movimenti politici e degli organismi di rappresentanza dei lavoratori o di loro esponenti. L’ANPPIA ha scelto di entrare nel Portale Lazio 900 per mettere in relazione il proprio archivio con gli altri fondi conservati dagli Istituti aderenti. Grazie al nuovo finanziamento per il 2022 abbiamo ristrutturato l’architettura della struttura archivistica e abbiamo inserito altri materiali iconografici. Molto importante è stata la digitalizzazione delle audiocassette, un recupero importante per recuperare le voci degli antifascisti e talvolta integrare l’archivio cartaceo. Il lavoro si consulta qui. Nel 2023 il Progetto archivistico ha ancora successo e viene riconosciuto per la terza volta il finanziamento per il completamento delle attività di digitalizzazione di audiocassette, 3500 fotografie e 55 manifesti.
Il responsabile scientifico è in capo a Leonardo Musci, il coordinamento generale è di Nicoletta Valente, hanno collaborato Roberta Galli (archivista) e Saverio Werther Pechar per le attività del 2021. Per la seconda fase (2022) Costanza Stefanori (archivista) e Marvin Ronchi. Per le attività in per il 2023 Marvin Ronchi con Roberta Galli.
Il progetto di schedatura, ordinamento e inventariazione dell’Archivio di Pierre Carniti, sindacalista della CISL, è stato riconosciuto vincitore del bando 3121 del 2023 che ha ritenuto di finanziare il progetto presentato. L’Associazione Pierre Carniti ci ha affidato questo lavoro che era in gestazione da qualche anno.
Il nome completo di Carniti all’anagrafe è Pietro Secondo, ma il padre Francesco, di forti convinzioni antifasciste, per uno sberleffo alle direttive del regime di usare nomi autarchici, fin dalla nascita decise di chiamarlo Pierre. Entrambi i genitori erano cattolici praticanti. Nasce il 25 settembre 1936, è stato sindacalista, parlamentare, presidente della RAI. Muore il 5 giugno 2018.
Abbiamo potuto produrre una base date su Archimista e un report inventariale tradizionale. Il lavoro sarà presentato prossimamente.
Il lavoro è stato coordinato da Nicoletta Valente, sono impegnati Nicola Pastina, Marta Beninati e Alessandro Benetello.
L’archivio documenta il ruolo rilevante avuto dalle ACLI nell’organizzazione delle masse lavoratrici cattoliche nel dopoguerra fino alla rottura del collateralismo al partito democristiano nella prima metà degli anni Settanta.
Approssimandosi il 50° anniversario della fondazione, le ACLI misero mano al progetto Archivio storico. Fummo incaricati di dare un primo ordinamento alle carte dell’ente 1943-1975 e dei fondi personali di alcuni tra i più importanti dirigenti aclisti. Lo strumento archivistico prodotto al tempo fu un inventario sommario che descrive sommariamente a livello del fascicolo (titolo ed estremi cronologici) le oltre 1500 buste di cui è composto l’archivio.
In vista dell’80° anniversario (2024) le ACLI hanno deciso di avviare una seconda stagione dell’Archivio storico. Grazie a un contributo della Direzione generale Archivi del Ministero della cultura a valere sul capitolo 3121 (iniziative per archivi politici e sindacali) è stata realizzata una ricognizione generale di tutta la documentazione anteriore al 1999 e non compresa nell’inventario del 1993 (circa 400 scatole d’archivio). Sono stati schedati e digitalizzati i verbali di Presidenza e Consiglio nazionale (1944-1967) e circa 300 manifesti (1944-1990). E’ stato inventariato il fondo Dino Penazzato che fu presidente delle ACLI fra 1954 e 1960.
Nel corso del 2024, grazie ad un nuovo finanziamento, abbiamo potuto proseguire le attività.
L'inventario 1993 è stato realizzato da Marco Grispigni e Leonardo Musci; hanno collaborato alla schedatura Angela Barberi, Annalisa Lo Pinto e Antonella Sparano.
Il lavoro 2023 è stato curato da Leonardo Musci e Riccardo Landi. Stella Zambonini ha schedato i manifesti storici. Il lavoro svolto nel 2024 è a cura di Susanna Oreffice e Michele De Lucia.
Abbiamo catalogato le riviste della Biblioteca Alberto Cencelli dell’ex ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà. Nel corso del 2020 ci eravamo occupati della catalogazione delle monografie e abbiamo prodotto un elenco di scarto di alcune riviste.
Il patrimonio bibliografico è consultabile qui.
L'attività di catalogazione delle monografie e delle riviste è opera di Giorgia Tulli, ha collaborato sulle riviste Letizia Vagli.
Ha contribuito anche Dario Salvan nell'ambito del tirocinio formativo (ricognizione delle riviste).
Il coordinamento è stato svolto da Nicoletta Valente.
Sull’archivio storico dell’Opera Montesano abbiamo lavorato in più riprese. Il primo ordinamento e inventariazione ha riguardato le carte fino al 1990 (il lavoro è descritto in L. Musci, L’archivio dell’Ente, in «Thais», 3/93). Nel 2012 l’archivio è stato donato dall’Opera alla ASL Roma E (poi Roma 1) che lo gestisce tramite il Polo museale Museo Laboratorio della Mente. Ne abbiamo curato il trasferimento presso i locali in cui è conservato l’archivio dell’ex Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà di Roma dove Montesano fu primario dal 1898 al 1923. Subito dopo, con uno stanziamento della ASL Roma E, abbiamo curato l’integrazione dell’inventario con la documentazione successiva al 1990, revisionando lo strumento esistente ed elaborando una proposta di scarto. L’archivio dell’Opera della Scuola magistrale ortofrenica G.F. Montesano conserva un prezioso materiale didattico (non catalogato) prodotto e raccolto dalla pedagogista Maria Teresa Rovigatti, autrice di un metodo di apprendimento per i minori “subnormali”. Sono stati catalogati gli oggetti di diverso tipo (giochi, forme geometriche, stoffe, scale metriche, pannelli geografici, manichini) finalizzati all’educazione sensoriale e in parte creati dalla stessa Rovigatti. La catalogazione è stata svolta utilizzando la scheda “Oggetto” presente sulla piattaforma Lazio900 in uso presso il Museo Laboratorio della Mente e ora consultabili. E’ stata effettuata una campagna fotografica di questi sussidi che sono stati associati alla scheda descrittiva dell’oggetto stesso e si consulta qui.
Il primo inventario (1990) è stato realizzato da Emanuela Mazzina, Leonardo Musci e Piero Santoni. L'integrazione (2015) è opera di Nicola Pastina, affiancato da Leonardo Musci.
La catalogazione degli oggetti (2021-2022) è a cura di Nicoletta Valente in collaborazione con Giorgia Tulli. Ha partecipazione Giulia Merluzzi per il tirocinio curriculare. E' stata portata a termine (2023) una campagna fotografica dei sussidi ad opera di Nicolina Zeoli.
Nell’ambito di un intervento su alcuni fondi minori conservati dal Centro studi e ricerche della ASL Roma E abbiamo ordinato e inventariato le carte di queste istituzioni sanitarie (la seconda in continuità della prima) dedicate alla cura degli encefalitici e alla ricerca scientifica sulle terapie.
Gli inventari si possono consultare sulla pagina degli archivi storici del Polo museale.
Il lavoro è stato curato da Vera Fusco con il coordinamento di Nicola Pastina e la collaborazione di Marzia Azzolini.
Nell’ambito di un intervento su alcuni fondi minori conservati dal Centro studi e ricerche della ASL Roma E abbiamo ordinato e inventariato le carte di questo importante istituto nato nel 1933 come reparto aperto del Santa Maria della Pietà per l’assistenza e la rieducazione dei fanciulli deficienti e sviluppatosi anche come centro di osservazione per gli studi sulla neuropsichiatria infantile. La parte più cospicua dell’archivio è costituita dalle cartelle cliniche, rinvenute nel loro ordine originale. Le altre serie, in particolare Atti e corrispondenza, rivelano diverse lacune.
Gli inventari si possono consultare sulla pagina degli archivi storici del Polo museale.
L'inventario è opera di Marzia Azzolini e Nicola Pastina con la collaborazione di Vera Fusco.
Abbiamo curato la revisione del quadro di classificazione, la redazione e l’adozione di procedure e regolamenti per la formazione dei fascicoli e la gestione dell’archivio corrente dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia.
Il lavoro sull'archivio corrente è stato svolto da Susanna Oreffice.
Un secondo intervento di ricognizione su un’ingente quantità di carte prodotte da diverse strutture dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia dagli anni ’70 al 2000 è stato svolto per individuare la provenienza dei diversi gruppi documentari, individuare e descrivere le serie, selezionare le carte passibili di scarto, predisporre elenchi che dessero conto sia della struttura dell’archivio sia della sua articolata collocazione.
Hanno curato il lavoro Marzia Azzolini e Ilaria Romeo con il coordinamento di Nicola Pastina.
Nell’ambito del processo di informatizzazione del protocollo e della gestione archivistica avviato da tutti gli enti pubblici, la ASL Roma E ci ha affidato un incarico di docenza per un corso di formazione rivolto agli operatori di protocollo dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia.
Il corso è stato tenuto da Susanna Oreffice.
Nell’ambito delle attività dell’Ufficio ricerche storiche della Banca d’Italia abbiamo svolto una ricerca nel fondo Vigilanza dell’Archivio storico mirante al reperimento di particolari tipologie documentarie.
Il lavoro è stato svolto da Stefania Glori ed Emanuela Mazzina.
Felice Guarneri (1882-1955), di solidi studi economici e formazione confindustriale, ricoprì cariche di responsabilità manageriale e politica nell’ambito degli enti pubblici e delle maggiori imprese italiane. Fu sottosegretario e poi ministro agli Scambi e valute (1936-1939). Fu presidente del Banco di Roma dal 1940 al 1943. Le sue carte furono donate dagli eredi al Banco nel 1989 e fanno oggi parte del patrimonio storico archivistico di Unicredit Group.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione dell’archivio si è inserito nell’incarico generale di sistemazione dell’archivio del Banco di Roma. Di rilievo le carte del suo periodo ministeriale (in particolare i “Rapporti al Duce”) che integrano l’archivio del Ministero conservato all’Archivio centrale dello Stato.
L’archivio è stato oggetto il 24 ottobre 2013 di una comunicazione di Fabio Del Giudice e Flavia Magnolfi nell’ambito di un ciclo sugli archivi di persona (qui il programma).
L'inventario è opera di Leonardo Musci.
Il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Il trattamento per la migrazione è stato realizzato da Leonardo Musci; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati Gea è stata svolta da Giovanna Mattino.
L’archivio del Banco di Roma (1880-1992) ha una consistenza di oltre 32.000 unità archivistiche che occupano circa 300 metri lineari di scaffalatura. Documenta, con lacune di qualche rilievo solo per il primo ventennio di attività, il rilevante ruolo avuto dalla banca nell’economia nazionale e nell’appoggio alle iniziative coloniali e imperiali in Libia e in Africa orientale.
Si è proceduto in due fasi al riordinamento e l’inventariazione prima della documentazione fino al 1945 circa, poi di quella successiva (con l’eccezione della serie dei fascicoli del personale cessato). Il nostro intervento ha riguardato in seguito il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Siamo stati incaricati quindi di realizzare la totale rifascicolazione, segnatura e ricondizionamento dell’archivio del Banco. Infine è stata revisionata e approfondita la descrizione di alcune parti strategiche dell’inventario del Banco di Roma: Segreteria dell’Amministratore delegato; Segreteria della Presidenza; archivi degli uffici Organizzazione, Partecipazioni, Legale e Tecnico; Archivio Felice Guarneri.
Leonardo Musci ha gestito il lavoro in tutte le sue fasi ed è stato responsabile del riordinamento e dell'inventariazione. L'attività di correzione e normalizzazione è stata svolta da Giovanna Mattino e da Sabrina Auricchio. All'indicizzazione ha collaborato Federica Favino. Alle operazioni di fascicolatura e condizionamento hanno partecipato: Daniela De Sanctis, Ottorino De Sossi, Reno Di Pasquo, Alessio Orsini e Nicoletta Valente. L'intervento di segnatura e il ricondizionamento è stato curato da Augusto Santocchi.
Subito dopo la fusione tra la Cassa di Risparmio di Roma e il Banco di Roma che portò alla creazione della Banca di Roma (1992), abbiamo svolto il primo intervento di schedatura sull’archivio del Monte (1452-1937), incorporato dalla Cassa dopo l’abolizione dei Monti di pietà.
In seguito il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (in formato word) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Il lavoro di schedatura è stato svolto da Riccardo Bassani e Claudia Lazzerini. Il trattamento per la migrazione è stato realizzato da Leonardo Musci; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati GEA è stata svolta da Giovanna Mattino.
Subito dopo la fusione tra la Cassa di Risparmio e il Banco di Roma che portò alla creazione della Banca di Roma (1992), abbiamo svolto il primo intervento di ordinamento e inventariazione su una parte dell’archivio della Cassa, consistente esclusivamente nelle serie contabili e di gestione dei depositi relative al periodo 1836-1938 (circa 100 metri lineari di scaffalature).
Successivamente il nostro intervento ha riguardato il trattamento dell’inventario (curato da altri) per la migrazione dei dati nel sistema GEA; dopo la migrazione è stata necessaria un’attività di correzione e normalizzazione della base dati.
Per l’intervento di completamento 2017-2018 si veda la relativa scheda.
Il lavoro è stato curato da Marco Grispigni e Leonardo Musci, che ha realizzato anche il trattamento per la migrazione; l'attività di correzione e normalizzazione della base dati GEA è stata svolta da Giovanna Mattino.
Benetton Group ci ha incaricato di curare l’impianto di una stazione di lavoro Collective Access per l’archivio storico aziendale e per Fondazione Benetton Studi e Ricerche. L’attività, svolta in collaborazione con Promemoria, prevede una fase di formazione, analisi dati e migrazione dall’ambiente GEA ed è preliminare alla progettazione delle uscite web di entrambe le entità.
Il lavoro è stato seguito da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
Ugo Monneret de Villard (1881-1954) fu studioso dagli interessi poliedrici. Formatosi come ingegnere, si occupò di storia dell’architettura cristiana, di storia dell’arte islamica in Italia, di topografia egiziana. Particolarmente importanti le numerose missioni archeologiche in Egitto, Nubia e Abissinia.
Il fondo, conservato dalla Biblioteca di archeologia e storia dell’arte (BIASA) di Roma, era dotato di una schedatura analitica, curata da Francesca Zannoni, che abbiamo provveduto a riversare su GEA. Abbiamo poi avanzato una proposta di ordinamento.
Il lavoro è stato curato da Giacomo Consoli.
Felice Barnabei (1842-1922) fu uno dei massimi promotori della diffusione della cultura archeologica in Italia. Fondatore del Museo nazionale romano e del Museo di Villa Giulia, socio dei Lincei, studioso e saggista, fu anche deputato dal 1899 al 1919 e poi senatore a vita.
L’intervento di ordinamento e inventariazione ha riguardato la parte del suo archivio conservato dalla Biblioteca di archeologia e storia dell’arte di Palazzo Venezia a Roma (l’archivio è conservato nella torretta dalla quale si gode un panorama unico). La schedatura è stata effettuata con il software GEA 4. Il report inventariale è consultabile sul sito della Biblioteca.
Il lavoro è stato svolto da Giacomo Consoli con la supervisione di Leonardo Musci, che ha curato il report grafico dell'inventario.
L’archivio è stato oggetto in passato di un primo intervento che ha fotografato la situazione delle carte fino al 1975, in questa occasione sono stati accorpati i documenti per serie e sistemati in un locale organizzato e scaffalato. L’incarico che ci è stato affidato è stato finalizzato a rendere fruibile questo patrimonio attraverso un inventario analitico. Per i cenni storici rimandiamo a questa pagina.
Nel settembre 2020 abbiamo curato la digitalizzazione di una parte dell’archivio storico, in particolare sono state acquisite digitalmente le Sezioni I (1908-1937) e II.1 (1938-1944).
Il lavoro di ordinamento e inventariazione è stato svolto da Nicola Pastina. Hanno collaborato Andrea Gasbarri e Dario Salvan (tirocinio formativo). Nicoletta Valente ha supportato il gruppo nelle riunioni e nel rapporto con la direzione.
Il lavoro di digitalizzazione è stato svolto dalla CNI spa, Andrea Gasbarri ha partecipato alle attività preparatorie per le acquisizioni digitali. Il coordinamento è di Nicola Pastina.
L’archivio di Paolo Monelli (1891-1984) documenta in modo completo la sua attività professionale, in buona parte svolta come grande inviato (amava definirsi “giornalista viaggiante”), in Italia ma soprattutto all’estero, per le principali testate italiane. È altresì un archivio “di costume” per le frequentazioni che Monelli ebbe nei più importanti circoli intellettuali, anche in virtù del suo lungo rapporto sentimentale con Palma Bucarelli (storica dell’arte e per decenni direttrice della Galleria nazionale di arte moderna di Roma) che nel 1983 vendette allo Stato biblioteca e archivio di Monelli poco prima del suo decesso dopo anni di una malattia neurodegenerativa invalidante.
Sulla sezione documentale dell’archivio, molto disordinata, abbiamo svolto diversi interventi.
Una prima ricognizione (2009) ha prodotto un elenco sommario del contenuto delle 361 scatole e successivamente (2013) abbiamo realizzato una Guida, frutto della individuazione delle serie, della loro costituzione fisica e di una prima descrizione sommaria per singola scatola. La ricca sezione fotografica (circa 6000 stampe) è ordinata e schedata con gli elementi identificativi essenziali.
A quarant’anni dal suo arrivo alla Biblioteca statale Antonio Baldini è giunto il momento di dare alle disordinatissime carte una veste degna e una descrizione analitica che dia conto del modo in cui Paolo Monelli ha accumulato (da vero maniaco della conservazione documentaria) un archivio ricchissimo, testimonianza di come egli ha letto il ventesimo secolo scrivendo oltre 5000 articoli e decine di libri. Si prevede di concludere il lavoro entro il 2024.
Per saperne di più (e anche per scaricare la Guida del 2013, si veda la pagina sull’archivio nel sito della Biblioteca Baldini.
L'elenco (2009) è stato redatto da Leonardo Musci e Roberta Sibbio.
L'intervento di riordino sommario e descrizione delle serie (2013) è stato curato da Nicola Pastina, con la supervisione di Leonardo Musci.
Il lavoro di ordinamento, schedatura e inventariazione (iniziato nel 2023) è curato da Leonardo Musci e Costanza Stefanori, con Alessandro Benetello
Il fondo si è costituito a partire dal 1962 con doni e scambi internazionali di libri per l’infanzia e ha una consistenza di 4500 volumi della più diversa provenienza (sono rappresentate tutte le aree linguistiche mondiali).
La catalogazione ha riguardato i volumi scritti in lingue i cui alfabeti o traslitterazioni sono supportate da SBN. È stato nostro onere predisporre le traduzioni e le traslitterazioni di tutti gli elementi utili per la catalogazione, ivi comprese le importanti notizie sull’area grafica vista la ricchezza dei disegni e delle illustrazioni.
Il lavoro è stato svolto nel 2000 da Lucia Antonelli, Laura Chinappi, Antonella Fallerini, Andrea Marchitelli, Luigia Romani e Francesca Rossi (coordinatrice).
Prosecuzione del lavoro di censimento della documentazione di produzione recente con il riordinamento e la descrizione delle serie della sezione Direzione acquisti, l’elenco delle unità archivistiche della sezione Direzione tecnica e tecnologica del fondo Società Birra Peroni e l’ordinamento e l’inventariazione del subfondo Stabilimento di Roma. Tra le carte di quest’ultimo fondo sono stati individuati e trattati a parte i documenti prodotti dal Consiglio di fabbrica dello stabilimento. Questi inventari sono pubblicati sul sito dell’archivio storico Birra Peroni (ma raggiungibili solo tramite ricerca delle singole schede).
Il lavoro è stato svolto da Lucia Petese e Cristina Saggioro.
Il primo incarico ha riguardato il riordinamento e la descrizione delle serie del fondo Wührer (1935-1989) e della documentazione afferente alle sezioni Direzione amministrativa e segreteria societaria, Contabilità generale, Marketing, Trade marketing del fondo Società Birra Peroni. Il lavoro è stato eseguito con il software GEA 4, in uso presso l’archivio storico. In fase di ricognizione abbiamo steso un elenco di documentazione proposta per lo scarto. Questi inventari sono pubblicati sul sito dell’archivio storico Birra Peroni (ma raggiungibili solo tramite ricerca delle singole schede).
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice e Cristina Saggioro.
Il lavoro ha riguardato il controllo e riversamento nel sistema informatico FEA (Highway) di circa 7.900 unità archivistiche appartenenti alle serie Disegni e proposte di legge della Camera subalpina (1848-1861), Disegni e proposte di legge del Regno d’Italia (1861-1890), Incarti di segreteria (1861-1943), Commissione parlamentare di inchiesta sulle spese di guerra (1920-1923), Commissione parlamentare di inchiesta per le terre liberate e redente (1915-1926). I dati sono stati recuperati da inventari a stampa e da schede cartacee manoscritte. In sede di informatizzazione sono stati rilevati antroponimi, toponimi, enti e altri nomi propri. Nella fase di avvio del lavoro è stata fornita una consulenza finalizzata all’adattamento del software alla struttura di ciascuna serie trattata.
Successivamente abbiamo portato a termine la schedatura analitica della serie Disegni e proposte di legge e incarti delle commissioni (1848-1943). L’inventario è consultabile sul sito dell’Archivio storico della Camera dei deputati.
Il lavoro 2002-2004 è stato svolto da Nicoletta Valente (coordinatrice) e Raffaella Crociani.
Il lavoro 2005-2012 è stato svolto da un gruppo di lavoro coordinato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente, al quale hanno partecipato in momenti diversi Azzurra Aiello, Giacomo Consoli, Raffaella Crociani, Silvia Giugno, Renzo Iacobucci, Cristina Saggioro e Ornella Stellavato.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti dei corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività connesse all’impianto dell’archivio corrente e i corsi di formazione sono stati svolti da Susanna Oreffice.
Corso di formazione sullo scarto, sulla tenuta dell’archivio di deposito, in generale sulle basi della tenuta dell’archivio.
Il corso è tenuto da Susanna Oreffice.
L’Archivio storico Manuela Mazzelani ha ricevuto il finanziamento del Ministero della cultura per archivi politici e sindacali (3121). Siamo incaricati di realizzare il progetto, per la consultazione QUIhttps://archiviostorico.lazio.cgil.it/.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice in collaborazione con Dario Salvan.
Abbiamo sottoscritto con la Cineteca lucana un protocollo di collaborazione con ruolo di consulenti generali per tutte le questioni riguardanti la progettazione e la gestione del lavoro archivistico e i rapporti con le istituzioni coinvolte.
Abbiamo coordinato i lavori di primo ordinamento e messa a scaffale dell’archivio dell’ANICA.
Leonardo Musci cura la consulenza.
Questo Progetto è risultato vincitore del bando dell’UNAR (Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dipartimento pari opportunità) che ha come obiettivo la creazione di un portale che dovrà raccogliere documentazione storica riguardante la tematica lgtb. Noi abbiamo curato le attività archivistiche delle associazioni partner del Progetto: Libellula, A.Ge.D.O, Famiglie Arcobaleno, Rete Genitori Rainbow, capofila è l’associazione CIRSES. Memoria ha supportato il progetto Identit@narrate in tutte le sue fasi e ha collaborato alla diffusione delle finalità attraverso incontri e comunicazioni. L’ultimo del 29 marzo 2022 incontro è visibile qui.
Il Progetto è seguito da Nicoletta Valente.
Nell’ambito del Progetto ArchInail riguardante la ricognizione, schedatura, riorganizzazione e trasferimento degli archivi delle sedi periferiche dell’Istituto abbiamo partecipato in qualità di esperti archivisti al gruppo nazionale, curando i rapporti con l’amministrazione archivistica ed elaborando l’elenco delle serie più significative, rilevate in alcune sedi pilota. Il progetto prevedeva inoltre un corso di formazione rivolto agli operatori che avrebbero operato sul territorio per conto del Raggruppamento temporaneo d’impresa vincitore dell’appalto. Nella fase di impostazione del lavoro di schedatura abbiamo affiancato gli analisti di sistema per l’elaborazione del software di gestione. Durante l’avvio delle attività è stata infine fornita una consulenza per la revisione del titolario di classificazione.
La consulenza è stata gestita da Susanna Oreffice.
Nell’ambito delle iniziative intraprese dal Comitato nazionale per il centenario della morte di Leopoldo Franchetti abbiamo realizzato in collaborazione con MadeInTomorrow un ambiente web dove è possibile consultare integralmente i 213 fascicoli del periodico La Rassegna Settimanale di politica, scienze lettere ed arti, promossa e diretta da Franchetti e Sidney Sonnino, edita a Firenze tra il gennaio 1878 e il gennaio 1882. E’ stato effettuato lo spoglio degli articoli della rivista.
Il sito è ospitato dall’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, incaricata di coordinare le attività istituzionali del Comitato.
Il progetto è stato curato da Leonardo Musci. Lo sviluppo si deve a Camilla Macro e Davide Fioravanti (Made in Tomorrow).
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali per la salvaguardia e la valorizzazione degli archivi comunali) è stato realizzato nel 1990-1991 il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico comunale (con documenti 1524-1948).
L’inventario della sezione preunitaria è stato pubblicato: L. Musci, L’archivio storico comunale di Arpino (sezione preunitaria), in «Rivista storica del Lazio», 1 (1993), pp. 275-342.
Il riordinamento e l'inventariazione sono opera di Leonardo Musci con la collaborazione di Antonio Incani e Nicoletta Valente.
Nell’ambito del riordinamento dell’archivio comunale di Bassiano è stato realizzato negli anni 1995-1996 un intervento specifico d’inventariazione sul fondo dell’Università agraria, istituita nel 1907 dopo la risoluzione del contenzioso storico tra il Comune e la famiglia Caetani sulle terre gravate da antichi usi civici. L’archivio documenta bene il regime di conduzione delle “terre comuni” e in particolare le vicende della cessione coatta di una parte di esse all’Opera nazionale combattenti nel piano della bonifica dell’Agro pontino.
L’inventario è consultabile sul sito del progetto Rinasco.
La schedatura è stata realizzata da Marco Grispigni, Emanuela Mazzina, Leonardo Musci (che ha curato l'inventario) e Nicoletta Valente.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) sono stati realizzati in diverse fasi il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico comunale. L’intervento ha riguardato la sezione postunitaria, essendo le carte anteriori al 1870 depositate dal 1962 presso l’Archivio di Stato di Latina.
Il riordinamento ha riguardato le carte fino al 1955; sono state trasferite a Bassiano carte postunitarie già depositate presso l’AS di Latina (che conserverà definitivamente quelle preunitarie). Oltre al fondo comunale sono conservati alcuni archivi aggregati tra i quali si segnala quello dell’Università agraria Aldo Manuzio che documenta le vicende delle “terre comuni” e della bonifica dell’Agro pontino negli anni Trenta del XX secolo.
L’Amministrazione comunale ci ha anche incaricato di dare una prima sistemazione all’archivio di deposito.
L’inventario è consultabile sul sito del progetto Rinasco.
Leonardo Musci ha avuto la responsabilità dell'intero ciclo operativo e ha firmato l'inventario. Alla schedatura hanno partecipato Elena Cirilli e Alessandra Daga. Norma Francalanci e Adele Laganà hanno collaborato alla realizzazione grafica dell'inventario; Pamela Fratarcangeli ne ha curato l'aggiornamento finale.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) è stato realizzato il riordinamento e l’inventariazione della sezione postunitaria dell’archivio comunale (1870-1950).
L’inventario è consultabile sul sito del Progetto Rinasco.
La schedatura è stata realizzata da Giovanna Bosman, Maria Teresa De Nigris, Stefania Glori e Leonardo Musci (curatore dell'inventario).
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) sono stati realizzati nel 1997-1998 il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico comunale, comprendente numerosi fondi aggregati. L’archivio testimonia le vicende di questa piccola comunità della Valle Tiberina a partire dall’anno 1613.
L’inventario è consultabile sul sito del Progetto Rinasco.
Il lavoro è stato realizzato da Anna Di Gregorio e Cristina Di Giampietro con l'assistenza di Leonardo Musci.
I materiali raccolti dal marchese Raniero Paulucci di Calboli (1861-1931) sull’affaire Dreyfus durante la sua permanenza a Parigi come segretario di legazione (1895-1906) e conservati dagli eredi sono stati da questi domati al Comune di Forlì. Convinto sostenitore dell’innocenza di Dreyfus, grazie alla sua posizione di diplomatico, decise di essere testimone di una vicenda politica che divise la Francia in due opposti schieramenti, raccogliendo una cospicua e originale mole di documentazione (manifesti, fotografie, riviste).
Il nostro intervento ha riguardato la schedatura e il riordinamento della documentazione e la catalogazione del fondo librario. Parallelamente è stata allestita una mostra documentaria: si veda Dreyfus. L’affaire e la Parigi fin de siècle nelle carte di un diplomatico italiano, catalogo della mostra (Roma, 5 dicembre 1994 – 15 gennaio 1995; Forlì, 25 febbraio – 26 marzo 1995), a cura di P. Milza, Roma, Edizioni Lavoro, 1994, contenente tra gli altri due saggi di Simona Foà e Marco Grispigni.
L’inventario è stato poi pubblicato: Il fondo Paulucci di Calboli sull’affaire Dreyfus, a cura di M. Grispigni, Bologna, Patron editore, 1997.
La schedatura, il riordinamento e la cura redazionale sono opera di Marco Grispigni; il fondo librario è stato schedato da Stefania Glori.
Il Comune di Formello (RM) ci ha affidato l’incarico di ordinamento e schedatura di parte del patrimonio documentale conservato presso l’archivio storico comunale.
In particolare, oggetto dell’intervento, sono state tre serie archivistiche relative a contratti, lavori pubblici e contabilità.
Il lavoro è stato realizzato utilizzando il software Archimista.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina (che ne ha curato il coordinamento), da Chiara Di Piramo e Giulia Merluzzi.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) è stato realizzato nel 1992-1993 il riordinamento e l’inventariazione del ricchissimo archivio comunale (1561-1949) che conserva anche le carte del soppresso Comune di Bocchignano, diversi archivi aggregati, di enti laici ed ecclesiastici, e carte del governatore pontificio e dell’Abbazia di Farfa. Nel 1997-1998 abbiamo sistemato l’archivio di deposito.
L’inventario è consultabile sul sito del progetto Rinasco.
Il lavoro sull'archivo storico è stato svolto da Riccardo Bassani, Marco Grispigni, Emanuela Mazzina e Leonardo Musci; quello sull'archivio di deposito da Leonardo Musci.
Abbiamo svolto un’attività di verifica dell’ordinamento dei fascicoli e della corretta posizione assegnata per i titoli 12, 13, 30, 46, 47, 53, 62 (1870-1915) dell’archivio del Protocollo generale conservato presso l’Archivio storico capitolino.
Il lavoro è stato svolto da Eleonora De Longis e Andrea Gasbarri con il coordinamento di Nicola Pastina e Susanna Oreffice.
Il lavoro è stato realizzato da Tommaso Baris, Barbara Crociani e Raffaella Crociani.
Gli archivi dei nove uffici mandamentali del Giudice conciliatore di Roma (1878-1979) erano detenuti dall’Avvocatura comunale. In occasione del loro versamento all’Archivio di Stato di Roma (sede di via Galla Placidia) si è proceduto alla separazione dei fondi (in parte frammisti), alla ricostruzione storico-istituzionale delle aree territoriali di competenza, alla costituzione delle serie archivistiche con la redazione della proposta di scarto sulla base delle indicazioni della Commissione di sorveglianza. È stato redatto un inventario sommario che funge ora da strumento di accesso al fondo in Archivio di Stato.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente (coordinatrice) e Gina Antonetti nella primavera del 2000.
L’attore e poeta romano Renato Merlino ha conservato una ricca documentazione sulla sua carriera teatrale, trascorsa in gran parte nella Compagnia stabile di Checco Durante sul palcoscenico del Teatro Rossini di Roma. E al “sor Checco” e al Rossini, alla tradizione del teatro dialettale a Roma, ai suoi fasti e al suo tramonto abbiamo dedicato la mostra È tutta ‘na commedia! Una mostra sul teatro dialettale romanesco con un’appendice sul giudaico-romanesco, realizzata grazie a risorse messe a disposizione dal Comune di Roma e dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. La mostra è stata allestita alla Casa dei Teatri di Villa Doria Pamphilj a Roma dal 9 aprile al 14 giugno 2015 (ecco i pannelli). Ma prima abbiamo schedato e inventariato tutto il materiale raccolto da Renato!
Ideazione e realizzazione di Nicoletta Valente. Appendice sul giudaico-romanesco a cura di Simona Foà. Progetto grafico di Diana Oreffice.
A conclusione del lavoro di inventariazione dell’archivio di Luigi Vannucchi abbiamo progettato e realizzato, con il contributo del Comune di Roma (Dipartimento Politiche culturali e della comunicazione) e della Soprintendenza archivistica per il Lazio, la mostra documentaria V come Vannucchi – A come attore: l’eleganza del gesto e della parola, aperta nell’aprile-maggio 2009 presso la Casa dei teatri di Roma. Chi se l’è persa si accontenti di questo.
Nicoletta Valente ha ideato la mostra. Alla sua realizzazione hanno contribuito Paola Cagiano, Serafina Desiderio, Sabina Vannucchi e per la parte grafica Diana Oreffice.
Il lavoro ha riguardato l’archivio di deposito della Sovrintendenza. Collocato in più sedi, l’archivio è stato descritto per serie e per unità di conservazione, ricondizionato, trasferito e collocato secondo criteri logici. Prodotti finali sono un elenco descrittivo delle serie, un elenco di consistenza, una lista della documentazione selezionata per lo scarto. Il lavoro è stato presentato al sovrintendente Umberto Broccoli il 4 giugno 2013 (queste le slides guida).
Il lavoro è stato diretto da Nicola Pastina e svolto da Marzia Azzolini, Lina Marzotti, Augusto Santocchi. Gli aspetti logistici sono stati curati da Alessandro Carrus.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) sono stati realizzati il riordinamento e l’inventariazione della ricca sezione preunitaria dell’archivio comunale (1554-1870, circa 120 metri lineari) che documenta la vita della comunità sotto il governo baronale della famiglia Caetani e, dopo la Restaurazione, sotto le magistrature locali.
L’inventario è consultabile sul sito del progetto Rinasco.
La schedatura è opera di Alessandra Daga e Valeria Vignes con la supervisione di Piero Santoni e Leonardo Musci (che ha curato l'inventario).
Il Comune di Ventotene (LT) ci ha affidato l’incarico di ricognizione di parte del patrimonio documentale conservato presso l’archivio storico comunale che è stato in parte digitalizzato. L’intervento è stato finanziato dalla Regione Lazio e ha previsto anche giornate di formazione rivolte agli abitanti dell’isola pontina.
Come prosecuzione di questo lavoro, abbiamo progettato un sito web dedicato al Centro di ricerca e documentazione sul confino politico e la detenzione “Isole di Ventotene e Santo Stefano”, alla cui realizzazione ha lavorato Made in Tomorrow. Nel sito ha trovato spazio anche il risultato del lavoro di inventariazione e le immagini digitali prodotte con le due campagne di scansione di febbraio e dicembre 2020 che possono essere consultate qui
La direzione scientifica del progetto è affidata a Cristina Saggioro. Ha collaborato Anthony Santilli.
Con fondi provenienti dalla Regione Lazio (Piani triennali di valorizzazione degli archivi di enti locali) sono stato realizzati il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico del Comune di Zagarolo, ospitato nel restaurato palazzo Rospigliosi. Conserva purtroppo poche carte del periodo preunitario, ma è integro per la parte postunitaria.
Nell’agosto 2014 la Comunità montana dei Cimini ci ha coinvolto nel progetto La Grande Guerra nei comuni del territorio dei Cimini, incaricandoci di selezionare nove laureati in scienze umanistiche, formarli in materia archivistica e di ricerca storica e affiancarli nell’impostazione di ricerche da svolgere negli archivi dei comuni della Comunità montana. Le ricerche hanno prodotto degli elaborati che sono stati raccolti in un volume, edito da Memoria, e alcuni materiali utilizzati per l’allestimento di una mostra che è stata allestita in diversi comuni appartenenti alla Comunità.
Il volume è scaricabile in formato e-pub.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina.
Abbiamo ordinato e inventariato l’archivio del Centro studi e formazione sindacale della CGIL, costituito ad Ariccia nel 1967. Per la schedatura è stato utilizzato il software Extraway.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina.
Nell’ambito delle iniziative per i 109 anni della CGIL, abbiamo collaborato alla realizzazione della mostra storico-documentaria Gli anni Sessanta, la CGIL, la costruzione della democrazia, in particolare con ricerche d’archivio, stesura di testi e didascalie e allestimento grafico.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina. La progettazione grafica è stata opera di Michela Bonanni.
Il lavoro è consistito nel trasferimento presso l’Archivio storico della CGIL della documentazione prodotta dall’Istituto Fernando Santi negli anni 1981-1993, nell’ordinamento sommario del fondo e nella descrizione delle serie.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina.
Dopo il trasferimento dell’archivio della FILEF dalla sede dell’Istituto Fernando Santi all’Archivio storico della CGIL, l’intervento è consistito nell’ordinamento sommario e nella descrizione per serie del fondo, che ha una consistenza di circa 10 ml e copre l’arco cronologico 1969-2005.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina.
Abbiamo svolto l’attività di catalogazione e inserimento nel catalogo SBN di circa 500 titoli.
Il lavoro è stato svolto da Giorgia Tulli.
Il lavoro ha riguardato la schedatura, ricondizionamento e inventariazione di alcune serie dell’archivio storico della CGIL (Organi statutari e Atti e corrispondenza, 1944-1969; carte degli uffici confederali e alcuni fondi personali). Si tratta in tutto di circa 15.000 unità archivistiche tra fascicoli, registri e verbali. La schedatura è stata effettuata con il software Highway e il relativo database è consultabile on line. Contestualmente, abbiamo seguito la revisione editoriale di parte dell’inventario per l’uscita del volume Confederazione generale italiana del lavoro, Inventario dell’Archivio storico (1944-1957), a cura di Teresa Corridori, Susanna Oreffice, Cristiana Pipitone, Gianni Venditti, Roma, Ministero per i beni e le attività culturali – Direzione generale per gli archivi, 2002 (Pubblicazioni degli Archivi di Stato, Strumenti, CLII). Il volume è scaricabile qui.
Siamo ritornati a occuparci di questo archivio nel corso del 2023 e del 2024 grazie ai finanziamenti che l’ente ha ricevuto per la partecipazione al Bando per gli archivi politici e sindacali. Il progetto integra il database esistente con la documentazione prodotta dalla Segreteria confederale tra il 1986 e il 2019. In particolare è in corso il riordinamento e la schedatura delle carte prodotte nel corso dei mandati di Bruno Trentin, Sergio Cofferati, Guglielmo Epifani, Susanna Camusso.
Il lavoro è stato coordinato in un primo momento da Marco Grispigni, che ne ha curato anche l'impostazione assieme all'allora responsabile dell'Archivio Teresa Corridori, e successivamente da Susanna Oreffice. Hanno partecipato alla schedatura Anita De Sossi, Cristiana Pipitone, Ilaria Romeo, Gianni Venditti.
Nel 2023 e nel 2024, con il coordinamento di Nicola Pastina, hanno lavorato Dimitri Affri, Claudia Dattero, Ursula Mariani, Giulia Merluzzi, Francesco Montesi.
L’incarico ha riguardato la schedatura a livello di unità archivistica di alcune serie e fondi dell’archivio, già ordinato. In particolare abbiamo trattato serie istituzionali (circolari, carte degli organi istituzionali, atti e corrispondenza dei diversi servizi) e fondi personali (tra questi: Pierre Carniti, Luigi Macario, Franco Marini, Roberto Romei, Ezio Tarantelli). Il lavoro è stato eseguito con il software GEA 4 nell’ambito del progetto Archivi on line del Senato della Repubblica, sul cui sito è consultabile.
Il lavoro è stato eseguito da Giacomo Consoli e Nicola Pastina (coordinatore). La supervisione scientifica è stata del responsabile dell'archivio storico della CISL Ivo Camerini.
Abbiamo ordinato e inventariato l’archivio prodotto dalla CNA dal 1945 al 1980. Poiché già in fase di ricognizione si è verificata la presenza di rilevanti lacune, abbiamo svolto ricerche presso le sedi territoriali della CNA e steso un repertorio della documentazione individuata, cui sono state allegate le relativi immagini digitali. La ricerca si è estesa anche ad archivi di altre strutture, pubbliche e private, con le quali la CNA ha condiviso attività o ambiti di interesse, producendo un elenco di fonti per la storia della Confederazione.
Per questo lavoro è stato utilizzato il software GEA 5.1.
Parallelamente si è proceduto con le attività di riorganizzazione dell’archivio corrente: dopo le interviste al personale impegnato nella formazione e gestione dell’archivio e l’analisi della documentazione abbiamo elaborato uno schema di classificazione e proposto alcune regole di buona pratica archivistica.
Il lavoro di schedatura dell'archivio storico è stato svolto in fasi diverse da Giacomo Consoli, Raffaella Crociani e Sonja Moceri. Valentina Stazzi ha svolto la ricerca sulle fonti collegate.
Dell'intervento sull’archivio corrente è responsabile Susanna Oreffice, coadiuvata da Sonja Moceri.
Susanna Oreffice ha inoltre coordinato il lavoro in tutte le fasi e ha curato l'ordinamento e l'inventario in collaborazione con Leonardo Musci.
Nell’ambito di un incarico relativo all’archivio CNA abbiamo catalogato il patrimonio bibliografico della Confederazione (circa 4000 tra monografie e pubblicazioni in serie) fino ad allora difficilmente accessibile all’utenza interna. È stato effettuato anche lo scarto dei periodici normativi e delle monografie in tripla copia.
La catalogazione è stata svolta da Carla Baccini e Raffaella Angeli.
La decisione della CICS di trattare il suo archivio storico è collegata al recupero e al trasferimento a Roma, presso la sede della segreteria generale dell’ente, di una parte importante del complesso documentario, conservata fino al 2019 a Louvain-la-Neuve. Il primo incarico che abbiamo ricevuto ha riguardato proprio questa parte: descrizione, ordinamento e inventariazione in lingua inglese. E’ stata portata a termine una seconda fase di intervento con l’utilizzo della piattaforma Archiui in dotazione presso l’ente. E’ stata portata a termina anche una terza fase di lavoro che ha previsto il trattamento della documentazione dal 1998 al 2010.
La prima fase del lavoro è stata svolta da Cristina Saggioro (anche coordinatrice), in collaborazione con Francesca Garello. Per la seconda fase e per la terza ha collaborato Manuela Costa.
L’incarico di consulenza archivistica e informatica ha avuto come oggetto l’impostazione e il coordinamento del lavoro di ricognizione archivistica della documentazione relativa agli anni ’40-’90, conservata in due depositi siti a Roma e a Pomezia. A tal fine, a seguito dell’analisi archivistica e storico-istituzionale, è stata elaborata una scheda di censimento cartacea e uno sviluppo della stessa in MSAccess per la gestione informatizzata dei dati rilevati.
Per la parte di nostra competenza si deve a Susanna Oreffice l'impostazione del lavoro e il coordinamento per la schedatura; ha collaborato Maria Pia Bumbaca. L'applicativo è stato realizzato da Stefano Tonazzi.
In collaborazione con la cooperativa Bes (titolare dell’appalto), abbiamo preso parte al lavoro di digitalizzazione di parte del materiale cartografico conservato dall’Archivio di Stato di Roma. In particolare ci si è dedicati all’acquisizione digitale delle mappe dei catasti Alessandrino, Gregoriano (con relativi Brogliardi), dell’Ufficio tecnico erariale; l’intervento ha interessato inoltre i Preziosi e le Pergamene Romane. Sono stati utilizzati scanner per formati speciali e macchine fotografiche con dorso digitale.
Il lavoro è stato eseguito da Massimiliano Casagrande, Barbara Corvisieri, Barbara Di Meola, Nicola Pastina, Laura Primangeli, Alessio Rinaldini e Nicoletta Valente.
In Rti con la società CNI spa (dopo l’aggiudicazione della gara per l’affidamento delle attività archivistiche) abbiamo gestito l’archivio di deposito e l’archivio storico dell’Ente.
A diverso titolo il lavoro è stato svolto nella prima fase da Margherita Agostini, Giulia Bernasconi (tirocinio formativo), Michela Di Meglio e in minor parte Diana Fiore e Silvia Capo. Il coordinamento è in capo a Susanna Oreffice in collaborazione con Nicola Pastina.
L’Associazione ha avuto riconosciuto un finanziamento dal Ministero della cultura per attività sul suo archivio storico. Noi abbiamo accompagnato l’Associazione nella redazione del progetto e coordineremo tutte le attività.
Nei 60 anni di esistenza Crocevia ha riflettuto sulla situazione mondiale e ha preso posizione rispetto al tipo di cooperazione da attuare e ha scelto la logica di sostegno a popolazioni in resistenza, vittime di ingiustizie politiche, economiche, ambientali e sociali. Crocevia agisce per costruire condizioni volte alla pace e al perdurare della stessa. Noi siamo orgogliosi di poter contribuire alla realizzazione di un progetto così potente e militante.
Dopo una prima fase, che ha riguardato una serie documentale provvisoriamente denominata “Prima fase”, svolta grazie a una convenzione con la Direzione generale archivi, abbiamo avviato la seconda fase, che riguarda tutto il patrimonio archivistico di Crocevia ed è stata finanziata nell’ambito di un progetto TOCC che comprende anche altre attività.
Le due attività sono state seguite fin dalla fase progettuale da Cristina Saggioro. Nella prima fase è stata impegnata Manuela Costa, nella seconda sono impegnate Cristina Saggioro e Rosalia Virga.
Per la realizzazione del DVD-ROM allegato all’Enciclopedia dei ragazzi Treccani, ci siamo occupati del trattamento dei file di testo contenenti le didascalie di tutte le immagini da pubblicare nell’opera multimediale, dell’accoppiamento didascalia-immagine, del controllo delle fonti, della revisione e verifica sulla versione beta del DVD.
Il lavoro è stato svolto da Patrizia Gabrielli, Annalaura Lisa Lucchi, Leonardo Musci (coordinatore), Alex Nicora e Ilaria Romeo.
La FB & associati si è rivolta a noi per razionalizzare il sistema di gestione documentale, integrandolo con un sofisticato sistema di raccolta e gestione delle informazioni rilevanti per la sua attività.
Ha curato il lavoro Susanna Oreffice.
Grazie ai finanziamenti che l’ente ha ricevuto per la partecipazione al Bando per gli archivi politici e sindacali, stiamo svolgendo un lavoro di ordinamento, schedatura del patrimonio fotografico – dalla consistenza di circa 11.700 immagini complessive – prodotto da Federbraccianti, FLAI e FILZAT (per quest’ultimo fondo procediamo anche alla scansione digitale).
Il lavoro viene svolto da Nicola Pastina e Dario Salvan, alla digitalizzazione Viola Pastina.
Dopo una serie di incontri si è chiarito il respiro che Federcasse intende dare all’iniziativa di sistemazione e valorizzazione dei suoi archivi. È una strada sulla quale Memoria si è dimostrata un partner affidabile.
Abbiamo convenuto di partire dal deposito di archivio con la prospettiva di procedere in un secondo momento all’indagine sui flussi documentali correnti.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice.
La Ferrovia adriatica sangritana (ora assorbita da TUA – Società unica abruzzese di trasporto) ci ha incaricato di realizzare la migrazione dei dati sulla piattaforma Collective Access e ideare il sito web che consente di far conoscere il patrimonio documentale e materiale conservato. Il lavoro è stato realizzato in partnership con Promemoria. Un incarico del 2021 ci ha visti impegnati nelle attività finali di aggiornamento e di controllo per la pubblicazione del sito che è stato presentato il 18 giugno 2021 in una iniziativa che si può rivedere qui.
Hanno seguito l'attività Cristina Saggioro, Leonardo Musci e Guido Giobbi (ideazione grafica). La piattaforma web è stata realizzata in collaborazione con Promemoria.
Il lavoro finale è stato curato da Cristina Saggioro. Il coordinamento e l'organizzazione della presentazione del sito del 25 giugno 2021 è opera di Nicoletta Valente.
Giacomo Mancini (1916-2002), nato a Cosenza, cresciuto in una famiglia socialista, è stato un esponente di primo piano del disciolto Partito socialista italiano: eletto deputato ininterrottamente per dieci legislature (1948-1992), vicesegretario del PSI nel 1969, poi segretario per un anno a cavallo tra il 1970 e il 1971. L’attività nelle istituzioni lo ha visto sindaco di Cosenza una prima volta nel 1985 e una seconda volta nel 1993, ministro della sanità nel primo governo Moro (1963-1964) ministro dei Lavori pubblici nel secondo e terzo governo Moro e nel primo governo Rumor (1964-1969), ministro degli interventi straordinari nel Mezzogiorno nel quinto governo Rumor (1974).
La Fondazione Craxi conserva una piccola ma significativa Raccolta fotografica intitolata a Mancini, ricevuta in dono dalla figlia Giuseppina e già sottoposta ad un intervento di restauro conservativo.
Siamo stati incaricati del lavoro di riordino e inventariazione e della supervisione dell’intervento di digitalizzazione, svolto con fondi derivanti dal bando per gli archivi politici e sindacali (capitolo 3121) in continuità con le attività archivistiche degli ultimi anni. Il risultato del lavoro è pubblicato sulla piattaforma Lazio900.
Il lavoro è stato da Cristina Saggioro.
Il Fondo archivistico di Carlo Tognoli è stato acquisito dalla Fondazione Bettino Craxi per donazione dagli eredi dopo la sua scomparsa nel marzo 2021. Siamo stati incaricati di realizzare il Progetto di ordinamento e inventariazione del Fondo e di coordinare le attività di digitalizzazione. Il lavoro svolto è consultabile sul Portale Lazio ‘900 al quale l’ente aderisce.
Il lavoro è stato svolto da Cristina Saggioro, Sebastian Mattei e Leonardo Musci. Un piccolo aiuto è arrivato da Cecilia Mazza, che ha ordinato i fascicoli dei ritagli stampa.
Nel suo ruolo di consigliere aggiunto del Presidente del Consiglio dei ministri, l’ambasciatore Leonardo Visconti di Modrone è stato uno dei più stretti collaboratori di Bettino Craxi negli anni compresi tra il 1983 e il 1987. La Fondazione Craxi conserva la parte del suo archivio che riguarda questa attività diplomatica.
Nel contesto della seconda fase del progetto “Carte e immagini del socialismo” siamo stati incaricati dell’ordinamento e dell’inventariazione del Fondo Visconti di Modrone, che conserva una raccolta completa degli interventi di Craxi durante la Presidenza del Consiglio. Memoria ha curato inoltre la supervisione delle attività di digitalizzazione e l’associazione dei documenti acquisiti alle schede descrittive. L’inventario e le relative immagini sono pubblicati sulla piattaforma Lazio’900.
L'intervento è stato curato da Cristina Saggioro.
Angelo Molaioli (Roma, 30 luglio 1946) è stato dal 1980 coordinatore della Sezione stampa e propaganda del PSI, dal 1984 anche responsabile delle attività editoriali e, dal 1989, direttore del nuovo ufficio Comunicazione e Immagine, ruolo che ha ricoperto fino al 1994.
Il fondo Molaioli conserva documenti cartacei e iconografici relativi alle attività svolte per il settore Stampa e propaganda del disciolto Partito socialista italiano, rientranti a pieno titolo nella seconda fase del progetto “Le carte e le immagini del socialismo”. Oltre a questo, è presente un piccolo ma significativo nucleo di documenti che risalgono alla militanza di Molaioli nelle fila del Movimento politico dei lavoratori. L’incarico che abbiamo ricevuto ha consistito nell’ordinamento, la schedatura e la descrizione dei documenti e delle immagini iconografiche conservate. Memoria ha curato inoltre la supervisione delle attività di digitalizzazione e l’associazione dei documenti acquisiti alle schede descrittive. L’inventario e le relative immagini associate sono consultabili sulla piattaforma Lazio’900.
Il lavoro è svolto da Cristina Saggioro (ccordinatrice), Marzia Azzolini e Sebastian Mattei.
Contestualmente all’acquisizione dal liquidatore del Partito socialista italiano delle carte della Direzione nazionale del PSI, la Fondazione Craxi ha acquisito un piccolo ma rilevante nucleo di fotografie provenienti dal partito, in precario stato di conservazione per essere state conservate in locali inadatti. Con il progetto “Le carte e le immagini del socialismo” queste fotografie sono state restaurate, ordinate, descritte e digitalizzate. Memoria è stata incaricata dell’ordinamento e della descrizione delle circa 1600 fotografie e di supervisionare le operazioni di digitalizzazione e dell’associazione dei documenti acquisiti alle schede descrittive. La seconda fase del progetto “Le carte e le immagini del socialismo” ha previsto la descrizione, l’ordinamento e la digitalizzazione di un consistente nucleo di diapositive, anch’esse appartenute all’archivio fotografico del PSI.
Cristina Saggioro ha coordinato tutte le fasi del progetto, dal restauro, affidato dalla Fondazione Craxi ad Alice Laudisa, alle digitalizzazioni, all'ordinamento e alla schedatura, curati con l'apporto di Lucia Petese. Anche la seconda fase del progetto è curata da Cristina Saggioro.
La Fondazione Craxi ha acquisito dalla gestione liquidatoria del vecchio PSI carte della Direzione nazionale che non erano state comprese nel versamento fatto a metà degli anni Novanta a favore della Fondazione di studi storici Filippo Turati di Firenze. Dopo una ricognizione generale di queste carte (pervenute in parte in cattivo stato di conservazione) abbiamo redatto un progetto che è stato finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri e abbiamo avviato il loro studio, ordinamento e inventariazione. Il lavoro è stato completato a dicembre 2019 ed è consultabile sul sito Lazio900.
Nell’ambito del progetto Carte e immagini del socialismo (2020) la Fondazione ha previsto l’acquisizione digitale della sezione iconografica dell’archivio (serie “Archivio immagini”), che conserva 826 manifesti e circa 320 fogli. Abbiamo coordinato le attività di digitalizzazione e l’associazione delle immagini acquisite alle loro schede descrittive.
Il lavoro è stato svolto da Cristina Saggioro (coordinatrice), Angela Chiriatti, Sebastian Mattei, Giulia Bernasconi (tirocinio formativo fino a giugno 2019), Dario Salvan (tirocinio formativo da settembre 2019).
L'intervento del 2020, relativo all'acquisizione digitale dell'archivio immagini e al relativo collegamento alle schede descrittive, è stato svolto da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
La videoteca della Fondazione Craxi conserva materiale prodotto dalle strutture di propaganda del Partito socialista italiano e materiale proveniente dagli archivi RAI (interviste, servizi giornalistici, telegiornali) relativi agli anni della segreteria Craxi. Il patrimonio è stato interamente digitalizzato. La schedatura ha identificato eventi e contesti di produzione del materiale.
l’inventario e la schedatura sono consultabili sul sito del progetto Lazio’900.
La schedatura e l'associazione schede/immagini è stata curata da Leonardo Musci.
Il fondo conserva fotografie provenienti in parte dalle abitazioni della famiglia Craxi a Milano, Roma e Hammamet, in parte da sedi del Psi, in parte da amici e simpatizzanti. La maggior parte è stata donata direttamente a Craxi dagli autori degli scatti, da istituzioni o enti che avevano provveduto a fotografare l’evento cui Craxi partecipava, o da agenzie di stampa nazionali.
Il lavoro più complesso è consistito nel riconoscimento delle fotografie dello stesso evento, nella datazione delle fotografie e degli eventi, nell’identificazione delle persone fotografate. È stata effettuata una schedatura analitica con il sw GEA 4.0 e le schede descrittive sono state collegate alle immagini digitalizzate.
L’inventario, la cui struttura ripropone le partizioni dell’archivio cartaceo, è consultabile sul sito del progetto Lazio’900.
Il lavoro è stato svolto da Emanuela Fiorletta, Lucia Petese e Noemi Procaccia, con il coordinamento di Leonardo Musci.
La Fondazione Bettino Craxi ha messo in cantiere nel 2004 un lavoro analitico sulle carte di Bettino Craxi (1934-2000), segretario nazionale del PSI dal 1976 al 1993 e presidente del Consiglio dei ministri dal 1983 al 1987. Il progetto prevedeva la schedatura a livello del singolo documento e la digitalizzazione integrale del fondo. Il lavoro è stato perfezionato con la cura redazionale del volume Inventario dell’Archivio Craxi, a cura di Giuliana Volpi, con inventario di Leonardo Musci, Cristina Saggioro ed Emanuela Fiorletta (Fondazione Bettino Craxi, Roma, 2008). L’inventario è consultabile sui siti dell’Archivio storico del Senato della Repubblica e del progetto Lazio’900 cui la Fondazione aderisce.
Nel 2016 la Fondazione ha acquistato carte custodite fino ad allora dalla Fondazione Allori. Si tratta di un piccolo ma importantissimo complesso documentario, composto, in massima parte, da documenti che Bettino Craxi tratteneva presso la sua residenza-ufficio a Roma (Hotel Raphael) e gli uffici di Via del Corso. Abbiamo provveduto a schedarli e integrarli nell’archivio in modo da licenziare un nuovo inventario.
Infine abbiamo concordato di svolgere una ricognizione puntuale su tutto il database per dare coerenza a ordinamenti, segnature, associazione immagini su porzioni di inventario sottoposte a interventi diversi nel corso degli ultimi anni.
Nel corso del 2020 siamo stati incaricati della descrizione dei documenti acquisiti nel 2019, che sono stati integrati nella struttura di ordinamento, aggiornando le schede descrittive e rinumerando fascicoli e buste. La Fondazione ha inoltre previsto la digitalizzazione delle immagini non presenti sul database online, oltre a quella dei documenti acquisiti e descritti tra il 2016 e il 2020. Abbiamo quindi coordinato le attività di digitalizzazione interne all’Istituto e l’associazione delle immagini acquisite alle loro schede descrittive. In questa fase è stata avviata l’interlocuzione con la Soprintendenza archivistica e gli altri organismi competenti per rendere consultabili e pubblicabili online alcuni documenti della serie Presidenza del Consiglio finora esclusi dalla consultazione.
Al primo lavoro di schedatura hanno partecipato Sabrina Auricchio, Emanuela Fiorletta, Lucia Petese, Noemi Procaccia, Roberta Rampa e Cristina Saggioro, con il coordinamento di Leonardo Musci che firma l'inventario insieme a Emanuela Fiorletta e Cristina Saggioro.
La schedatura delle carte ex Fondazione Allori è stata curata da Emanuela Fiorletta. La revisione generale della basedati è stata curata da Marta Cardillo sotto la direzione di Cristina Saggioro.
Il lavoro del 2020 è svolto da Leonardo Musci e Cristina Saggioro. Manuela Costa ha supportato le attività di digitalizzazione, svolte per la Fondazione Craxi da Federica Miani.
Allo scopo di estrarre dalla base dati GEA della schedatura della corrispondenza del carteggio Croce tutte le schede relative a scambi con senatori, abbiamo elaborato un applicativo in grado di duplicare e ordinare record che soddisfino i parametri desiderati. Il lavoro è stato pubblicato sul sito del progetto Archivi on line, promosso dall’Archivio storico del Senato della Repubblica.
Su indicazioni di Leonardo Musci l'applicativo è stato realizzato da Raffaella Di Lucente.
Piero Calamandrei (Firenze 1889-1956) è stato uno dei maggiori giuristi italiani del XX secolo. Avvocato e docente universitario, dal 1924 insegnò diritto processuale civile presso l’Università di Firenze. Fu consultore, membro della Costituente per il Partito d’azione e poi deputato socialdemocratico nella prima legislatura.
Siamo stati incaricati di migrare sulla rete Lazio900 gli inventari dei fondi posseduti dalla Fondazione. Sulle carte Calamandrei conservate dalla Fondazione siamo intervenuti con una robusta revisione inventariale e il rifacimento della digitalizzazione.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci.
Siamo stati incaricati di interloquire con la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia e Basilicata al fine dell’ottenimento della dichiarazione di intessere del cospicuo patrimonio bibliografico e archivistico posseduto.
L'attività è curata da Nicoletta Valente.
La Fondazione Giovan Battista Tomassi è stata costituita nel 2007 dall’assemblea nazionale dell’Unione nazionale italiana trasporto ammalati a Lourdes e santuari internazionali – UNITALSI e intitolata all’ideatore dell’Unione. Il principale scopo statutario è la conservazione e la valorizzazione dell’archivio storico dell’UNITALSI e la ricerca e acquisizione di altri fondi archivistici e librari collegati con la storia dell’Unione. Per il lavoro di descrizione e ordinamento dell’archivio cartaceo è stata utilizzata la piattaforma open source CollectiveAccess. Oltre ad aver eseguito la personalizzazione del profilo descrittivo secondo le esigenze del lavoro, abbiamo curato la formazione e l’affiancamento nelle prime fasi di utilizzo del software. In seguito la base dati è passata sulla nuova piattaforma Archiui. Il risultato è visibile sul sito dell’archivio.
Il lavoro è stato svolto da Cristina Saggioro.
La Fondazione ha deciso di aderire a Lazio900 e ci ha incaricato di gestire la migrazione della basedati GEA contenente la schedatura del fondo Giovanni Gentile e di formare e affiancare gli operatori sull’applicativo per il periodo di avvio della nuova fase di lavoro.
Il lavoro è curato da Leonardo Musci e Cristina Saggioro.
La Fondazione Giovanni Goria di Asti persegue l’obiettivo di raccogliere documentazione proveniente da archivi diversi che integri il fondo personale del politico, più volte ministro e presidente del Consiglio nel 1987-1988. Abbiamo svolto una ricerca in alcuni archivi romani, sia statali che privati, per reperire documenti prodotti o ricevuti da Goria nell’esercizio delle sue molteplici funzioni. Il risultato della ricerca è compreso nell’appendice documentaria in coda all’inventario delle carte Goria.
Il lavoro di ricerca è stato svolto da Sabrina Auricchio, Leonardo Musci e Nicoletta Valente.
La Fondazione Giulio Pastore ci ha incaricato di procedere a una ricognizione di una parte della documentazione conservata presso il Senato della Repubblica.
Il lavoro è coordinato da Nicola Pastina in collaborazione con Dimitri Affri.
In occasione delle iniziative per i 50 anni della Fondazione Pastore (qui il sito) formato e affiancato gli archivisti della Fondazione per utilizzare l’applicativo Archiui scelto per le attività archivistiche e di valorizzazione del ricco patrimonio documentale posseduto.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro e Nicoletta Valente.
Siamo affidatari del servizio di catalogazione e digitalizzazione di alcuni fondi fotografici posseduti dalla Fondazione Di Vagno tra i quali si segnalano quelli di Rocco Errica, Leonardo Damiani, Tommaso Sicolo e Gianvito Mastroleo.
L’attività è finanziata dal programma di cooperazione territoriale europea Interreg VI-A Italia-Croazia 2021/2027.
L'attività è coordinata da Leonardo Musci.
La Fondazione Giuseppe Di Vagno ha ricevuto in donazione da Alfredo Martini le lettere che Francesco Fancello (sardo di Oristano, amministratore, giornalista, fondatore con Lussu del Partito sardo d’azione) scrisse alla famiglia durante i tredici anni trascorsi tra carcere e confino dopo la condanna del Tribunale speciale per la difesa dello Stato per le attività antifasciste svolte come affiliato a Giustizia e libertà.
Le lettere sono state schedate e digitalizzate grazie a un contributo della Direzione generale Archivi a valere sul capitolo 3121 (anno 2022) per gli archivi politici e sindacali previsto dalla l. 205/2017 (Finanziaria 2018), art. 1, c. 342.
Il lavoro è consultabile sul sito archivistico della Fondazione Di Vagno.
L'inventario è stato realizzato da Leonardo Musci.
L’archivio di Stefano Bianco, politico democristiano e amministratore locale barese. è giunto alla Fondazione Giuseppe Di Vagno già ordinato e inventariato. Abbiamo ricevuto l’incarico di riversarlo sulla piattaforma Archiui in uso presso la Fondazione integrandolo con l’indicizzazione onomastica.
L’intervento è stato realizzato grazie a un finanziamento della Direzione generale archivi a valere sul capitolo 3121 (anno 2022) per gli archivi politici e sindacali previsto dalla l. 205/2017 (Finanziaria 2018), art. 1, c. 342.
L’inventario è consultabile sul sito archivistico della Fondazione.
Il riversamento è stato svolto da Maria D'Achille con la supervisione di Leonardo Musci.
La Fondazione Giuseppe Di Vagno, con sede a Conversano (Bari), è destinataria delle risorse derivanti dalla legge 16 giugno 2015, n. 86 che istituisce il Premio di ricerca intitolato a Di Vagno e stanzia un contributo straordinario da destinarsi al potenziamento dell’archivio storico e della biblioteca.
La Fondazione ci ha dato un incarico globale: revisionare una parte degli strumenti archivistici esistenti, verificare il lavoro sui fondi in corso di ordinamento, migrare su un nuovo ambiente informatico (Archiui) la basedati GEA, realizzare il nuovo sito web dell’Archivio storico, gestire la campagna di digitalizzazione documentaria e l’attività di ricondizionamento dell’intero archivio. Il risultato del lavoro è consultabile sul sito archivistico della Fondazione.
Il lavoro è stato coordinato da Leonardo Musci.
Nicola Damiani (1921-2009) è stato un affermato medico impegnato nella ricerca embrionale. Cattolico democratico di ispirazione morotea e meridionalista, è stato sindaco di Bari nel 1956-1957, poi consigliere provinciale. Il suo impegno pubblico più rilevante è stata la carica di consigliere di amministrazione della Cassa per il Mezzogiorno, ricoperta fra 1959 e 1971.
Nell’ambito di una convenzione con la Fondazione Cassa di risparmio della Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno di Conversano ci ha incaricato di ordinare e inventariare il piccolo ma significativo fondo archivistico, donato dai suoi eredi. L’inventario è consultabile qui.
Il lavoro è stato curato da Leonardo Musci.
Nicola Rotolo (1925) è stato dirigente pugliese della Democrazia cristiana dagli anni Sessanta, consigliere regionale dal 1970 e presidente della Giunta regionale dal 1975 al 1978.
Nell’ambito di una convenzione con la Fondazione Cassa di risparmio della Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno di Conversano ci ha incaricato di ordinare e inventariare il fondo archivistico, donato da Rotolo stesso. Al termine del lavoro abbiamo visitato Nicola Rotolo che ci ha concesso alcune ore di dialogo (qui un breve passaggio). L’inventario è consultabile qui.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro affiancata da Leonardo Musci.
Michele Di Giesi (1927-1983), barese, è stato un esponente di spicco della socialdemocrazia italiana. Dopo esperienze amministrative locali (fu il primo vicepresidente della Regione Puglia), divenne deputato nel 1972. Negli ultimi quattro anni della sua vita fu ministro per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, alle poste e telecomunicazioni, al lavoro e previdenza sociale, alla marina mercantile.
L’archivio conserva soprattutto documentazione dei suoi incarichi di governo. Nell’ambito di una convenzione con la Fondazione Cassa di risparmio della Puglia, la Fondazione Giuseppe Di Vagno di Conversano ci ha incaricato di ordinare e inventariare il fondo archivistico, donato dal figlio. L’inventario è consultabile qui.
Il lavoro è stato curato da Leonardo Musci.
José Ramos Regidor, per gli amici Pepe, è stato un teologo e della liberazione. Ha dedicato la sua vita alla giustizia, agli esclusi, ai poveri, agli oppressi. Nato a Salamanca il 10 ottobre 1930 ha vissuto in Italia per più di 60 anni. E’ stato docente di teologia alla Pontificia Università Salesiana. Dopo l’espulsione ha lavorato per il centro I-Doc (rivista internazionale e centro di documentazione sul post Concilio Vaticano II) di Roma. È stato autore di saggi fondamentali per la Teologia della liberazione e di articoli pubblicati su riviste, alcune delle quali ha contribuito a fondare. Muore a Roma il 10 dicembre 2015 dopo una lunga malattia.
Abbiamo curato la donazione del Fondo voluta dalla moglie Maria Paola Clarini, alla Fondazione Basso. Da settembre 2018 sono iniziate le attività archivistiche e bibliografiche per rendere accessibile questo patrimonio ai ricercatori, agli studenti e agli interessati. L’inventario è consultabile sul Portale Lazio900. Con la collaborazione di Chiara Ronchini abbiamo realizzato un documentario dal titolo Geneticamente di sinistra che ripercorre le attività svolte sull’archivio e biblioteca attraverso le parole di Maria Paola Clarini.
Le attività di catalogazione sono svolte da Maurizio Locusta, quelle archivistiche da Simona Luciani e Nicoletta Valente.
In occasione del 120° della nascita la Fondazione Luigi Einaudi di Roma ci ha incaricati di organizzare una mostra documentaria su Giovanni Malagodi potendo sfruttare il corposissimo archivio del leader liberale. L’inaugurazione è prevista per la metà di ottobre del 2024.
Il lavoro è curato da Leonardo Musci e Alessandra Cavaterra.
Con fondi derivanti dal bando per gli archivi politici e sindacali (capitolo 3121) siamo stati incaricati di realizzare una revisione inventariale delle carte del PLI di Caserta (1951-1997) la cui conservazione si deve a Franco Compasso, storico dirigente liberale campano.
Il lavoro è curato da Flavio Conia.
Con fondi derivanti dal bando per gli archivi politici e sindacali (capitolo 3121) siamo stati incaricati di realizzare una revisione inventariale delle carte del PLI toscano (1947-1995) la cui conservazione si deve ad Adalberto Scarlino, storico dirigente liberale toscano.
Il lavoro è curato da Leonardo Musci.
Con fondi derivanti dal bando per gli archivi politici e sindacali (capitolo 3121) siamo stati incaricati di realizzare una revisione inventariale delle carte di Vittorio Zincone (1911-1968) che fu direttore del “Resto del Carlino”, saggista politico-economico e deputato liberale nella legislatura 1963-1968.
Il lavoro è curato da Leonardo Musci.
Oronzo Reale è stato un importante leader del Partito repubblicano italiano. Già esponente del Partito d’azione (1943-1947), entrò poi nelle file del PRI, partito cui aveva aderito giovanissimo nel 1920. Fu segretario del partito dal 1949 al 1963, deputato per il collegio di Ancona dal 1958 al 1976, ministro quasi ininterrottamente per tredici anni (della giustizia: 1963-1968, 1970-1971, 1974-1976; delle finanze: 1968-1969).
L’archivio di Oronzo Reale è conservato dalla Fondazione Luigi Einaudi di Roma. Siamo stati incaricati della ristrutturazione radicale di un primo insufficiente lavoro di ordinamento e inventariazione, anche in previsione della integrale digitalizzazione del fondo.
L’inventario finale è questo.
Il lavoro è svolto da Flavio Conia e Leonardo Musci.
Gian Piero Orsello (1927-2006), giurista, politico e amministratore pubblico, ha militato nelle file liberali fino al 1962 quando uscì dal Partito liberale italiano in dissenso con la linea del segretario Giovanni Malagodi di opposizione al nascente centro-sinistra. Orsello ha distribuito il suo archivio tra diversi soggetti: alla Fondazione Luigi Einaudi di Roma sono toccate le carte della sua milizia liberale fra 1944 e 1962.
Siamo stati incaricati di ordinarle e inventariarle rivedendo radicalmente un primo lavoro svolto nel 2005.
L’inventario finale è questo.
L'inventario è stato realizzato da Leonardo Musci.
Antonio Scialoja, economista e politico liberale, fu studioso, docente e patriota. Tra Napoli, Torino e Firenze ricoprì ruoli importanti nell’amministrazione statale e fu ministro delle finanze nei governi La Marmora e Ricasoli (dic. 1865 – feb. 1867) e della pubblica istruzione nei governi Lanza e Minghetti (ago. 1872 – feb. 1874). Le carte, conservate dal 2012 dalla Fondazione Luigi Einaudi di Roma, sono di una importanza eccezionale perché documentano in modo esaustivo la poliedrica attività di un uomo di studio napoletano che sposò la “via piemontese” all’unificazione.
L’archivio fu reperito a metà degli anni Settanta nella villa di famiglia di Procida e ordinato e inventariato da un gruppo di economisti guidati da Piero Barucci. Il volume che pubblicarono (Primo inventario dell’Archivio di Antonio Scialoja, Università degli studi di Firenze, 1976, pp. 730) è fin dal titolo una onesta ammissione che si trattava di un lavoro archivisticamente perfezionabile ed è ora per noi il punto di partenza per dare a queste importantissime carte una sistemazione finale rispettosa della vicenda del soggetto produttore e delle buone pratiche archivistiche.
Il lavoro è stato reso possibile da un contributo della Direzione generale Archivi a valere sul cap. 3121/2020 (bando per gli archivi politici e sindacali).
L'intervento è stato curato da Leonardo Musci.
Il progetto di informatizzazione del Fondo è stato finanziato dal Capitolo 3121 del 2021 del Ministero della cultura. E’ consultabile sulla piattaforma Lazio 900 l’archivio delle Associazioni e rappresentanze universitarie (1945-1968), dotato di un inventario a cura di Marco Grispigni, Leonardo Musci e e Gaetano Quagliariello, pubblicato nel 1995 dall’editore Lacaita, L’intero fondo è stato digitalizzato e le immagini sono state associate alle schede descrittive. Il Fondo è conservato presso la Fondazione Magna Carta che ha sede a Roma.
Il lavoro è stato coordinato da Cristina Saggioro. Hanno partecipato Leonardo Musci (revisione inventario), Ilaria Musci (riversamento sul sistema informatico) e Fabio Fertig (digitalizzazione).
Con questa Mostra vogliamo offrire al pubblico romano, e non solo, uno sguardo sulla tradizione teatrale in romanesco con le sue trasformazioni, inclusioni di idiomi e modi di dire che lo rendono uno dei dialetti più efficaci della lingua italiana. Ci viene in soccorso l’attore e poeta romanesco Renato Merlino che, grazie a fotografie, locandine, copioni, oggetti e tanto altro da lui custodito e tramandato, ci offre la possibilità di riflettere su un genere teatrale che non raccoglie l’attenzione che merita, in particolare dalle nuove generazioni.
La Mostra è stata inaugurata il 20 giugno alle ore 12 nella hall del Teatro Rossini, piazza Santa Chiara, 14 – Roma e poi chiusa il 26 luglio alle 18 con una cerimonia con Enrico Pozzi, poeta e attore della Compagnia Durante.
A cura di Nicoletta Valente e Maria Alessandria Giuri, il progetto grafico è di Maurizio Capuano. Questa mostra è dedicata a Renato Merlino!
Abbiamo ricevuto l’incarico di realizzare questa Mostra dalla Fondazione Mario Moderni nell’ambito del progetto Teatro Rossini & Galleria Moderni – Tradizione romanesca e arti contemporanee vincitore di Avviso Pubblico promosso da Roma Capitale in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Curatela di Nicoletta Valente e Maria Alessandra Giuri.
La Fondazione Marisa Bellisario propone e condivide attività e iniziative per costruire un Paese con una forte presenza dell’iniziativa femminile nei campi dell’economia e della cultura.
La Fondazione ha individuato in Memoria srl il partner giusto per il progetto di informatizzazione del suo archivio storico e ha scelto di aderire al Portale Lazio900. Sono stati oggetto delle nostre attività: migrazioni, revisione di inventari esistenti, catalogazione del fondo iconografico composto da fotografie e manifesti. Dal marzo 2024 abbiamo ripreso le attività grazie ad un finanziamento PNRR Cultura – TOCC (Transizione digitale ed ecologica degli organismi culturali e creativi) che riguarda la digitalizzazione di una parte del patrimonio conservato.
Il lavoro archivistico, coordinato da Cristina Saggioro, è stato svolto da Cristina Saggioro e Massimiliano Cardone per la parte cartacea e da Manuela Costa per il fondo fotografico. Ha collaborato Irene Guerriero.
Il lavoro di digitalizzazione è svolto da Marta Beninati, Manuela Costa e Dario Salvan con il coordinamento di Cristina Saggioro.
La Fondazione Musei Senesi ha voluto allestire un ambiente per la catalogazione del patrimonio museale dei 45 istituti aderenti ed eventualmente per la descrizione dei loro archivi. Elemento cardine è la costruzione di un sistema informativo complesso in grado di accogliere i dati di catalogo e di permettere la costruzione di una rete di relazioni tra le descrizioni e le entità ricorrenti nelle descrizioni.
In collaborazione con Promemoria abbiamo provveduto a impiantare un sistema di backend condiviso fra i 45 soggetti, a formare e assistere gli operatori e a preparare il sito web sul quale sarà possibile interrogare i cataloghi e accedere ai servizi informativi del progetto.
Dopo una interruzione nel maggio 2021 abbiamo svolto l’attività di formazione e affiancamento sul software Archiui.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro.
L’incarico riguarda la migrazione di un database GEA5 su un sistema Archiui personalizzato per Fondazione Museo della Shoah.
L'attività è svolta da Leonardo Musci in collaborazione con Promemoria srl.
La Fondazione è impegnata nella schedatura analitica dei documenti ricevuti in donazione e del materiale documentario raccolto tramite campagne di ricerca in diversi archivi italiani e internazionali. Abbiamo ricevuto l’incarico di gestire la manutenzione non evolutiva dell’applicativo GEA5 in loro possesso e di realizzare la migrazione su quella piattaforma di un database della loro videoteca.
Il lavoro è stato curato da Leonardo Musci e Raffaella Di Lucente.
La Fondazione ha scelto il software Archiui per informatizzare il suo corposo patrimonio archivistico composto da archivi di giornalisti. Abbiamo avuto il compito di formare chi utilizzerà il software e quello di svolgere attività archivistiche in collaborazione con la responsabile Margherita Martelli. Dal 2024 ci occupiamo anche della catalogazione della biblioteca.
Il lavoro di catalogazione è svolto da Marta Beninati. Le attività sono coordinate da Nicoletta Valente.
Abbiamo ricevuto l’incarico di curare la digitalizzazione di parte del patrimonio fotografico della Fondazione. Il lavoro svolto è stato in parte utilizzato per questa mostra online.
Il lavoro di digitalizzazione è stato svolto dalla CNI con il coordinamento di Nicoletta Valente.
L’archivio della Cassa, già sottoposto a interventi archivistici quando era presso la Banca di Roma, è pervenuto a Fondazione Roma non totalmente inventariato. Abbiamo completato il trattamento delle principali serie prive di strumenti di accesso: organi collegiali (1925-1992), Segreteria generale e Comitato di direzione (1960-1987), immobili della Cassa (1952-1991), mutui estinti (1943-1972).
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina (coordinatore), Monica Spivach e Francesca Garello.
Fondazione Roma detiene gli archivi della Cassa di risparmio di Roma (1836-1992) e del Monte di pietà di Roma (1539-1937).
Dal novembre 2016 Memoria ha l’incarico di gestire l’archivio storico occupandosi di tutte le mansioni tipiche di tale servizio: assistenza ai ricercatori, governo della sala studio, controllo dei depositi, arricchimento degli strumenti di corredo, interlocuzione con i soggetti istituzionali di riferimento.
Il servizio è reso da un gruppo formato da Leonardo Musci, Nicola Pastina, Francesca Garello e Costanza Stefanori.
Siamo risultati vincitori di un bando per un lavoro di primo intervento sul grande archivio della più antica istituzione ospedaliera fiorentina, fondata nel 1288. Il fondo ha una consistenza di circa 1250 metri lineari ed è conservato dall’Archivio di Stato di Firenze. Le fasi del lavoro hanno riguardano la ricognizione generale, l’identificazione delle decine di soggetti produttori le cui carte sono confluite nel fondo, nelle due fasi successive è stato portato a termine l’ordinamento e l’ inventario con un saggio storico-archivistico che illustra l’archivio e la storia dell’Arcispedale. Il lavoro è stato svolto con Archimista server.
Il lavoro è stato svolto da Manuel Rossi con la supervisione di Leonardo Musci.
La Fondazione Società Romana Pro Infantia Onlus ci ha affidato l’incarico di schedare, ordinare e inventariare il suo prezioso archivio storico, dichiarato di interesse particolarmente importante dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica d Roma il 16 marzo 2021. L’archivio, che testimonia l’attività di educare e istruire, con i propri mezzi finanziari e patrimoniali, minori bisognosi con interventi di sostegno concreti, è ora consultabile. Il database è su Archimista, il committente è dotato anche di un inventario in pdf.
Il lavoro è stato svolto da Rosalba Cilione in collaborazione con Susanna Oreffice. Ha partecipato per il tirocinio formativo la studentessa Giulia Merluzzi. Nella fase finale è intervenuto Dario Salvan. Ha coordinato Nicoletta Valente.
L’archivio di Nino Tripodi, fascista, poi direttore del “Secolo d’Italia” e parlamentare del Movimento sociale italiano, è conservato dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice.
Nell’ambito del progetto del CNR “Archivi della Repubblica” siamo stati incaricati di digitalizzarne una parte previa cartulazione dei documenti.
Sotto la supervisione di Leonardo Musci la cartulazione è stata svolta da Flavio Conia, la digitalizzazione da Manuela Costa.
Ugo Spirito (1896-1979) è stato uno dei più versatili filosofi italiani del XX secolo. Di matrice gentiliana, sostenitore durante il fascismo di un corporativismo “proprietario”, ha riflettuto sui rapporti tra scienza e filosofia e sulle forme dell’economia politica.
Tra 1992 e 1993 abbiamo realizzato l’ordinamento e la schedatura informatizzata della preziosa corrispondenza di Ugo Spirito costituita da circa 13.500 fra lettere, biglietti e cartoline. Sono stati individuati quasi tutti i corrispondenti e indicizzati gli antroponimi citati. Utilizzando i codici numerici della bibliografia degli scritti di Spirito, curata da A. Tamassia, sono stati anche segnalati i documenti nei quali si parla di articoli, saggi o volumi del filosofo; la schedatura ha permesso di integrare alcune lacune della bibliografia.
Nel 2003 la schedatura è stata migrata nel software GEA, utilizzato dalla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice nell’ambito del progetto Archivi del Novecento. Il lavoro è ora consultabile sul sito di Lazio’900.
Il lavoro di schedatura è stato svolto da Marco Grispigni, Emanuela Mazzina e Leonardo Musci. La migrazione è stata curata da Giovanna Mattino e Leonardo Musci.
Siamo risultati vincitori della gara per la digitalizzazione dell’archivio storico della Giunta per rendere consultabile il prezioso patrimonio archivistico. Il risultato lo trovate qui.
Il lavoro è coordinato da Nicola Pastina, hanno collaborato: linee guida per la digitalizzazione Giovanna Garofalo, per la cartulazione Dimitri Affri.
Gli archivi dell’ICCROM hanno una consistenza di circa 800 metri lineari. Sono composti non solo da documenti di testo (analogici e digitali) ma anche da manifesti, immagini (tra cui oltre 230000 fotografie analogiche), pellicole cinematografiche e registrazioni audiovisive (oltre 10000) di varia natura.
La necessità di trasferire le descrizioni dei fondi posseduti su una piattaforma di descrizione archivistica basata sul web, per renderle accessibili non solo allo staff dell’ICCROM, ma ai membri del Consiglio, a tutti gli Stati membri e alla comunità degli studiosi è stata portata a termine. Memoria si si è occupata dunque di questa delicata operazione di standardizzazione dei dati disponibili e del successivo trasferimento sulla piattaforma Archiui, mentre Promemoria curerà la personalizzazione del sito web dedicato alla pubblicazione degli inventari.
L’ICCROM ha portato a termina la campagna di digitalizzare e rendere accessibili agli utenti i cosiddetti “Documenti finali” prodotti dagli organi di governo (Assemblea Generale, Consiglio e Comitati). Si è trattato di oltre 30000 pagine di documenti in lingua inglese e francese, datati dal 1958 al 2020. Per questo lavoro siamo stati incaricati della descrizione dei documenti, della loro preparazione per la digitalizzazione, digitalizzazione, metadatazione e caricamento sulla piattaforma. Il 12 luglio 2023 il lavoro svolto è stato reso pubblico, cliccare qui per curiosare.
Il lavoro è stato coordinato da Cristina Saggioro. Tutte le attività inerenti la piattaforma sono svolte in collaborazione con Promemoria srl, che cura la personalizzazione del sito. Le attività di digitalizzazione sono affidate a Dabimus srl. Le attività di schedatura dei documenti finali sono state svolte da Cristina Saggioro e Manuela Costa e in piccola misura da Flavio Conia. Dell'associazione dei file alle schede descrittive si sono occupate in sequenza Marta D'Agostino, Francesca Romana Saggioro e Irene Guerriero, alla quale si deve il controllo finale di congruità.
Giorgio Torraca (1927-2010) ha affrontato le problematiche legate al restauro e alla conservazione dei monumenti, prima come collaboratore dell’Istituto centrale per il restauro poi come vicedirettore dell’ICCROM (Centro internazionale di studi per la conservazione ed il restauro dei beni culturali) e infine come libero professionista. Il suo archivio conserva la documentazione cartacea relativa agli interventi progettati ed eseguiti, i campioni dei materiali prelevati dai monumenti, le fotografie scattate durante i lavori.
Il nostro incarico ha previsto la schedatura, il ricondizionamento e la digitalizzazione, con l’associazione tra schede descrittive e materiale digitalizzato, dei documenti di diversa tipologia (cartacei, fotografici, planimetrici, video, reperti di campioni) relativi all’intervento eseguito da Torraca sul Tabularium al Campidoglio. Per la schedatura, redatta in lingua inglese, è stato utilizzato il software di descrizione archivistica ICA-AtoM, in uso presso l’ICCROM. È stata inoltre fatta una ricognizione generale dell’archivio in vista di un intervento complessivo.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro.
Nel 2010, in seguito alla dismissione della sede storica dell’Istituto mobiliare italiano di viale dell’Arte a Roma e al versamento in archivio storico di parte della documentazione selezionata per la conservazione, abbiamo redatto un nuovo inventario topografico dei circa 3500 ml di documenti, comprendente tutti i fondi e le serie dell’archivio ad eccezione della serie Operazioni di mutuo, e abbiamo redatto una ulteriore proposta di scarto.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice e Cristina Saggioro.
Durante lo svolgimento del lavoro di schedatura dei mutui dell’IMI abbiamo curato l’ordinamento e l’inventariazione di un piccolo ma significativo fondo, il cui inventario è stato pubblicato nel 2004 a cura dell’Istituto: Investment Information Office. Inventario (1957-1966).
L'inventario è a cura di Susanna Oreffice e Cristina Saggioro.
Nel 2002, per un rinnovato impulso dato dall’Istituto bancario San Paolo IMI all’attività di valorizzazione del patrimonio documentario storico dell’Istituto mobiliare italiano, ci è stato affidato un progetto di schedatura delle operazioni di mutuo fino alla pratica n. 20.000 (anni ’70). Preliminare è stata la complessa progettazione dell’applicativo per il quale fornimmo consulenza a una ditta incaricata dall’IMI di realizzarlo. Parallelamente alla schedatura è stato elaborato un elenco topografico.
Su questa materia si veda Mario De Luca Picione e Susanna Oreffice, L’Archivio storico dell’Istituto Mobiliare Italiano. La schedatura informatica delle operazioni di mutuo, in «Archivi & Computer», 2006, n. 2, pp. 83-92.
Il progetto di schedatura, coordinato da Leonardo Musci e Susanna Oreffice, è stato realizzato da un gruppo di lavoro cui hanno partecipato nel corso del tempo: Barbara De Iudicibus, Federica Frisenda, Paola Getuli, Alex Nicora, Elena Pozzan, Ilaria Romeo, Cristina Saggioro, Elisabetta Tarsia.
Siamo stati incaricati di schedare, ordinare e inventariare con l’utilizzo del sw Archimista, l’archivio storico del restauro. Il lavoro è stato svolto per predisporre al meglio i fascicoli per le attività di digitalizzazione per la Digital Library. La base dati è consultabile su ArchVista
Ha svolto il lavoro: Susanna Oreffice (responsabile scientifica), Manuela Costa, Claudia Dattero e Giulia Merluzzi (archiviste) e Nicoletta Valente (coordinamento).
Abbiamo ricevuto l’incarico di effettuare la revisione dell’inventario svolto nel 2010. Il lavoro ha previsto la cartulazione, la preparazione per le attività di digitalizzazione e il riversamento sulla piattaforma Archimista. E’ consultabile qui.
Il lavoro è svolto svolto da Claudia Dattero, Giulia Merluzzi , Marta Beninati, Dario Salvan, Giovanna D'Agostino. Il riversarsamento su Archimista è affidato a Arianna Franceschini. Ha coordinatotutte le attività Nicoletta Valente.
La Sartoria Litrico fu creata a Roma agli inizio degli anni Cinquanta dal catanese Angelo Litrico. Conobbe la consacrazione internazionale nel 1957 grazie al segretario del PCUS Nikita Krusciov che ne fu involontario testimonial al tempo di un suo importante viaggio negli Stati Uniti. La Sartoria è attualmente condotta da Luca Litrico, nipote di Angelo.
Nell’ambito delle realizzazioni per il Portale degli archivi della moda del Novecento del Sistema archivistico nazionale (SAN), l’Istituto centrale per gli archivi ci ha incaricato di digitalizzare 44 album contenenti la raccolta della rassegna stampa sull’attività dell’azienda familiare e di schedare i primi 700 articoli della ricca rassegna stampa conservata, che è possibile consultare anche qui.
Il lavoro è stato gestito da Nicoletta Valente.
La Fondazione Lelio e Lisli Basso, in qualità di capofila del progetto “Organizzazione e produzione di cultura negli archivi privati del ‘900” finanziato dalla Regione Lazio, ci ha incaricato di gestire il passaggio degli inventari archivistici informatizzati dall’ambiente GEA alla piattaforma Archiui (alla cui realizzazione abbiamo collaborato). L’attività ha previsto una fase di analisi delle basidati esistenti (per un totale di circa 300.000 record), la progettazione di una migrazione evolutiva rispetto alla precedente architettura, incontri formativi e il riversamento informatico sulla nuova piattaforma.
Grazie a un finanziamento dell’Istituto centrale per gli archivi questo progetto ha avuto una nuova esposizione web, realizzata da Promemoria, che abbiamo chiamato Lazio’900 per tenere il filo con la cessata esperienza di Archivi del Novecento. Al progetto hanno cominciato ad aderire nuove realtà: attualmente conta 25 aderenti.
Memoria garantisce un servizio di coordinamento tra gli istituti per l’uso della piattaforma e i rapporti con Promemoria per lo sviluppo del progetto.
L'attività è stata svolta da Leonardo Musci e Cristina Saggioro. Un ringraziamento a Cristina Farnetti che ci ha creduto.
Nell’ambito del progetto “Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti (1929-1937). Un progetto di digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio iconografico” promosso dall’Istituto centrale per gli archivi (ICAR), Treccani ha affidato a Memoria srl l’incarico di catalogazione dei circa 13000 disegni originali commissionati ad hoc per il corredo iconografico dei 35 volumi dell’opera. L’impegno prevede il controllo di tutte le buste contenenti tutto il materiale usato per il corredo (fotografie, cartoline, materiale a stampa e altro) e la schedatura dei soli disegni secondo il livello analitico previsto dallo standard D elaborato dall’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (ICCD). Il lavoro viene realizzato sulla piattaforma Archiui in dotazione all’Archivio storico Treccani. La consegna è prevista per il giugno 2025.
Con il coordinamento di Leonardo Musci svolgono la catalogazione Claudia Dattero, Chiara Di Martino, Sonja Felici, Ilaria Musci e Mario Alberto Ratis.
Abbiamo garantito alla Biblioteca della Treccani i principali servizi bibliografici e la catalogazione in ambiente SBN-WEB fino agli inizi di aprile 2020. Il servizio è stato sospeso per l’emergenza Covid-19.
Sono state impegnate nel servizio Carla Baccini e Daniela Petrucci.
Abbiamo svolto la normalizzazione degli indici onomastici, curato la migrazione della base dati GEA sulla piattaforma Archiui, scelta per l’informatizzazione degli archivi Treccani, e formato il personale all’uso del software.
L'attività è stata curata da Leonardo Musci.
In occasione del novantesimo anno della fondazione, l’Istituto ci ha incaricato di selezionare dal suo archivio storico alcuni documenti significativi della sua vicenda storica da pubblicare nel volume celebrativo dell’evento a cura di Tullio Gregory.
La ricerca è stata svolta da Alessandra Cavaterra con il coordinamento di Leonardo Musci.
Il lavoro è consistito nell’individuare fondi e serie d’origine delle immagini cartacee e digitali custodite sia presso la sede dell’Archivio storico sia presso l’archivio di deposito. Una volta ricondotte alla provenienza originale, le immagini – circa 285.000 – sono state descritte sommariamente in un elenco di consistenza e condizionate in faldoni. Sono inoltre state individuate e segnalate per lo scarto le immagini di cui l’Istituto non possiede i diritti di riproduzione.
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto con la collaborazione di Lina Marzotti e Sveva Pacifico.
Abbiamo svolto attività di riordinamento e schedatura analitica sui fondi delle opere concluse presi in carico dall’Archivio storico: Enciclopedia italiana di scienze lettere ed arti e sue appendici, Dizionario biografico degli italiani, Dizionario enciclopedico italiano. Supplemento, Enciclopedia dantesca, Enciclopedia dei papi, Enciclopedia dell’arte antica classica e orientale, Enciclopedia delle scienze fisiche, Enciclopedia virgiliana, Enciclopedia del Novecento, Scienza e tecnica, Contratti dei collaboratori. Di questi fondi sono stati prodotti inventari in formato elettronico (software GEA).
Nel 2007 abbiamo contribuito alla redazione della Guida all’Archivio storico.
I diversi lavori sono stati coordinati da Nicola Pastina. Hanno partecipato Marzia Azzolini, Mirella Cannizzaro, Alessia Capparucci, Silvia Giugno, Alex Nicora, Valeria Sisti, Ornella Stellavato. Il lavoro sulla Grande Enciclopedia è stato svolto da Alessandra Cavaterra.
Obiettivo dell’intervento è stato quello di fornire all’Istituto della Enciclopedia italiana (Treccani) un quadro completo del materiale iconografico posseduto, in parte utilizzato nel corso degli anni per la produzione delle opere editoriali. La consistenza del materiale – custodito in più sedi e prodotto da più uffici e redazioni – è risultata di circa 500.000 documenti, in massima parte fotografie, prodotti a partire dagli anni ’20 del Novecento. Il censimento ha privilegiato l’aspetto descrittivo generale e l’aspetto topografico. Per ogni unità archivistica sono stati rilevati – con un applicativo elaborato dal servizio informatico Treccani – il contesto di produzione, il titolo, la consistenza, le misure, i supporti, le tecniche di ripresa, il luogo e la qualità di conservazione e, dove possibile, la titolarità sul copyright.
Il lavoro, coordinato da Marco Grispigni e Leonardo Musci, è stato svolto da Federica Favino, Stefania Glori, Carla Nieri, Nicola Pastina, Enrica Serinaldi e Patrizia Severi.
Il lavoro riguarda il materiale archivistico versato dalle diverse redazioni e uffici dell’Istituto all’Archivio storico. A partire dal 1995 e quasi ininterrottamente fino a oggi abbiamo svolto attività di individuazione e ordinamento sommario di fondi e serie, di ricondizionamento e collocazione logica delle unità di conservazione, di elaborazione di strumenti di corredo sommari. Insieme a queste attività è stata sempre effettuata la selezione del materiale da proporre per lo scarto sulla base del massimario di conservazione approvato dall’Istituto e dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio. La consistenza complessiva dell’archivio è di oltre 1.500 metri lineari. Le carte coprono un arco cronologico che va dagli anni ’40 del Novecento al 2011. Tutto il materiale è descritto con l’applicativo GEA. Unitamente a questi interventi sono stati organizzati e gestiti alcuni trasferimenti dell’intero complesso documentario tra le diverse sedi di deposito fino all’attuale di Santa Palomba (Pomezia).
Nel 2012 abbiamo organizzato il deposito in Archivio centrale dello Stato dell’archivio Treccani fino all’anno 2000.
Fino al 2012 abbiamo curato inoltre il servizio di ricerca e reperimento dei documenti per le utenze interne all’Istituto.
I lavori sono stati coordinati, in fasi diverse, da Leonardo Musci, poi da Sabrina Auricchio e infine da Nicola Pastina. Hanno collaborato a più riprese Gina Antonetti, Marzia Azzolini, Riccardo Bassani, Giacomo Consoli, Federica Favino, Norma Francalanci, Paola Getuli, Silvia Giugno, Renzo Iacobucci, Adele Laganà, Lina Marzotti, Alex Nicora, Gabriella Pier-Louis, Roberta Rampa, Vincenzo Reale, Augusto Santocchi, Enrica Serinaldi, Patrizia Severi, Roberta Sibbio, Valeria Sisti, Ornella Stellavato, Nicoletta Valente.
L’intervento ha avuto lo scopo di individuare i fondi e le serie che compongono l’archivio dell’Istituto. Una volta individuati, essi sono stati ordinati in modo sommario e descritti in una guida. L’archivio (circa 40 metri lineari per un arco cronologico 1870-1980) è composto dai fondi istituzionali Società di mutuo soccorso tra i reduci delle patrie battaglie Giuseppe Garibaldi, Legione Garibaldina, Ospedale Giuseppe Garibaldi (La Maddalena), Ospedale opera pia Costanza Garibaldi (Riofreddo) e dai fondi personali Ricciotti Garibaldi senior, Costanza Garibaldi, Ezio Garibaldi, Peppino Garibaldi, Ricciotti Garibaldi junior, Annita Italia Garibaldi, Rosa Garibaldi.
Il lavoro è stato svolto da Nicola Pastina.
L’Istituto Italiano di Studi Germanici fu inaugurato il 3 aprile 1932, in occasione della celebrazione del centenario della morte di Johann Wolfgang Goethe e parallelamente alla creazione del Petrarca Haus di Colonia, da Giovanni Gentile, alla presenza di Benito Mussolini. L’Istituto ha sede nell’edificio situato all’interno del parco di Villa Sciarra-Wurts sul Gianicolo lasciato in eredità allo Stato italiano da Henriette Wurts-Tower, vedova del diplomatico americano George Washington Wurts. In questo contesto Abbiamo svolto attività archivistiche sull’Archivio storico dell’Istituto, sul Centro Thomas Mann e su alcuni fondi di personalità: Giuseppe Gabetti, Paolo Chiarini e Alberto Spaini. Su nostra indicazione l’ente ha scelto di utilizzare il software Archiui per l’informatizzazione dei suoi archivi. Abbiamo contribuito alla realizzazione di un podcast per partecipare a Archivissima 2022, si ascolta qui. Per vedere il lavoro svolto finora navigare qui dentro!
I lavori sono stati coordinati da Nicola Pastina. hanno collaborato Dimitri Affri, Laura Mango e Costanza Stefanori.
L’archivio della prima ABI (1919-1926) è andato sostanzialmente disperso per ragioni non note. Stessa sorte sembrano aver subito gli archivi dei soggetti che, dopo lo scioglimento dell’ABI, hanno svolto funzioni di rappresentanza degli interessi del mondo bancario (principalmente dal 1937 la Confederazione fascista delle aziende del credito e della assicurazione). A fronte di questa situazione la disponibilità nell’archivio ABI di Roma di una raccolta delle circolari ante 1945 (che ha assunto nel tempo un carattere di quasi integralità grazie a ricerche in altri archivi bancari) ha permesso di progettare e realizzare la schedatura e la digitalizzazione dell’intero patrimonio documentale.
Abbiamo portato a termine il progetto con la pubblicazione di un sito web che permetterà l’esplorazione di una nuova inedita fonte per la storia economica del Paese.
Il lavoro è stato progettato e diretto da Leonardo Musci. Alla schedatura delle circolari hanno collaborato Dario Salvan ed Elena Tucci. La realizzazione del sito web, su progetto di Leonardo Musci, è stata affidata dall'Istituto Einaudi a Codex.
Siamo stati coinvolti nella progettazione di un intervento organico sul consistente archivio dell’ABI nell’ambito di una politica di valorizzazione che l’Associazione intende perseguire tramite la sua filiazione Istituto Luigi Einaudi per gli studi bancari, finanziari e assicurativi, anche in vista del centenario dell’ABI nel 2019.
Una prima fase di lavoro ha riguardato la ricognizione generale delle carte (circa 1.200 metri lineari) e ha prodotto una guida generale all’archivio e una prima proposta di scarto. Siamo impegnati al riordinamento di tutto l’archivio (compresi i fondi aggregati) con l’obiettivo di definire una proposta finale di scarto ed elaborare uno strumento inventariale non analitico. Dell’archivio si è parlato in un convegno a Roma il 24 ottobre 2018. Qui anche gli atti.
Il lavoro è svolto sotto la direzione scientifica di Leonardo Musci. La fase di ricognizione e ordinamento generale (2017-2018) è stata coordinata da Nicola Pastina con l'apporto di Valentina Cioffi, Andrea Gasbarri e Stella Zambonini. L'inventario delle carte 1919-1945 è stato curato da Andrea Gasbarri, Leonardo Musci e Nicola Pastina. La schedatura delle circolari è stata svolta da Dario Salvan e Maria Elena Tucci.
In vista della fusione tra San Paolo e IMI (novembre 1998) l’Istituto, su forte stimolo della Soprintendenza archivistica per il Lazio, ci incaricò di realizzare una guida generale all’archivio IMI. Il lavoro è stato edito Guida all’archivio storico dell’Istituto mobiliare italiano S.p.A. per la quale fu ampiamente sfruttato il lavoro di censimento già svolto. Come nelle migliori tradizioni, gli autori della Guida non compaiono nel frontespizio.
La Guida è stata realizzata da Marco Grispigni, Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Il censimento dell’archivio dell’IMI fu avviato nel 1995 dopo che gli archivi degli istituti bancari di diritto pubblico erano stati sottoposti a dichiarazione di notifica di interesse storico da parte delle Soprintendenze in seguito alla c.d. legge Amato.
Il lavoro portò alla stesura di un primo robusto elenco di consistenza. Fu allora elaborato un piano di studio e ordinamento dell’archivio cui si accompagnò la scelta del software di descrizione (una personalizzazione di Highway della società 3D). Il lavoro venne interrotto dall’Istituto per sue autonome, poco comprensibili, scelte aziendali.
Il lavoro è stato svolto da Marco Grispigni, Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
Il primo obiettivo è stato quello di realizzare un lavoro che è servito come base conoscitiva per elaborare il progetto archivistico di ordinamento, inventariazione dell’archivio dell’Ente. Il patrimonio è composto anche da una parte bibliografica, che è stata censita e in parte schedata. Dal novembre 2023 al marzo 2024 abbiamo effettuato la ricognizione di doppioni per procedere allo scarto.
Nel corso 2024, in previsione degli ottant’anni dalla fondazione, INCA ci ha affidato il riordinamento e la schedatura delle serie prodotte dagli organi statutari, delle circolari e del materiale fotografico.
Il lavoro è in capo a Nicola Pastina e a Susanna Oreffice, in collaborazione con Costanza Stefanori (prima fase) Dario Salvan e per la parte bibliografica Ilaria Di Clemente. Ha dato il suo apporto Alessandro Benetello. Da gennaio 2024 ha collaborato anche Dimitri Affri.
La seconda parte del lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è svolto da Alessandro Benetello (Verbali delle sedute e documentazione degli organi statutari), Michele De Lucia (Fondo fotografico), Alessia Dessì (Circolari e disposizioni della Presidenza).
Dal 1° marzo 2017 al 15 luglio 2019 il gruppo di lavoro di Memoria ha curato il servizio archivistico e bibliotecario presso l’Archivio storico e Biblioteca dell’INPS.
Dal maggio 2022 abbiamo ripreso le attività archivistiche in RTI con la cooperativa Biblionova.
Il primo gruppo di lavoro che ha operato è composto da Raffaella Crociani, Francesca Garello, Susanna Oreffice ed Erika Vettone per l'archivio e da Francesca Pizzetti (e Giorgia Tulli per poche settimane) la biblioteca. Leonardo Musci ha avuto la responsabilità del coordinamento generale.
In questa seconda fase (2022- 2024) sono attive Susanna Oreffice, Raffaella Crociani e Laura Mango.
Nel primo incarico ci siamo occupati del completamento del riordino dei Fondi di Antonio e Giorgio Abetti e di trattare la corrispondenza di Giuseppe Lorenzoni. Nel secondo incarico, concluso nel maggio 2024, abbiamo svolto una supervisione su tutti gli altri fondi con relativo riversamento nel sistema informativo Sicapweb in dotazione presso l’ente. Tutto il lavoro svolto ora è consultabile qui. Questi importanti fondi di astronomi e l’archivio istituzionale sono conservati presso l’Archivio storico dell’Osservatorio astrofisico di Arcetri, Firenze.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente. Hanno collaborato Giorgia Tulli e Irene Guerriero (tirocinio extracurricolare) nella prima fase. Dal 2023 è attivo anche Nicola Pastina.
Abbiamo avuto il piacere di schedare, ordinare e inventariare l’archivio dell’Osservatorio astronomico voluto da Vincenzo Cerulli, posto sulla collina di Colluriania a Teramo, alla fine dell’Ottocento. Nel maggio 2024 abbiamo portato a termina una seconda fase di lavoro volto a descrivere con maggiore analiticità la serie della Corrispondenza e i Fondi personali di astronomi. Abbiamo utilizzato il software SicapWeb in dotazione presso INAF e ora pubblicato sul portale Polvere di stelle.
Il lavoro è svolto da Nicola Pastina e Nicoletta Valente in collaborazione con Dimitri Affri e Francesco Montesi.
Siamo intervenuti a completamento di un lavoro di inventariazione già eseguito da Monica Grossi e Silvia Trani sull’archivio dell’Osservatorio astronomico di Roma per ordinare fisicamente le unità archivistiche, assegnare ad esse una segnatura univoca e registrare il dato sulla collocazione dei pezzi. Il lavoro viene ora completato riportando l’inventario sul sistema SICAPweb per la pubblicazione in Polvere di stelle, portale dei beni culturali dell’astronomia italiana.
Il lavoro di condizionamento e segnatura è stato svolto da Susanna Oreffice. Il riversamento dei dati è opera di Simona Luciani con il coordinamento di Nicoletta Valente.
Siamo stati incaricati di curare la migrazione del fondo istituzionale dell’Ente e dei fondi Rodolfo de Angelis e Michele Gardin dalla base dati Gea4 al nuovo ambiente Archiui. Il lavoro svolto è consultabile sulla piattaforma Lazio 900, cui l’Istituto ha deciso di aderire.
A seguire le operazioni di migrazione, l’Istituto ci ha incaricato della revisione degli inventari già pubblicati e della descrizione del fondo Serena Tamburini e della Collezione di Giuseppe Buonincontro. Per quest’ultima è prevista l’acquisizione digitale dei documenti e il loro collegamento alle relative schede descrittive.
Il lavoro della prima parte è opera di Leonardo Musci, la seconda parte è a cura di Cristina Saggioro.
Angelo Sammarco (1883-1948) fu uno studioso della storia dell’Egitto moderno. Insegnò anche presso il Liceo italiano al Cairo. I documenti conservati presso l’Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino (IPOCAN) riguardano la sua attività come studioso della questione di Suez.
Siamo stati incaricati di svolgere un’analisi della documentazione conservata e dare un primo ordinamento alle carte (125 buste) descrivendone le serie archivistiche.
Il lavoro d’archivio ha portato Sebastian Mattei ha studiare Sammarco pubblicando su “Oriente moderno” questo saggio.
Il lavoro è stato svolto da Sebastian Mattei e Cristina Saggioro.
L’archivio dell’Istituto conserva documenti dalla sua fondazione nel 1921, ma presenta una consistenza limitata, avendo subito negli anni diverse perdite. Il lavoro si presenta particolarmente affascinante e impegnativo, in particolare il lavoro di analisi e studio per attribuire i documenti al contesto di produzione. Già in fase di ricognizione sono emersi documenti afferenti alla gestione della rivista Oriente Moderno, alla Scuola di lingue slave e orientali viventi e al Centro per le antichità e la storia dell’arte del Vicino Oriente, nato nel contesto dell’Istituto.
Il lavoro svolto finora è consultabile sul portale Lazio900, cui l’istituto aderisce.
Hanno partecipato al lavoro Susanna Oreffice e Gloria Raponi. Supervisione di Cristina Saggioro.
L’Istituto per l’Oriente ci ha incaricato di completare l’inventariazione del fondo intitolato a Carlo Alfonso Nallino prendendo l’avvio da un primo lavoro parziale edito nel 1995 da Anna Baldinetti. Questo primo inventario, realizzato nel 2018, ha portato a scorporare dalle carte di Carlo Alfonso quelle della figlia Maria che nell’inentario Baldinetti costituivano una sorte di appendice. Nel 2023 è stata realizzata una revisione finale dell’inventario approfittando del reperimento di un picco gruppo di nuovi documenti appartenenti al fondo.
L’inventario è consultabile sul portale Lazio900.
Il lavoro è svolto da Raffaella Crociani e Cristina Saggioro (coordinatrice) con la collaborazione di Donatella De Preta (tirocinio formativo). La revisione finale dell'inventario è stata curata da Leonardo Musci.
Siamo stati incaricati di riordinare l’archivio tecnico di deposito della Funzione attività immobiliari dell’Istituto, che ha una consistenza di circa 500 metri lineari. L’intervento ha previsto, fra l’altro, l’individuazione del materiale da proporre per lo scarto e alcune giornate di formazione del personale interno.
Il lavoro è coordinato da Susanna Oreffice, hanno fatto parte del gruppo di lavoro: Nicola Pastina, Silvia Capo e Stella Zambonini.
Leonardo Rapone insegna Storia dell’integrazione europea e Storia della globalizzazione all’Università della Tuscia-Viterbo. Le sue ricerche hanno riguardato in particolare lo studio delle sinistre europee nel XX secolo, dell’antifascismo italiano e dell’integrazione europea. Nasce a Roma il 24 febbraio 1952.
Il suo archivio è stato acquisito dall’IRSIFAR nel 2015 e l’inventario realizzato fa parte della basedati di Lazio’900.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice.
Obiettivo del progetto era di raccogliere informazioni sullo stato degli archivi delle scuole superiori statali istituite a Roma e provincia tra il 1870 e il 1962 (data della legge sulla scuola media unificata). Il lavoro, svolto in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per il Lazio e l’Istituto per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza di Roma (IRSIFAR), è stato pubblicato in Memorie di scuola. Indagine sul patrimonio archivistico delle scuole di Roma e provincia (Milano, Franco Angeli, 2006), pp. 37-77.
Il lavoro è stato curato da Roberta Sibbio e Nicoletta Valente.
Nel 2021 è stata effettuata la migrazione degli inventari dell’Istituto dalla base dati Gea sulla piattaforma Lazio 900, cui l’Istituto aderisce. Per la consultazione qui sul Portale Lazio 900.
Attualmente il gruppo di lavoro è impegnato sulle attività di digitalizzazione di qualità che interessa diverse serie del Fondo istituzionale conservate dall’Istituto per rendere fruibile il ricco patrimonio posseduto.
La prima attività (2021) è stata curata da Leonardo Musci.
L'attività in corso (2023) è coordinata da Nicola Pastina, sono coinvolti Manuela Costa (verifica tipologie documentarie, ordinamento e cartulazione), Margherita Bartoli e Giovanna Garofalo per le linee guida per la digitalizzazione.
Piero Calamandrei è stato uno dei giganti del Novecento italiano e la sua opera vive ancora tra noi nella Costituzione repubblicana che ha contribuito a scrivere.
Abbiamo realizzato archiviocalamandrei.it, prima tappa per una lettura integrata delle sue carte materialmente disseminate in quattro istituti culturali. Attualmente è possibile consultare tutta la corrispondenza presente nei quattro fondi archivistici di Firenze, Montepulciano, Trento e Roma.
Il lavoro è basato su una modalità originale di migrazione dei dati da formati testuali a un database modulare e flessibile, sistema di cui diamo conto nella pagina del sito dedicata al Progetto.
Il lavoro è stato diretto da Leonardo Musci che ha curato anche la revisione e l'integrazione dei dati inventariali. Daniele Fusi ha progettato il sistema di migrazione dei dati. Stefano Dei Rossi (Websoup) ha realizzato l'interfaccia web.
L’Istituto, già associato al progetto Archivi del Novecento, ha deciso di adottare la piattaforma Archiui, da noi promossa, e ci ha incaricato di gestire la migrazione dati e la normalizzazione della lista di autorità delle entità, di fare formazione sul nuovo applicativo e affiancare gli operatori per il periodo di avvio della nuova fase di lavoro. Il risultato della migrazione è visibile sul sito dedicato.
L'attività è affidata a Cristina Saggioro e Leonardo Musci.
Un nuovo intervento ha riguardato la schedatura sommaria della serie Servizio tecnico, economato e patrimonio dell’archivio dell’IMI, in parte finalizzata a selezionare la documentazione da scartare.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice.
In occasione della dismissione della sede storica dell’Istituto mobiliare italiano di viale dell’Arte a Roma, abbiamo dato consulenza per la ricognizione della documentazione ancora conservata nell’archivio e negli uffici. È stato stilato un elenco dei documenti da versare in archivio storico e un elenco di documenti da proporre per lo scarto.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice.
Oltre alla formazione sull’applicativo, abbiamo curato il trattamento della basedati GEA4 di Italgas (normalizzazione e mapping) in vista della migrazione sulla piattaforma Archiui.
L'attività è stat svolta da Leonardo Musci.
Abbiamo avuto l’incarico di occuparci dell’archivio e della biblioteca dell’Associazione. Il lavoro è svolto con l’utilizzo del software Archiui sia per la parte archivistica che bibliografica.
Il lavoro archivistico è curato da Cristina Saggioro e Manuela Costa, la parte bibliografica da Dario Salvan e Marta Beninati.
Nell’ambito di un progetto di valorizzazione del patrimonio documentario e museale dello storico liceo classico romano, finanziato dal Consiglio nazionale delle ricerche, è stato realizzato un primo intervento di inventariazione sull’archivio scolastico fino al 1942.
L'inventario è firmato da Stefania Glori, Emanuela Mazzina e Piero Santoni.
Il nostro intervento ha riguardato l’archivio dell’Ente partecipazioni e finanziamento industria manifatturiera – EFIM, dichiarato di notevole interesse storico dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio in concomitanza con la chiusura della fase di liquidazione coatta amministrativa e il trasferimento in una nuova sede della società Ligestra, che ha gestito la liquidazione di tutte le società del gruppo.
Il lavoro di ricognizione archivistica ha riguardato la documentazione prodotta dall’EFIM e tutta quella prodotta o relativa alle società collegate, di cui era in corso o si era da poco conclusa la procedura di liquidazione. La complessità dell’archivio ha richiesto un lavoro di ricognizione e schedatura di diversi livelli di analiticità, da una parte teso alla ricostruzione della storia istituzionale dell’Ente, dall’altra con l’obiettivo di distinguere le carte relative alle società collegate prodotte durante l’attività ordinaria o in fase liquidatoria. Al termine delle fasi di censimento e ricognizione archivistica, schedatura ed elaborazione dell’elenco di scarto, abbiamo coordinato e curato le operazioni di inscatolamento della documentazione per il trasferimento presso i locali di deposito.
Il lavoro, diretto da Susanna Oreffice, è stato svolto da Emanuela Fiorletta, Sonja Moceri, Nicola Pastina, Ornella Stellavato, e da Alex Nicora e Augusto Santocchi per la movimentazione e l'inscatolamento.
Presso la LUISS si costituì, su iniziativa di Guglielmo Negri e Gaetano Quagliariello, l’Associazione “Archivio delle associazioni studentesche universitarie”, con lo scopo di raccogliere e valorizzare la documentazione conservata da alcuni protagonisti degli organismi locali e nazionali di rappresentanza degli studenti universitari italiani tra il 1945 e il 1968.
A partire dalle carte donate da privati (già smembrate al momento del nostro intervento) e in assenza degli archivi originali di tali organismi (l’UNURI nazionale, l’UGI, l’Intesa universitaria, l’AGI, il FUAN), si è cercato di recuperare le loro strutture e il loro ambito di attività tentando una ricostruzione dell’assetto archivistico dato alle carte dai soggetti produttori. L’inventario è stato pubblicato: Archivio delle associazioni e rappresentanze studentesche universitarie (1945-1968). Inventario del fondo, a cura di M. Grispigni e L. Musci, introduzione di Gaetano Quagliariello, Piero Lacaita editore, Manduria-Bari-Roma, 1995.
L’archivio è attualmente gestito dalla Fondazione Magna Carta di Roma.
Il lavoro è stato svolto da Marco Grispigni e Leonardo Musci; Emanuela Mazzina ha elaborato gli indici analitici.
L’intervento sull’archivio della grande azienda agricola di Maccarese, ora nel Comune di Fiumicino, si è svolto finora in due fasi.
Una prima, commissionata da Fondazione Benetton Studi e Ricerche, ha riguardato la ricognizione di dettaglio dell’archivio e ha prodotto un primo strumento di ricerca e la pianificazione di un intervento descrittivo di tipo inventariale. La seconda, commissionata da Maccarese spa, si è conclusa con l’ordinamento generale dell’archivio (circa 400 metri lineari), la sua descrizione per serie e sottoserie, il ricondizionamento e la segnatura di tutto il materiale.
Il lavoro è stato presentato il 16 settembre 2016 nel Castello Rospigliosi di Maccarese. Un servizio sull’archivio è stato realizzato dal TG3 del Lazio ed è visibile qui (dalle ore 7:46 alle 7:50 e poi da 7:56 a 7:58).
Dall’agosto 2020 abbiamo avviato una collaborazione finalizzata all’assistenza alla consultazione dell’archivio e al proseguimento delle attività archivistiche.
Il lavoro 2014 è stato svolto da Susanna Oreffice con la collaborazione di Nicola Pastina.
Il lavoro 2015-2016, diretto da Susanna Oreffice, ha visto impegnati anche Nicola Pastina e Stella Zambonini.
Una nuova collaborazione iniziata nel 2020 è in corso e affidata a Susanna Oreffice.
Partecipiamo con un gruppo di ricerca composto dall’Università di Roma Tre di Roma, Unisalento di Lecce e Università di Bari che ha vinto un Progetto PRIN che ruota intorno al patrimonio documentale della Casa editrice Manni di Lecce. Il nostro ruolo consiste nel governare le attività archivistiche utilizzando il sw Archiui. La durata del progetto è di due anni.
Il lavoro è in capo a Nicoletta Valente in collaborazione con Nicola Pastina
Abbiamo realizzato il progetto di riordinamento, inventariazione e digitalizzazione degli archivi di alcune direzioni generali cessate le cui competenze sono confluite nell’attuale.
Il lavoro è stato svolto da Raffaella Crociani e Sveva Pacifico e coordinato da Nicola Pastina.
Previo studio dei mezzi di corredo, è stata svolta la formazione del personale addetto alla ricerca delle singole pratiche sul fondo Danni di guerra dell’archivio del Dipartimento del tesoro.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina e Cristina Saggioro.
Abbiamo dato consulenza per la realizzazione di un piano di classificazione del Servizio dipartimentale per gli affari generali, il personale e le qualità dei processi e dell’organizzazione (SDAG) e della altre direzioni del Dipartimento e la redazione del manuale di gestione.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice con la collaborazione di Sarah Di Felice.
Siamo intervenuti sull’intero archivio di deposito del Dipartimento del tesoro. Scopo del lavoro è stata la ricostruzione delle serie archivistiche, l’individuazione della documentazione da versare all’Archivio centrale dello Stato previa selezione e scarto, la ricostruzione dell’organigramma degli uffici che hanno preceduto nelle competenze quelli del Dipartimento. Tra i fondi archivistici trattati (per una consistenza totale di oltre 28.000 faldoni) segnaliamo quelli prodotti da Direzione generale dei danni di guerra, Direzione generale per gli scambi e le valute, Ispettorato generale dei finanziamenti, Ispettorato per i rapporti con l’estero.
Al lavoro, coordinato in tempi successivi da Nicola Pastina, Sabrina Auricchio e Susanna Oreffice, hanno collaborato: Marina Angeletti, Giacomo Consoli, Renzo Iacobucci, Alex Nicora, Fabiana Raffaele, Ilaria Romeo, Augusto Santocchi, Ornella Stellavato, Patrizia Ventura.
In seguito alle leggi del 1866 e seguenti sulla liquidazione dei beni appartenenti a enti religiosi e non legati all’attività di culto si è venuto formando presso la Direzione generale del demanio e tasse delMinistero delle finanze un grande archivio che era stato versato solo in minima parte all’Archivio centrale dello Stato. La parte più consistente dell’archivio si trovava ancora nel 2002 nei sottotetti dello storico palazzo del Ministero del tesoro (ora dell’economia e delle finanze) in via XX Settembre a Roma. Nel 2003 il Dipartimento del tesoro ci ha incaricato di procedere a un intervento complessivo, mirato a predisporre la documentazione per il versamento in ACS e il ricongiungimento con le carte là conservate (ma restano comunque alcune significative lacune).
Dopo il suo trasferimento nella struttura di Castelnuovo di Porto abbiamo effettuato l’analisi preliminare per l’identificazione del materiale appartenente al fondo, la ricognizione per l’individuazione e la ricostituzione delle serie, la schedatura con il software Gea 4.0 dei circa 18.000 fascicoli con documenti compresi fra il 1866 e il 1930 circa, l’indicizzazione onomastica, la rinumerazione e l’ordinamento delle unità di conservazione e infine l’elaborazione dell’indice topografico.
Il lavoro è stato presentato in una giornata di studio tenutasi il 4 luglio 2003 nella Sala del Parlamentino presso il Ministero dell’economia e delle finanze (questa una breve sintesi della nostra presentazione).
Il gruppo di lavoro è stato composto da Sabrina Auricchio (coordinatrice), Laura Cicconi, Giacomo Consoli, Raffaella Crociani, Giovanna Mattino e Roberta Rampa.
Nel 2008 la Direzione generale per gli archivi ci ha affidato il riordinamento e l’inventariazione dell’archivio storico dell’Istituto centrale per il restauro, compreso, per convenzione, tra gli anni che vanno dall’istituzione (1939) alla fine della direzione di Pasquale Rotondi (marzo 1973). L’archivio, complesso per struttura e ricco di eventi che raccontano la storia dei beni artistici in Italia e gli interventi volti alla tutela e al restauro, è stato schedato analiticamente con il software GEA 4, arricchendo la descrizione con un dettagliato apparato di ricerca per toponimi, antroponimi, enti e descrittori, questi ultimi strutturati per opere d’arte, autori e luoghi di conservazione.
Il lavoro è stato svolto da Raffaella Crociani, Susanna Oreffice e Cristina Saggioro con la supervisione di Leonardo Musci.
Il progetto ha riguardato la sistemazione, il riordino, l’inventariazione e la digitalizzazione degli archivi di alcune direzioni generali cessate le cui competenze confluirono nella Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee (dal 2016 Direzione generale Archeologia, belle arti e paesaggio).
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto da Raffaella Crociani e Sveva Pacifico.
La serie Bellezze naturali del fondo Direzione generale antichità e belle arti, conservato in Archivio centrale dello Stato, è stata analizzata per individuare e schedare analiticamente i decreti di notevole interesse pubblico (vincoli) a tutela delle bellezze naturali e del paesaggio emanati sulla base delle leggi 778/1922, 1497/1939 e 431/1985 (legge Galasso). Oltre all’impegno in ACS (circa 1000 faldoni) il lavoro ha riguardato anche una parte dell’archivio della Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte contemporanee stessa, amministrazione attiva committente del lavoro che utilizza il database insieme alle Regioni per le attività di copianificazione paesaggistica.
Leonardo Musci ha coordinato un gruppo di lavoro composto da Marzia Azzolini, Naike Conte, Sveva Pacifico ed Erika Vettone.
L’archivio era conservato nella sede del Ministero di via della Ferratella in Laterano. Documenta la gestione ministeriale degli spettacoli musicali, teatrali, circensi. Il lavoro ha comportato l’analisi preliminare per l’identificazione del materiale, una schedatura sommaria, un primo ordinamento in serie, il ricondizionamento e l’elaborazione di un elenco di consistenza e topografico. L’intervento era finalizzato alla predisposizione del fondo per il versamento all’Archivio centrale dello Stato.
Il lavoro è stato svolto dal dicembre 2003 all'agosto 2005 da Sabrina Auricchio (coordinatrice), Paola Getuli e Silvia Giugno. La movimentazione è stata assicurata da Augusto Santocchi, Alessandro D'Andrea e Daniele Manni.
L’intervento di ricognizione archivistica, selezione per lo scarto ed elaborazione dell’elenco di consistenza ha interessato sia l’archivio storico che quello di deposito della Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio. Per consentire i lavori di ristrutturazione dei locali adibiti ad archivio, le carte sono state trasferite presso un deposito, dove si è fisicamente svolto il lavoro di schedatura sommaria. Completati i lavori, l’archivio è stato predisposto per il rientro e la ricollocazione secondo criteri più funzionali. Il lavoro di sistemazione della documentazione si è svolto contestualmente alla ricognizione di quella ancora conservata negli uffici.
Coordinato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente, hanno partecipato ai lavori Marzia Azzolini, Alex Nicora, Nicola Pastina, Augusto Santocchi, Valeria Sisti e Ornella Stellavato.
Siamo stati incaricati di svolgere una prima ricognizione dell’archivio conservato in due sedi di Roma. E’ stato redatto l’elenco delle serie archivistiche, un indice topografico e l’elenco della documentazione da sottoporre allo scarto.
Il lavoro è stato svolto da Dimitri Affri e Francesco Montesi con il coordinamento di Nicola Pastina.
Sull’archivio storico dell’Opera Montesano abbiamo lavorato in più riprese. Il primo ordinamento e inventariazione ha riguardato le carte fino al 1990 (il lavoro è descritto in L. Musci, L’archivio dell’Ente, in «Thais», 3/93). Nel 2012 l’archivio è stato donato dall’Opera alla ASL Roma E (poi Roma 1) che lo gestisce tramite il Polo museale Museo Laboratorio della Mente. Ne abbiamo curato il trasferimento presso i locali in cui è conservato l’archivio dell’ex Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà di Roma dove Montesano fu primario dal 1898 al 1923. Subito dopo, con uno stanziamento della ASL Roma E, abbiamo curato l’integrazione dell’inventario con la documentazione successiva al 1990, revisionando lo strumento esistente ed elaborando una proposta di scarto.
Il primo inventario (1990) è stato realizzato da Emanuela Mazzina, Leonardo Musci e Piero Santoni. L'integrazione (2015) è stata realizzata da Nicola Pastina, affiancato da Leonardo Musci.
Le attività di consulenza svolte riguardano diversi ambiti:
– ricognizione dell’archivio cartaceo, finalizzata da un lato alla selezione per la conservazione e lo scarto e dall’altra a un’analisi preliminare per un successivo intervento più di dettaglio funzionale alla valorizzazione dell’archivio storico;
– digitalizzazione di verbali e delibere e revisione dei documenti già in formato digitale, a completamento di un lavoro già impostato;
– revisione del piano di classificazione in uso ed elaborazione di un regolamento per la produzione e l’organizzazione documentale;
– individuazione di soluzioni informatiche per la gestione documentale, sviluppando il programma già in uso.
Il lavoro è stato svolto da Susanna Oreffice, coadiuvata da Cristina Saggioro.
Siamo stati incaricati di procedere alle attività di ricognizione e schedatura dell’archivio di deposito dell’Ente. Nel maggio 2019 siamo stati incaricati di proseguire il lavoro con la schedatura delle pratiche dell’Ufficio Tecnico, della documentazione conservata presso il Museo delle navi e di elaborare l’elenco della documentazione da proporre per lo scarto.
Il gruppo di lavoro, coordinato da Susanna Oreffice, è composto da Barbara De Iudicibus (che ha operato solo nella prima fase), Eleonora De Longis e Laura Natoli.
In occasione del trasferimento dell’archivio storico dell’Azienda di Stato per i servizi telefonici – ASST, poi Telecom Italia, da un deposito di Pomezia a un nuovo deposito di concentrazione in Piemonte, abbiamo curato la ricognizione archivistica, l’elaborazione di una proposta di scarto, la schedatura dell’archivio storico dell’Azienda e di parte dell’archivio Telecom. La schedatura sommaria ha permesso di ricostruire le serie archivistiche più significative e la provenienza della documentazione dalle strutture centrali e territoriali dell’ente. La rilevazione e informatizzazione sono state effettuate sulla base di un tracciato descrittivo proposto dal committente. Per maggiore facilità nella gestione e consultazione alcune schede sono corredate da fotografie digitali dei dorsi delle unità di conservazione.
Al lavoro hanno partecipato Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatori), Silvia Giugno, Alex Nicora, Debora Pietrangeli, Teresa Pisani, Ilaria Romeo, Augusto Santocchi, Elisabetta Tarsia, Patrizia Ventura. Ha partecipato alla digitalizzazione delle schede Paola Getuli.
Abbiamo eseguito un intervento di verifica documentale e contabile delle fatture conservate a partire dal 1999, svolto raffrontando i singoli documenti con le tabelle riepilogative fornite dagli uffici competenti della UOC e riordinando i documenti cronologicamente, in base ai diversi processi di pagamento (contabilità ordinaria, giroconti, accordi regionali, ecc.) nel caso di fatture saldate, e infine in ordine alfabetico in base alla denominazione degli intestatari del documento contabile.
L'intervento sulle fatture è stato svolto da Diana Oreffice e Stefania Pluchino. La progettazione e il coordinamento sono stati di Susanna Oreffice.
Il lavoro ha riguardato inizialmente la ricognizione e la movimentazione della documentazione del Reparto contabilità, il suo riordinamento e ricondizionamento – con individuazione e descrizione delle serie – nonché la selezione della documentazione da proporre per lo scarto.
Il lavoro di ricognizione e scarto è stato svolto da Ornella Stellavato e Susanna Oreffice, che ne ha curato il coordinamento e la progettazione.
Abbiamo svolto una prima ricognizione dell’archivio storico dell’azienda fondata nel 1919. Il lavoro è finalizzato a ricostruire la storia dell’ente e valorizzare il patrimonio archivistico conservato nel tempo.
Il lavoro è curato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente
Siamo stati incaricati di procedere al riordinamento e alla razionalizzazione dell’archivio del Polo.
È stato portato a termine l’intervento di ricognizione della documentazione dell’ufficio del Personale. L’attività ha previsto inoltre l’individuazione, la ricostituzione e l’ordinamento dei fascicoli del personale in via di pensionamento.
Il lavoro 2020 è stato svolto da Eleonora De Longis e Andrea Gasbarri con il coordinamento di Nicola Pastina e Susanna Oreffice.
Gli interventi precedenti sono stati curati da Valeria Uccelli, Michela Di Meglio, Simona Pandolfi e Alessandro Stoppoloni.
Giacinto Scelsi (1905-1988), compositore, ha lasciato un ricco archivio di documenti cartacei, sonori e iconografici, conservato dalla Fondazione Isabella Scelsi nella bella sede di via di San Teodoro a Roma, che ospita anche un museo e una biblioteca. Il lavoro di ordinamento e descrizione è stato eseguito con l’ausilio di un applicativo sviluppato internamente.
La Fondazione ha deciso di migrare la basedati sulla piattaforma open source CollectiveAccess, ritenuta idonea alle esigenze di descrizione e pubblicazione di un patrimonio così complesso. Titolare dell’incarico è Promemoria, società di Torino alla quale si deve l’introduzione in Italia del software. Memoria è partner di Promemoria e la affianca nella cura della personalizzazione del profilo descrittivo per le diverse risorse e nelle attività di formazione.
Il lavoro è svolto da Andrea Calzolari (Promemoria) e Cristina Saggioro (Memoria).
L’incarico era mirato alla produzione di un piano per la riorganizzazione degli archivi cartacei della Direzione generale per l’incentivazione delle attività imprenditoriali del Ministero dello sviluppo economico con l’introduzione di procedure di gestione più funzionali. In questo contesto è stata eseguita l’acquisizione ottica di un campione rappresentativo della documentazione cartacea, finalizzato alla stesura di uno studio di fattibilità includente una descrizione delle fasi operative, dei tempi necessari e dei costi di un intervento di digitalizzazione dell’intero archivio.
Il gruppo di lavoro, diretto da Susanna Oreffice, era composto da Nicola Pastina, Lina Marzotti e Simone Maiorini (addetto alla digitalizzazione).
Il primo intervento ha riguardato l’intero complesso delle carte prodotte dall’Amministrazione provinciale dalla sua nascita nel gennaio 1927 al 1991. Si conservano anche carte ottocentesche trasferite per competenza da altre amministrazioni provinciali. E’ stata istituita la sezione separata d’archivio con carte fino al 1951 (anno del ritorno all’elettività popolare del Consiglio provinciale dopo il regime fascista e i primi anni repubblicani); riordinato e sottoposto alle procedure di conservazione/scarto l’archivio di deposito; riordinati e inventariati alcuni fondi aggregati; revisionato l’impianto dell’archivio corrente. La consistenza documentaria ammontava nel 1992 a circa 600 metri lineari.
Siamo stati incaricati di organizzare la sezione separata d’archivio portandola al 1987. Il lavoro ha previsto una ricognizione generale delle carte prodotte da tutte le strutture dell’Amministrazione e non comprese nel precedente intervento. Il lavoro è iniziato faticosamente nel giugno 2021.
Si tratta di uno dei primi lavori di Memoria che ha coinvolto nel corso del tempo molti archivisti e storici. Il riordinamento e l'inventariazione sono opera di Marco Grispigni, Emanuela Mazzina, Marco Melini, Leonardo Musci e Piero Santoni. Alla schedatura hanno partecipato in alcune fasi anche Cinzia Capalbo, Stefano Caviglia, Elena Cirilli e Marco De Nicolò.
La ripresa del lavoro è stato coordinato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice con la partecipazione di Francesca Pontri e Anna Michela Abballe.
Ai fini dell’adozione degli strumenti di formazione e gestione archivistica e del piano di classificazione e l’applicazione delle regole elaborate, sono state svolte attività di affiancamento alle strutture per la protocollazione e l’archiviazione, revisione e rielaborazione del piano di classificazione e conservazione e del manuale di gestione.
Sono stati svolti corsi di formazione archivistica sui temi legati alla corretta protocollazione e alla formazione e gestione documentale, strutturati in moduli rivolti distintamente agli operatori di protocollo e ai responsabili di archivio.
Le attività sono state svolte da Susanna Oreffice.
In occasione del 135° della istituzione, la Provincia ha messo in cantiere diverse iniziative fra cui la pubblicazione del volume La Provincia Capitale. Storia di una istituzione e dei suoi presidenti, a cura di Roberto Del Signore, Roma 2005. Abbiamo avuto l’incarico di contribuire con due saggi introduttivi (Nicola Pastina e Susanna Oreffice, Profilo storico della Provincia; S. Oreffice, Evoluzione storico-giuridica della carica di presidente) e alcuni profili biografici curati da Leonardo Musci e Arianna Terzi (Ernesto Orrei, Pietro Lante della Rovere, Gualtiero Fraschetti, Giorgio Andreoli, Giuseppe Bruno, Paolo Pulci, Ettore Ponti, Girolamo Mechelli, Francesco Maggi, Lamberto Mancini, Giorgio Fregosi).
La dispersione della parte più antica dell’archivio (1870-1927) ci ha indotto a proporre una schedatura analitica dei verbali degli organi amministrativi (Consiglio e Deputazione provinciale), unica fonte documentaria per la ricostruzione dell’operato della Provincia di Roma in quegli anni. Abbiamo concepito tale schedatura come parte di un sistema informativo comprendente anche le biografie di tutti gli eletti, i risultati elettorali di tutte le tornate e la composizione dinamica degli organi elettivi e di amministrazione. Per la gestione di tale sistema abbiamo progettato una versione ad hoc del software GEA. Il lavoro di schedatura e immissione dei dati, svolto dal 2003 al 2005, ha prodotto circa 25.000 schede per i verbali relativi al periodo 1870-1886. Questo lavoro non è più disponibile in rete.
Tra dicembre 2013 e febbraio 2014 la schedatura è stata ripresa per documentare l’attività della Provincia durante la prima guerra mondiale. Il lavoro, che ha avuto per oggetto le 11 549 delibere emanate dal 1914 al 1918, ha ricalcato il tracciato descrittivo utilizzato nella precedente esperienza ma è stata effettuata con software Access.
La progettazione dell'applicativo per la schedatura dei verbali si deve a Leonardo Musci e Susanna Oreffice. Alla schedatura hanno partecipato nel corso del tempo Nicola Pastina (coordinatore), Laura Cicconi, Raffaella Crociani, Emanuela Fiorletta, Annalisa Laura Lucchi, Daniela Martino, Flavia Nardi, Ilaria Romeo. Arianna Terzi si è occupata della ricerca per il reperimento dei dati elettorali.
Il lavoro 2013-2014 è stato svolto da Vera Fusco e Nicola Pastina.
Oggetto di un primo intervento sugli archivi dell’assistenza all’infanzia di Roma e provincia sono stati tre nuclei documentari prodotti rispettivamente dall’Istituto provinciale per l’assistenza all’infanzia di Roma – IPAI, dall’Ufficio assistenza infanzia riconosciuta – UAIR e dal Servizio maternità e infanzia (che acquisisce funzioni e carte della Federazione provinciale di Roma dell’Opera nazionale maternità e infanzia – ONMI). Obiettivo del lavoro è stata l’individuazione e la descrizione delle principali serie documentarie, la loro collocazione più razionale nei depositi, la selezione dei documenti da destinare allo scarto.
Abbiamo in seguito realizzato l’inventario analitico dell’archivio dell’IPAI utilizzando il software Gea 4.0.
Per informazioni relative all’accesso all’archivio consultate questa pagina.
Il primo intervento è stato svolto da Nicola Pastina e Susanna Oreffice con la collaborazione di Laura Cicconi. L'inventario dell'IPAI è opera di Arianna Franceschini, Francesca Garello e, per una serie, Federica Frisenda.
Interventi a più riprese hanno riguardato l’archivio di deposito della Provincia di Roma conservato prima nei sotterranei del Palazzo Valentini e presso altre sedi, poi presso i magazzini di Santa Palomba. Sulla documentazione (circa 6.000 metri lineari) sono stati svolti ricognizioni, elaborazione di elenchi di consistenza e di proposte di scarto, ordinamenti e ricondizionamenti parziali di serie dell’Archivio generale, dell’Archivio del personale, dell’Archivio alienati, dell’archivio del settore Edilizia scolastica.
Gli interventi sono stati effettuati da Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatori) con la collaborazione di Lina Marzotti, Laura Natoli, Alex Nicora, Augusto Santocchi e Costanza Stefanori.
Il lavoro ha riguardato la catalogazione in SBN di volumi del fondo antico e di storia locale della Biblioteca provinciale di Roma, oggi Biblioteca istituzionale della Città Metropolitana di Roma Capitale.
Il lavoro è stato svolto da Lucia Antonelli, Stefania Flore e Francesca Rossi.
L’archivio storico della Provincia di Roma è stato oggetto di diversi interventi.
Il primo ha riguardato la serie dei fascicoli generali archiviati tra il 1927 e il 1952, gli unici superstiti dell’archivio storico della Provincia. L’inventario analitico è stato pubblicato nel 2004: Provincia di Roma. Assessorato alle politiche culturali, L’Archivio storico della Provincia di Roma. La serie Atti e corrispondenza 1927-1952, a cura di L. Musci, S. Oreffice, N. Pastina, Roma, Bonsignori editore, 2004 (Palazzo Valentini. Collana di studi e materiali).
La schedatura della serie Atti e corrispondenza è stata effettuata da Emanuela Mazzina (coordinatrice), Mara De Meo, Arianna Franceschini, Susanna Oreffice e Nicola Pastina.
Siamo stati incaricati di riversare sulla piattaforma ArcanaMente dati provenienti da file prodotti nel corso degli ultimi 25 anni dall’Archivio storico dell’ ex Ospedale. La piattaforma gestisce il database di servizio del progetto nazionale Carte da legare.
Il lavoro è svolto da Leonardo Musci
Il Servizio dell’Informatica del Senato della Repubblica ci ha incaricato dell’assistenza operativa sulla basedati GEA detenuta dall’Archivio storico.
Il lavoro è stato svolto da Raffaella Di Lucente e Leonardo Musci.
Nell’ambito di un affidamento in outsourcing di servizi archivistici, è stato creato un software per la rilevazione dei dati gestionali contenuti nei documenti prodotti e ricevuti dal Servizio protezione e prevenzione (SPP) di Finsiel. L’applicativo consente di reperire documenti sulla base di un alto numero di chiavi e di dizionari controllati e condizionati (luoghi, materie, oggetti, tipi di documento, corrispondenti, ecc.).
È stata in seguito fatta una revisione dei vocabolari controllati utilizzati in fase di schedatura.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci (architettura dati) e Stefano Tonazzi (sviluppo). La normalizzazione della descrizione è stata curata da Leonardo Musci e Susanna Oreffice.
La riforma degli uffici territoriali delle Agenzie delle entrate (Ministero delle finanze) ha portato nel 1999 alla chiusura della sede dell’Ufficio unico del registro di Roma e all’apertura di otto uffici delle entrate sul territorio provinciale. È stato necessario riorganizzare le funzioni di gestione degli archivi dell’Ufficio (Atti pubblici, Atti privati, Successioni), affidando a una ditta specializzata (la SLI – Servizi logistici integrati) la sezione di deposito e distribuendo ai nuovi uffici le carte correnti. Tale complessa operazione ha presupposto una ricognizione generale degli archivi, lo studio dei processi di formazione delle serie, il rilievo delle segnature di classificazione, ai fini di un ordinato trasferimento delle carte. La consulenza è terminata con la verifica del completamento dell’intero ciclo operativo.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci.
La presidente Laura delli Colli ci ha affidato una prima parte di descrizione, ordinamento e inventariazione dell’archivio del Sindacato nato nel 1946. Abbiamo curato tutti i rapporti con la Soprintendenza archivistica e bibliografica di Roma per la dichiarazione di interesse pervenuta alla fine del 2023. L’archivio del SNGCI è risultato tra i vincitori del finanziamento per archivi politici e rappresentanze sindacali del Ministero della cultura per il 2024. Il lavoro è stato concluso l8 novembre e ha riguardato la stesura inventariale, l’informatizzazione con Archimista e la digitalizzazione di 4.000 tra foto e documenti.
Il lavoro è svolto da Nicola Pastina, con Rosalia Virga, collabora Paola Ciccodicola, coordinamento Nicoletta Valente.
Allo scopo di applicare alla gestione dell’archivio corrente SPI-CGIL nuove regole e procedure per la formazione dei fascicoli, abbiamo studiato un piano di classificazione in consonanza con la struttura dell’archivio già formato.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice.
Con un primo intervento abbiamo impiantato l’archivio storico del sindacato, selezionando per la conservazione illimitata documentazione prodotta nel periodo 1955-2000 e procedendo alla schedatura, eseguita con il software Highway, all’ordinamento e all’inventariazione. Versamenti successivi hanno determinato la necessità di altri interventi, volti da un lato a selezionare la documentazione da conservare e dall’altro a eseguirne la schedatura, rivedendo e arricchendo l’inventario informatizzato. A completamento del primo intervento di schedatura, verificata la presenza di numerose e importanti lacune documentarie, abbiamo eseguito una ricerca per la redazione di un repertorio di fonti per la storia dello SPI-CGIL.
La prima fase del lavoro è stata svolta da Cristina Saggioro e Elisabetta Tarsia con la supervisione di Susanna Oreffice; ha collaborato Serenella Abbatini. Alle fasi successive di schedatura e ordinamento hanno partecipato Sonja Moceri, Lucia R. Petese, Ilaria Romeo, Ornella Stellavato e Patrizia Ventura. La ricerca documentaria è stata svolta da Ilaria Romeo e Cristina Saggioro.
La Società di studi fiumani nacque a Fiume (oggi Rijeka in Croazia) nel 1923. Agli inizi della Seconda guerra mondiale la Società fu però costretta a sciogliersi, per poi venire ricostituita nel 1960 a Roma da Attilio Depoli (1887-1963) e altri intellettuali fiumani. L’Archivio Museo storico di Fiume conserva materiale librario, documentale, artistico e fotografico, insieme a cimeli d’ogni genere.
Abbiamo curato la migrazione sulla rete Lazio900 degli inventari dei fondi posseduti dalla Società di studi fiumani.
Il lavoro è stato svolto da Leonardo Musci
Fra 2011 e 2013 abbiamo realizzato un intervento organico sull’archivio storico della Società psicoanalitica italiana che ha prodotto il riordinamento generale dell’archivio e la sua digitalizzazione integrale con l’eccezione della serie Casi clinici con redazione finale delle schede SIUSA. L’incarico ha compreso una consulenza sull’organizzazione dell’archivio corrente. Abbiamo inoltre curato una ricerca di finanziamenti per attività archivistiche e impostato un progetto per partecipare al Programma cultura dell’Unione europea 2007-2013. Quanto realizzato è stato illustrato all’Assemblea dei soci della SPI del 3 marzo 2013 ed è stato oggetto di un breve filmato da noi realizzato sulla storia della Società psicoanalitica italiana e sul suo archivio, proiettato nell’ambito del XVII Congresso della SPI (Milano, 22-25 maggio 2014).
Dal 2014 curiamo l’assistenza ai ricercatori in sala di studio (con una breve interruzione nel 2021). Nel 2023 siamo consulenti per le attività di riversamento delle descrizioni inventariali (frutto del lavoro svolto nel 2022) su una piattaforma creata ad hoc per la SPI.
La realizzazione del filmato è opera di Simona Foà e Nicoletta Valente.
Il lavoro è svolto da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente.
Abbiamo ricevuto l’incarico di recuperare il patrimonio fotografico dell’ente (nel 2023), siamo ora attivi in un nuovo progetto più ampio di censimento di tutta la documentazione conservata in sede.
Il lavoro è coordinato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice, hanno collaborato nella prima fase: Claudia Dattero, Rosalia Virga e Ursula Mariani.
Abbiamo inserito in SIUSA le schede dei 211 archivi comunali delle province di Roma e Frosinone con redazione dei profili di soggetto produttore, complesso archivistico, soggetto conservatore e strumento di ricerca.
Il lavoro è stato svolto da Erika Vettone.
Il Centro Alma Sabatini è uno degli undici gruppi, collettivi e associazioni storiche che si sono messi insieme per salvaguardare e rendere fruibili i propri archivi, biblioteche, emeroteche, con particolare attenzione al femminismo degli anni ’70 e alla presenza lesbica degli anni ’80. Ne abbiamo ordinato e inventariato il fondo, depositato presso la Casa internazionale delle donne di Roma.
L'inventario è a cura di Nicoletta Valente.
Schedatura e inventariazione di una parte dell’archivio storico della Comunità ebraica di Roma.
Il lavoro è stato curato da Susanna Oreffice e Nicoletta Valente.
Italo Insolera (1929-2012) è stato un architetto, urbanista e storico. Ha insegnato nelle università di Roma, Venezia e Ginevra e ha dato un contributo fondamentale allo studio dell’evoluzione storica, urbanistica e sociale di Roma. Il suo archivio è stato dichiarato di interesse storico nel 2003.
Il nostro intervento di riordino e descrizione ha riguardato la sezione delle fotografie, alla quale stava lavorando lo stesso Insolera. L’inventario è consultabile sul SIUSA.
Il lavoro è stato curato da Cristina Saggioro e Nicoletta Valente.
Abbiamo operato una ricognizione degli archivi di alcune casse previdenziali, dei quali è stata rilevata la consistenza, lo stato di conservazione, la localizzazione, le attrezzature, i regolamenti archivistici interni, l’eventuale avvio del protocollo informatico.
Il lavoro è stato svolto da Marzia Azzolini e Susanna Oreffice (coordinamento).
Abbiamo visitato l’archivio dell’Ospedale per elaborare la scheda di censimento da pubblicare sul sito del progetto Carte da legare e su SIUSA.
La rilevazione è stata svolta da Nicola Pastina.
Ardito Desio (1897-2001) fu studioso di geografia, geologia, paleontologia, professore universitario, membro di numerose accademie italiane ed estere e corrispondente di varie società scientifiche, ma la sua fama è legata soprattutto all’attività di esploratore, alpinista, cartografo, organizzatore di spedizioni, tra le quali la più nota è la spedizione italiana al K2 del 1954.
Il suo archivio, ospitato dalla Sezione romana del Club alpino italiano, comprende una ricca sezione fotografica.
Il lavoro è consistito nella normalizzazione della base dati descrittiva delle serie fotografiche. Aspetto preponderante è stata la normalizzazione dei toponimi.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina.
In occasione dei 70 anni dalla istituzione (1937) del Liceo abbiamo curato l’allestimento di una mostra documentaria sulla storia della scuola attraverso i documenti conservati nel suo archivio e altri messi a disposizione da ex alunni. La mostra è stata inaugurata il 19 aprile 2008 presso la sala multimediale “Giulia Songini” del liceo alla presenza del sindaco di Roma, Walter Veltroni. Se ve la siete persa, accontentatevi di questo.
La mostra è stata curata da Nicoletta Valente. Hanno collaborato alle ricerche Patrizia Gabrielli e Patrizia Venturi; progetto grafico di Diana Oreffice.
È stata avviata un’attività di ricognizione e salvaguardia delle carte del Liceo Augusto, di cui alcune in pessimo stato di conservazione, prima dell’allestimento della mostra per i 70 anni dalla sua istituzione. Grazie a un finanziamento della Soprintendenza archivistica per il Lazio sono stati realizzati, in seguito, l’ordinamento e l’inventariazione dell’archivio.
Augusto Santocchi ha collaborato alle prime attività di movimentazione dell'archivio. Ordinamento e inventariazione sono state curate da Chiara Agostini e Nicoletta Valente (coordinatrice).
In seguito al lavoro di censimento degli archivi delle scuole superiori di Roma e provincia, la Soprintendenza archivistica per il Lazio ha incaricato Nicoletta Valente di avviare l’attività di ricognizione e salvaguardia dell’archivio del Liceo Giulio Cesare, scuola storica del quartiere Trieste.
Il lavoro ha prodotto un inventario che descrive la documentazione che va dal 1933, anno della fondazione del Liceo, al 1999. Sono conservati i registri delle riunioni degli organi collegiali, i registri di frequenza degli alunni, i diplomi originali, gli incartamenti degli esami di maturità, le pratiche, i documenti contabili e amministrativi e un bellissimo fondo fotografico con le foto di classe. Si conserva anche l’archivio della scuola parificata Torricelli di Roma.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente coadiuvata da Augusto Santocchi per la logistica.
Abbiamo effettuato un intervento di individuazione e ordinamento sommario delle serie documentarie prodotte dal Pio istituto di S. Spirito e ospedali riuniti di Roma, l’ente cui dal 1870 al 1980 è stata affidata l’amministrazione della sanità nella capitale.
Il lavoro è stato curato da Nicola Pastina e Susanna Oreffice.
Sulla base della schedatura delle carte dell’Ente nazionale cellulosa e carta, eseguita nel 1999-2000 in vista del versamento all’Archivio centrale dello Stato, abbiamo elaborato una proposta di scarto.
Il documento è opera di Susanna Oreffice.
Obiettivo del progetto è stato quello di raccogliere informazioni sullo stato degli archivi dei teatri di Roma. Un lavoro preliminare ha prodotto un elenco di 30 teatri da contattare e visitare. Il risultato finale del censimento ha riguardato 14 strutture: Accademia nazionale di arte drammatica Silvio d’Amico, Argentina, Argot studio, Belli, dell’Orologio, del Vascello, de’ Servi, Eliseo, Festival RomaEuropa, La Comunità, Politecnico, Rossini, Tor di Nona, Vittoria.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente in collaborazione con Regina Franceschini.
Con fondi provenienti dalla Soprintendenza archivistica per il Lazio, si è proceduto a un primo ordinamento e descrizione delle carte delle due associazioni AGI e ASCI conservate nella sede nazionale dell’AGESCI a Roma.
Il lavoro è stato curato da Raffaella Crociani.
Abbiamo elaborato, insieme alla Soprintendenza archivistica per il Lazio, un progetto di censimento del materiale documentario presente presso il CONI, le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione e le società sportive presenti sul territorio laziale e romano, con lo scopo di offrire strumenti di descrizione utili per la tutela archivistica come per la ricerca storica. Per la parte relativa alle federazioni sono state prese in esame quelle pugilistica, di atletica leggera, sport equestri, baseball, ginnastica, scherma, canottaggio, tennis, tennistavolo. È stato censito anche l’archivio del Reale Circolo canottieri Tevere Remo.
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto da Marzia Azzolini, Alex Nicora, Ilaria Romeo, Patrizia Ventura.
E’ stato compiuto un censimento del materiale documentario presente presso il Coni, le federazioni sportive nazionali, gli enti di promozione e le società sportive presenti sul territorio laziale e romano, per offrire strumenti di descrizione utili per la tutela archivistica come per la ricerca storica. Oggetto della prima fase sono stati gli archivi prodotti dai diversi organi e uffici del Coni.
Il lavoro, coordinato da Nicola Pastina, è stato svolto a più riprese da Marzia Azzolini, Alex Nicora, Ilaria Romeo, Patrizia Ventura.
Obiettivo del progetto era di raccogliere informazioni sullo stato degli archivi delle scuole superiori statali istituite a Roma e provincia tra il 1870 e il 1962 (data della legge sulla scuola media unificata). Il lavoro, svolto in collaborazione con la Soprintendenza archivistica per il Lazio e l’Istituto per la storia d’Italia dal fascismo alla Resistenza di Roma (IRSIFAR), è stato pubblicato in Memorie di scuola. Indagine sul patrimonio archivistico delle scuole di Roma e provincia (Milano, Franco Angeli, 2006), pp. 37-77.
Il lavoro è stato curato da Roberta Sibbio e Nicoletta Valente.
Il grande archivio dell’ex Ospedale psichiatrico è gestito dal Polo museale – Museo Laboratorio della Mente della ASL Roma 1 (ex Roma E).
Il nostro primo lavoro ha riguardato il riordinamento delle carte prodotte tra fine ‘800 e il 1978, a completamento e integrazione del lavoro svolto da Annalia Bonella sui documenti più antichi e già pubblicato nel 1994. Il nuovo inventario integrale è stato pubblicato: L’Ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà di Roma. Vol. I: L’archivio storico, secc. XVI-XX, a cura di A. Bonella, N. Pastina, R. Sibbio, Bari, Dedalo editrice, 2003.
Un secondo intervento (2010-2011) ha riguardato le carte della gestione dell’Ospedale dalla legge 180 del 1978 alla definitiva dismissione della struttura.
Alla fine del 2020 tutto il patrimonio inventariale del Museo Laboratorio della Mente (accresciutosi nel frattempo con altri fondi archivistici fra cui quello, rilevante, dell’Opera della Scuola magistrale ortofrenica G.F. Montesano) è stato riversato sulla piattaforma Lazio900, consultabile a questo indirizzo.
Il riordinamento e l'inventariazione 2000-2001 sono stati opera di Nicola Pastina e della nostra rimpianta amica e collega Roberta Sibbio. L'intervento 2010-2011 sulle carte post 1978 è opera di Marzia Azzolini e Nicola Pastina con la collaborazione di Vera Fusco.
L’archivio dell’architetto Plinio Marconi (1893-1973) è costituito da circa 5.000 documenti cartografici e fotografici. Si segnalano i materiali relativi ai suoi interventi nel quartiere romano della Garbatella. La schedatura e l’inventariazione sono stati realizzati con un software fornito dall’Università IUAV di Venezia. L’inventario e le immagini digitalizzate sono consultabili in rete sull’OPAC della IUAV.
Il lavoro è stato svolto da Emanuela Mazzina, Fabrizio Triola e Francesca Garello.
Un primo intervento ha interessato l’archivio di deposito e storico dell’Ospedale di Santo Spirito in Sassia. Scopo del lavoro era individuare serie e tipologie documentarie prevalenti al fine di effettuare un eventuale scarto e predisporre le restanti per il trasloco. È stato redatto un elenco di consistenza con indicazioni dell’ambito di competenza cui afferisce la documentazione, della collocazione fisica e dei tempi di conservazione.
Hanno operato Anita De Sossi, Sergio Mazzanti (movimentazione fisica della documentazione), Susanna Oreffice e Nicola Pastina (coordinatore).
L’Ente nazionale per la cellulosa e per la carta fu istituito nel 1935, in coerenza con la politica economica autarchica del Regime fascista, con il compito di “adottare provvedimenti atti ad agevolare la produzione e l’impiego di materie prime nazionali per la cellulosa”.
Dopo la liquidazione dell’Ente, soppresso con legge 28 ottobre 1994 n. 595, la Soprintendenza archivistica per il Lazio ha curato il lavoro preparatorio per il versamento delle carte all’Archivio centrale dello Stato, affidando a noi e alla Cooperativa Bes l’incarico di svolgere una ricognizione nei diversi depositi per l’individuazione delle serie, la schedatura sommaria dei pezzi, l’analisi delle tipologie documentarie, la proposta di scarto. Il versamento in ACS è poi avvenuto nel 2001.
Il lavoro di ricognizione è stato svolto da Lucia Nardi e Lucia Pasquini.
Siamo stati incaricati di proseguire un lavoro iniziato già da alcuni anni e che ha finora prodotto la schedatura di circa due terzi dell’archivio della struttura regionale campana della CGIL. La nostra proposta progettuale prevede un’analisi dell’affidabilità della schedatura effettuata e della sua rispondenza alla comprensione dell’archivio nel suo insieme, una indagine che rifletta sul metodo di ordinamento possibile, anche alla luce degli organigrammi storici disponibili. Risultato concreto di questa attività sarà una relazione storico-archivistica contenente una proposta di organizzazione coerente con lo studio istituzionale effettuato e le indicazioni per il prosieguo della schedatura.
Il lavoro è svolto da Erika Vettone con la supervisione di Leonardo Musci.
La Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio ci ha incaricato di svolgere l’attività di ordinamento e schedatura parziale dell’Archivio storico e di deposito. L’ente è la più importante istituzione pubblica di assistenza e beneficenza (Ipab) di Roma per rilevanza patrimoniale e attività di assistenza svolta. Come per altri grandi istituti, è il risultato della fusione, nel corso dei secoli, di diverse opere pie.
Con il secondo incarico (2023) abbiamo svolto l’attività di schedatura analitica, ordinamento e inventariazione delle serie principali dell’Archivio storico. Il lavoro è stato svolto con l’utilizzo del software Archimista.
Il lavoro è coordinato da Nicola Pastina, il gruppo di lavoro è composto da Dimitri Affri e Giulia Merluzzi, hanno partecipato per una breve fase Chiara Di Piramo e Laura Mango.
Siamo stati incaricati di occuparci di una prima ricognizione dell’Archivio di famiglia Patrizi Montoro conservato nel Palazzo a piazza San Luigi dei Francesi 37 a Roma. L’archivio è conservato in tre luoghi: una parte, quella più cospicua, è stato donato all’Archivio Apostolico Vaticano nel 1946 (carte Chigi, Montoro, Patrizi, Naro), una seconda partizione è conservata a Montoro (Terni) e la terza è stata oggetto del nostro intervento.
Il lavoro è curato da Nicola Pastina con incursioni di Nicoletta Valente, hanno dato il loro contributo Dimitri Affri e Costanza Stefanori.
L’Unione donne italiane (oggi Unione donne in Italia, per accogliere anche le donne immigrate residenti e lavoratrici nel nostro Paese) è nata nel 1945 dai Gruppi di difesa della donna, nati dopo l’8 settembre del 1943 nel Centro nord con l’intento di dare supporto e assistenza alla lotta partigiana contro l’occupazione nazista. Abbiamo svolto attività archivistiche e di digitalizzazione presso l’Archivio centrale dell’UDI che ha sede presso la Casa internazionale delle donne a Roma. In particolare abbiamo trattato alcune parti afferenti alla serie “Violenza sessuale” (1975-1998) e alle pratiche delle “marocchinate” (1951-1955) con lo scopo di implementare la Digital Library e far conoscere questo importante patrimonio su un tema forte e di grande attualità.
Il lavoro è stato svolto da Michela D'Angelo e Stella Zambonini con il coordinamento di Nicoletta Valente.
Nell’ambito del progetto Carte da legare, promosso dalla Direzione generale per gli archivi e volto al recupero e alla valorizzazione del patrimonio documentario dei dismessi ospedali psichiatrici italiani, il Santa Maria della Pietà di Roma ha svolto un ruolo di progetto pilota grazie al nostro impegno sia sul versante della progettazione dell’applicativo ArcanaMente sia su quello della schedature delle cartelle cliniche. Grazie a finanziamenti della Soprintendenza archivistica del Lazio e della ASL Roma 1 (ex Roma E) sono stati finora censiti circa 17.100 ricoverati per il periodo 1851- aprile 1913 (per circa 22.000 ricoveri). La bancadati è interrogabile alla pagine Cartelle cliniche del sito del progetto. Nel corso del 2021 abbiamo ripreso l’attività di schedatura di 1000 cartelle cliniche.
Grazie ad un finanziamento della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio (2023) sono state schedate le cartelle cliniche nella misura di 800 ricoveri.
La schedatura con le prime versioni di ArcanaMente è opera di Marzia Azzolini, Laura Cicconi, Flavia Nardi, Beatrice Ortu, Lucia Pollio e Roberta Rampa, coordinate da Leonardo Musci.
Ha curato la pubblicazione del patrimonio archivistico su Lazio '900 Leonardo Musci, che coordina il progetto dall'inizio.
Dopo la reingegnerizzazione dell'applicativo dal 2016 è impegnata sulla schedatura delle cartelle cliniche Stella Zambonini, dal 2021 ha in parte collaborato anche Dario Salvan.
Mario Capanna (Città di Castello, 1945), dirigente del Movimento studentesco dalla metà degli anni Sessanta, è stato parlamentare europeo e deputato.
Il suo archivio è stato dichiarato di particolare interesse storico nel maggio 2019 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e delle Marche che nel 2020 ci ha incaricato di ordinarlo e inventariarlo. Il frutto del lavoro è consultabile sul portale SAN-inventari. Nel 2022 l’inventario, arricchito da interventi dello stesso Capanna e da immagini di alcuni documenti, è stato pubblicato a cura di Leonardo Musci grazie a una collaborazione tra Soprintendenza archivistica e bibliografica dell’Umbria e Associazione palazzo Vitelli a Sant’Egidio (“Formidabili queste carte…”. L’archivio di Mario Capanna, Perugia 2022).
Il lavoro è stato curato da Leonardo Musci.
La Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantrolopogici della Puglia ci ha incaricato di redigere una proposta operativa per la migliore funzionalità dell’archivio dell’ufficio. Visite e interviste (sia nella sede che in Archivio di Stato di Bari dove è conservata una parte della documentazione di interesse della Soprintendenza) sono state preliminari alla consegna dell’elaborato che ha preso in considerazione anche l’aspetto degli strumenti informatici a disposizione dei funzionari per i compiti di vigilanza e tutela.
Il lavoro è stato curato da Leonardo Musci, Susanna Oreffice e Nicola Pastina.
Lo studio legale Pertile di Roma ci ha chiesto di razionalizzare il suo sistema di archiviazione. Un primo intervento ha avuto lo scopo di riordinare la documentazione pregressa, ottimizzare gli spazi e ridurre il volume delle carte conservate; la ricognizione finalizzata al censimento e allo scarto ha permesso di individuare, attraverso l’analisi delle carte, esigenze e criticità nella formazione e conservazione dell’archivio. Successivamente è stato elaborato un piano di classificazione semplice e funzionale e predisposto un regolamento che in pochi punti delineasse le azioni da svolgere in fase di produzione, fascicolazione e conservazione. Entrambi gli interventi sono stati, in ogni fase, condivisi con le impiegate della segreteria, coinvolte in prima persona nel progetto di ordinamento e riorganizzazione.
Susanna Oreffice ha curato il lavoro.
Per oltre dieci anni abbiamo curato l’indicizzazione informatizzata della rassegna stampa quotidiana, nazionale ed estera, di Telecom Italia per l’utilizzo da parte di utenti interni. È stato utilizzato un thesaurus elaborato dall’Azienda, aggiornato periodicamente anche sulla base delle nostre proposte di integrazione.
Al lavoro hanno partecipato, in fasi diverse, Fabio Fertig, Patrizia Gabrielli, Margherita Karen Hassan, Cristina Menghini, Alex Nicora, Claudia Perino e Paola Zerbino.
L’inventario dell’archivio storico di Unioncamere (81 buste, 1946-1979) è stato pubblicato come secondo volume dell’opera La storia dell’Unione italiana delle camere di commercio (Unioncamere, Roma, 2008).
Roberta Sibbio ha curato l'intero ciclo operativo. All'inventario a stampa ha collaborato Leonardo Musci.
Quando il regime fascista abolì le camere di commercio istituendo i consigli provinciali dell’economia come organismi statali (1927), fu decretata anche la fine dell’Unione delle camere di commercio italiane, istituita nel 1901. Il suo archivio fu passato alla Camera di commercio di Roma, ma vicende successive ne fecero perdere le tracce.
Sulla base di tale premessa abbiamo proposto e realizzato per Unioncamere un progetto di ricerca di documenti della prima Unione da realizzarsi in un nutrito numero di archivi, primi fra tutti quelli delle principali camere di commercio. Il lavoro ha prodotto la schedatura con il software GEA 4 di circa 3.000 documenti dell’Unione, organizzati “virtualmente” sulla base delle presumibili serie archivistiche originarie. Il risultato del lavoro ha costituito materia per la redazione de La storia dell’Unione italiana delle camere di commercio. I: Prime considerazioni dai documenti dell’archivio storico (1901-1979), Unioncamere, Roma, 2008.
Il progetto, ideato da Leonardo Musci, è stato realizzato da Roberta Sibbio, avvalendosi della collaborazione di archivisti di diverse regioni (tra i principali Saverio Amadori e Cristina Terrile).
L’intervento ha riguardato la ricognizione, selezione, riordino e ricollocazione di riviste italiane, straniere, annuari e riviste edite dalle Camere di commercio e delle monografie italiane, straniere e edite dalle Camere di commercio. In generale il lavoro ha riguardato l’intera riorganizzazione della biblioteca che ha comportato il riordino e la ricollocazione del materiale conservato.
Il lavoro è stato svolto da Ilaria Brancatisano, Enrico Dotti e Francesca Rossi (coordinatrice).
L’Unioncamere ha promosso una iniziativa di valorizzazione degli archivi storici delle Camere di commercio attraverso la pubblicazione di una guida che desse conto della variegata situazione dei fondi conservati dalle Camere o dagli Archivi di Stato. La Guida agli archivi storici delle Camere di commercio italiane, a cura di E. Bidischini e L. Musci, Roma 1996, è scaricabile dal sito della Direzione generale per gli archivi. Il volume ha contribuito a stimolare diversi interventi di ordinamento e inventariazione degli archivi camerali e si è sentita la necessità di aggiornare il lavoro, pur non ricorrendo alla tradizionale uscita a stampa. Abbiamo progettato e realizzato la versione web della Guida, con dati aggiornati al gennaio 2002 e una nuova struttura di presentazione. Il lavoro è attualmente consultabile all’interno del Portale delle camere di commercio d’Italia, purtroppo senza la dichiarazione dei crediti d’autore.
A corredo della Guida abbiamo altresì progettato (e il Servizio Pubblicazioni e studi della Direzione generale per gli archivi ne ha permesso la realizzazione) un repertorio storico sistematico delle fonti normative del sistema camerale italiano.
La raccolta dei dati di base per l'aggiornamento web al 2001 è stata curata da Cristina Cannizzo. Leonardo Musci e Stefano Quieti hanno progettato e realizzato nel 2002 il sito web con il coordinamento generale di Elisabetta Bidischini (Unioncamere). Roberta Sibbio ha realizzato il repertorio delle fonti normative.
Un primo intervento ha prodottouna guida che desse conto dell’articolazione storica della UIL in servizi e uffici, rendesse possibile l’orientamento tra il materiale archivistico e ne delineasse alcune caratteristiche generali. La guida interessa le carte del periodo 1950-1992, contenute in oltre 2.200 unità di conservazione.
In fasi successive abbiamo poi riordinato e inventariato, con il software GEA 4, diverse serie, tra cui quelle degli organi statutari, della Segreteria generale, di alcuni servizi. Il lavoro è stato svolto nell’ambito del progetto Archivi on-line, finanziato dal Senato della Repubblica.
La guida è stata realizzata da Marco Grispigni (coordinatore) e Nicola Pastina. Il lavoro di ordinamento e inventariazione è stato curato da Nicola Pastina (coordinatore), Lucia R. Petese e Roberta Sibbio.
Giuseppe Montalenti (1904-1990) è stato il primo professore di genetica in Italia, membro di numerose accademie e associazioni scientifiche italiane e internazionali.
Il nostro intervento ha riguardato la schedatura e stesura di un primo strumento di consultazione delle carte lasciate dallo scienziato al Dipartimento di genetica e biologia molecolare dell’Università degli studi di Roma La Sapienza. Dopo varie vicissitudini l’archivio è stato assegnato alla Biblioteca del Dipartimento di medicina sperimentale, Sezione di storia della medicina, dove è consultabile. Si conserva anche documentazione della International Union of Biological Sciences (IUBS) per il periodo in cui Montalenti ne fu segretario generale (1953-1958) e poi presidente (1958-1961). La consistenza è di 158 buste (141 di archivio personale e 17 per l’archivio IUBS). La documentazione è datata 1904-1994.
Un resoconto di questa descrizione sommaria è in N. Valente, L’archivio di Giuseppe Montalenti, in «Medicina nei secoli. Arte e scienza», 18/1 (2006), pp. 127-134.
Il lavoro è stato curato da Nicoletta Valente.
Luciano Maiani è ordinario di Fisica teorica all’Università degli studi “La Sapienza” di Roma. Nel 1993 è stato eletto presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN), nel 1997 è stato nominato direttore generale del CERN a Ginevra, il più grande laboratorio di fisica del mondo, nel 2008 è stato nominato presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, carica che ha mantenuto fino all’estate 2011. Maiani ha avuto un ruolo chiave nel progetto che ha portato alla realizzazione di LHC, il più grande acceleratore di particelle del mondo. Il lavoro di ordinamento e inventariazione del suo archivio è consultabile qui.
Il lavoro è svolto da Nicoletta Valente.
Giorgio Salvini (1920-2015) è stato un fisico di fama internazionale. Professore di fisica generale alla Sapienza di Roma per 30 anni, presidente dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e ministro dell’Università, ricerca scientifica e tecnologica nel Governo Dini (1994-1995). Abbiamo schedato, riordinato e inventariato il suo archivio personale (1919-2014) che è consultabile qui.
La prima parte del lavoro è stato svolto da Margherita Agostini. Responsabile dell'attività e curatrice del lavoro sul secondo versamento è Nicoletta Valente.
Abbiamo curato la migrazione della basedati GEA nell’ambiente Archiui, e la realizzazione del Portale per l’accesso agli inventari. Il lavoro è stato eseguito in collaborazione con Promemoria.
E’stata svolta un’attività di inventariazione di documentazione pervenuta negli ultimi anni che ha riguardato i fondi: Mario Ageno, Edoardo Amaldi, Nicola Cabibbo, Ginestra Giovene Amaldi e Claudio Villi.
Il lavoro è curato da Nicoletta Valente con la collaborazione di Cristina Saggioro e Leonardo Musci per le fasi di migrazione da Gea al portale Sapienza SMFN.
Carlo Salvetti (1918-2005) si è occupato prevalentemente di problemi di fisica nucleare delle basse energie, fisica dei reattori nucleari e problemi energetici.
Una parte del fondo testimonia l’intensa attività svolta nell’adempimento dei numerosi incarichi ricoperti; una seconda parte è costituita da un pezzo dell’archivio del CNEN, istituito nel 1960, che Salvetti, in qualità di vice presidente, ha conservato insieme alle sue carte. Il fondo (500 fascicoli conservati in 63 scatole e 7 buste, 1928-2004) conserva prevalentemente scritti, appunti, corrispondenza, relazioni, documenti personali, ritagli di stampa e alcune fotografie.
L’intervento ha prodotto un inventario consultabile per anni sul sito di Archivi del Novecento. Dopo la migrazione verso l’applicativo Archiui l’inventario è consultabile sul sito del Dipartimento di Fisica. Una descrizione del lavoro è pubblicata in «Il Mondo degli archivi», 1/2011.
L'ordinamento e l'inventario sono stati curati da Nicoletta Valente in collaborazione con Milena Galasso (schedatura), Sveva Pacifico (indicizzazione) e Serafina Desiderio (condizionamento).
Vittorio Somenzi (1918-2003) si laurea in fisica con Giovannino Gentile e dopo un percorso molto particolare arriva a ricoprire la cattedra di filosofia della scienza all’Università di Roma per diversi anni. Scienziato dalla forte personalità, curioso, vivace, passionale e competente in diverse branche della conoscenza scientifica, umanistica e artistica, è stato un maestro estremamente disponibile verso il lavoro altrui e in particolare dei suoi allievi.
Il suo archivio è conservato presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma La Sapienza. Il fondo (847 fascicoli in 160 scatole, 1895-2003) contiene materiale preparatorio per i suoi scritti, appunti, corrispondenza, pubblicazioni e documenti diversi.
Alla fine di luglio 2021 ci siamo dedicati alla “Miscellanea Somenzi”, abbiamo descritto i materiali a stampa, i dossier, dispense e articoli che Somenzi ha ricevuto da autori/corrispondenti nel corso della sua lunga attività di fisico/filosofo. Il lavoro si consulta svolto è consultabile qui.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione è stato svolto da Nicoletta Valente in collaborazione con Serafina Desiderio e Valentina Stazzi.
Per la "Miscellanea Somenzi" ha collaborato Giorgia Tulli.
L’archivio di Mario Ageno (54 scatole, 1914-1993) conserva dattiloscritti preparatori delle pubblicazioni, delle conferenze, dei testi universitari, dei libri, materiale relativo alla carriera scientifica e all’attività di ricerca, oltre a una significativa documentazione sul laboratorio di Fisica della Sanità, di cui Ageno fu direttore.
Il lavoro sul fondo ha prodotto un elenco di consistenza con la descrizione sommaria per unità archivistiche, smistate in raggruppamenti per tipologia documentaria. È stato elaborato successivamente anche l’inventario analitico poi riversato sul software GEA 4 allora in dotazione presso il Dipartimento. Successivamente, la base dati è stata migrata sull’applicativo Archiui. L’inventario è consultabile sul sito del Dipartimento di Fisica.
Il lavoro di inventariazione è stato svolto da Emanuela Mazzina.
L’archivio di Claudio Villi (63 scatole, 1949-1996) è al momento l’unico dei fondi custoditi presso il Dipartimento di fisica dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza” relativo a uno scienziato che non ha svolto la propria attività nell’ateneo romano. Esso è stato acquisito nel 1998, per evitare il rischio di dispersione, dal Dipartimento di fisica di Padova dove Villi (1922-1996) ha insegnato a partire dal 1961. Comprende una prima sezione che annovera in prevalenza corrispondenza amministrativa soprattutto relativa all’Università di Padova, e la sezione dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (INFN) e altre istituzioni scientifiche o culturali dell’ambito padovano. La seconda raccoglie materiale relativo all’impegno parlamentare e politico (antifascista, nel 1976 viene eletto senatore come indipendente nelle liste del PCI) e alla sua attività in campo universitario e scientifico.
L’inventario si può consultare sul sito del Dipartimento di Fisica.
L'inventario è di Emanuela Mazzina. La corrispondenza è stata schedata da Nicoletta Valente e Cristiana Pipitone.
L’archivio di Enrico Persico (73 scatole, 1900-1969) è composto dalle carte provenienti dallo studio, abitazione e Università di Roma, dove Persico (1900-1969) è stato professore di Fisica; è stato versato nel 1981 al Gruppo di storia della fisica.
Il riordinamento e l’inventariazione (1998-1999) sono stati la premessa per l’elaborazione nel 2002 di un thesaurus tematico per l’accesso semantico. Sono state inoltre schedate circa 6.000 lettere in DBIIIplus e redatto un elenco calendariale della corrispondenza. Tutti i dati sono stati poi migrati nel 2003 nel software GEA e pubblicati sul sito di Archivi del Novecento, dove sono rimasti consultabili fino al 2016. Dopo la migrazione nell’applicativo Archiui, l’inventario è consultabile sul sito del Dipartimento di Fisica.
L'inventario è stato curato da Emanuela Mazzina. Il thesaurus è stato elaborato da Lucia Orlando. La corrispondenza è stata schedata da Federica Favino ed Emanuela Mazzina. L'elenco calendariale della corrispondenza è a cura di Nicoletta Valente.
Marcello Conversi (1917-1988) entrò subito a far parte del gruppo di ricerca sui raggi cosmici guidato da Gilberto Bernardini. Dal 1950 al 1958 insegnò all’Università di Pisa dove diresse un progetto per la realizzazione di un centro di calcolo elettronico dal quale nacque la scuola italiana di informatica. Diresse poi l’Istituto di Fisica della Sapienza dal 1960 al 1966.
Abbiamo eseguito l’ordinamento e l’inventariazione del fondo (59 scatole, 1940-1989). La schedatura della corrispondenza (circa 3.000 lettere) fu effettuata con il software DBIII plus e migrata nel software GEA per consentirne la pubblicazione sul sito di Archivi del Novecento. La base dati è stata poi migrata sull’applicativo Archiui. Ha completato il lavoro l’elaborazione di un elenco calendariale della corrispondenza, pubblicato insieme all’inventario come Nota interna del Dipartimento di Fisica.
L’inventario è consultabile sul sito del Dipartimento di Fisica.
L'inventario è di Piero Santoni. La corrispondenza è stata schedata da Nicoletta Valente.
Inventario del piccolo nucleo documentario (4 scatole, 1870-1910) dell’Istituto chimico di via Panisperna salvatosi durante il trasloco della struttura nella Città universitaria negli anni Trenta. La schedatura delle 656 lettere è stata eseguita con il software DBIIIplus, secondo il tracciato elaborato per la schedatura degli archivi scientifici dal gruppo di Storia della Fisica del Dipartimento di Fisica dell’Università di Roma “La Sapienza”, dove il fondo è conservato.
Il lavoro è stato svolto da Nicoletta Valente.
L’archivio di Edoardo Amaldi (1873-1989) è uno degli archivi di personalità scientifiche più imponente per consistenza (631 scatole) tra quelli in possesso dell’Università di Roma “La Sapienza”. Sono stati elaborati nel corso del tempo diversi strumenti di consultazione delle sezioni pervenute al Gruppo di Storia della Fisica dagli eredi dello scienziato e dal Dipartimento stesso. Sono state schedate circa 28.000 lettere con DBIII plus secondo il tracciato elaborato dal Gruppo per gli archivi di scienziati. Dalla schedatura è stato elaborato un elenco calendariale della corrispondenza. Il progetto di riordinamento e inventariazione è opera di Lucia Orlando, membro del Gruppo di Storia della Fisica.
Nel corso del biennio 2018-2019 ci siamo occupati di un nuovo versamento da parte degli eredi costituito principalmente da fotografie e quaderni. È stata questa l’occasione che ha permesso di individuare l’archivio personale di Ginestra Giovene (1925-1989) moglie di Edoardo Amaldi, astrofisica e divulgatrice scientifica. È stata portata a termina anche un’attività di revisione e rinumerazione delle unità di conservazione di tutto il Fondo Amaldi. Un ulteriore incarico (ottobre 2019) riguarda la revisione della collocazione fisica dei fascicoli della partizione Archivio Amaldi Eredi.
Per la consultazione del Fondo Amaldi qui, per quello di Ginestra Giovene qui.
Hanno partecipato al lavoro Riccardo Bassani, Federica Favino, Emanuela Mazzina, Piero Santoni e Nicoletta Valente. La schedatura, riordinamento e inventariazione del terzo versamento è a cura di Nicoletta Valente.
Il lavoro di rinumerazione è svolto in collaborazione con Dario Salvan e Giorgia Tulli.
L’incarico riguarda lo studio di un carteggio di circa 600 lettere conservato presso la Biblioteca di Matematica alla Sapienza. Carlo Pucci (Firenze 3 agosto 1925 – 10 gennaio 2023), matematico, antifascista, nipote di Ada e Ernesto Rossi, si è occupato soprattutto di promozione della ricerca matematica e di forme nuove del suo governo. Il lavoro sarà svolto con l’utilizzo di Archiui in dotazione presso l’ente.
Il lavoro è svolto da Nicoletta Valente
Abbiamo ricevuto l’incarico di formare e affiancare il personale della Biblioteca nell’utilizzo del software Archiui in uso presso l’Ente. La Biblioteca conserva fondi personali di matematici, in particolare saranno trattati gli archivi di Roberto Marcolongo, Luigi Cremona, Ugo Amaldi e l’archivio della Biblioteca. Le attività sono finalizzate a rendere fruibile il patrimonio attraverso il Portale di Scienze MFN della Sapienza che si interroga qui.
Il lavoro è stato curato da Nicoletta Valente
L’Archivio di Lionello Venturi è costituito da materiali che sono stati acquisiti, per donazione, dall’Istituto di Storia dell’arte (ora Dipartimento di Storia dell’arte e Spettacolo) in un arco di tempo che va dal 1997 al 2014-15.
L’archivio si compone di 428 scatole in cui sono raccolti: appunti manoscritti, dattiloscritti, opuscoli, cataloghi di mostre, fotografie, lettere e altro. L’intera documentazione riguarda l’attività scientifica, sociale e politica, svolta da Lionello Venturi dal 1903 al 1961 (anno di morte dello studioso). Con il primo incarico abbiamo informatizzato reso fruibile l’archivio attraverso il software Archiui. Il lavoro svolto è stato presentato il 10 novembre alla Sapienza, si può consultare qui. Con un finanziamento del Mic – Progetti di ricerca 2024 è stato possibile completare la descrizione degli ultimi 5 faldoni.
Il lavoro è coordinato da Cristina Saggioro. Il gruppo di lavoro è composto da Claudia Dattero, Martina Rossi (dottoranda), con il supporto scientifico di Claudio Zambianchi.
Abbiamo ricevuto l’incarico per la formazione di base e l’affiancamento in presenza per utilizzare al meglio l’applicativo Archiui, in dotazione presso l’Ente.
Il lavoro è svolto da Cristina Saggioro.
E’ in corso presso il Museo della scuola e dell’educazione dell’Università Roma Tre l’attività di schedare, ordinare e inventariare le carte di Vincenzo Borruso, medico, educatore sanitario, collaboratore di Danilo Dolci, impegnato per il riscatto delle donne e dei più fragili in Sicilia. Le carte sono state donate dalla erede Francesca Borruso.
Il lavoro sarà consultabile sul portale archivistico del MuSED.
Il lavoro è svolto da Stella Zambonini con il coordinamento di Nicoletta Valente.
Abbiamo svolto presso il Museo della scuola e dell’educazione dell’Università Roma Tre l’attività di schedare, ordinare e inventariare delle carte del maestro Bernardini, donate dagli eredi al Museo. Per un breve profilo di questo semplice e straordinario intellettuale si veda qui.
Il lavoro sarà consultabile sul portale archivistico del MuSED.
Il lavoro è coordinato da Nicoletta Valente, partecipa Andrea Gasbarri, ha contribuito nella prima fase Irene Guerriero per il tirocinio extracurricolare. E' attualmente coinvolta per il tirocinio curriculare Beatrice Partouche che si occupa della schedatura delle lettere ricevute da Bernardini.
Abbiamo riordinato il Fondo Marcello Argilli, donato dagli eredi al Museo storico della didattica, diretto dal prof. Lorenzo Cantatore. Argilli (1926-2014), giornalista e scrittore romano, si è dedicato alla narrativa per ragazze e ragazzi sperimentando tutti i generi: romanzo, fumetti, cartoni animati e poesia. Il lavoro andrà ad implementare il patrimonio archivistico del Museo consultabile qui.
Il lavoro è stato svolto da Andrea Gasbarri e Nicoletta Valente.
Cura della migrazione della base dati GEA sulla piattaforma Archiui, scelta per l’informatizzazione degli archivi del Museo storico della didattica.
Il lavoro è svolto da Cristina Saggioro e Nicoletta Valente.
Mario Alighiero Manacorda (1914-2013) è stato pedagogista, storico e uomo di cultura. Figlio dello storico Giuseppe, nel corso della sua lunga attività come saggista, pedagogista (autore di molti studi sulla riforma della scuola), direttore di riviste («Rinascita» e «Voce della scuola democratica»), politico (responsabile della sezione scuola del Partito comunista italiano) e altro, ha prodotto un archivio la cui consistenza è attualmente di circa 15 metri lineari. Siamo stati incaricati dal Dipartimento di procedere allo studio, schedatura, ordinamento e inventariazione dell’archivio.
Dal 2018 l’inventario è consultabile sulla piattaforma Archiui del Museo della scuola e dell’educazione (MuSEd) a questo link.
Il lavoro è curato da Nicoletta Valente.
Il lavoro ha riguardato la catalogazione del materiale didattico e gli elaborati degli alunni di scuola materna educati secondo il metodo pedagogico messo a punto nel 1907 da Giuseppina Pizzigoni (1870-1947), fondatrice della Scuola Rinnovata di Milano. La raccolta è conservata dalla Biblioteca Angelo Broccoli.
A un primo intervento di catalogazione effettuato nel 2012 (per i cui risultati si rimanda all’articolo pubblicato in «Il Mondo degli archivi», 10/2012), ne è seguito uno relativo a materiale giunto nel 2016, che sfrutta la piattaforma ALMA adottata dall’Università Roma Tre.
Il lavoro è stato coordinato da Nicoletta Valente con la supervisione scientifica della prof.ssa Sandra Chistolini. Il primo intervento di catalogazione è stato svolto da Luisa Vietri, il secondo da Giorgia Tulli.
Abbiamo curato l’attività di digitalizzazione della raccolta fotografica conservata nell’archivio delle Scuole dei contadini (circa 1400 positive) e l’associazione delle immagini digitali alle schede descrittive.
Abbiamo svolto, in partnership con Codess Cultura, la catalogazione di circa 1000 oggetti di ambito scolastico e didattico. I record sono stati immessi tramite software Aleph nel catalogo del Sistema bibliotecario d’Ateneo nella cui basedati sono interrogabili.
Il lavoro è stato curato da Maria Antonietta Romano.
Abbiamo svolto, in partnership con Codess Cultura, la catalogazione di circa 7000 unità bibliografiche tra monografie e periodici. I record sono stati immessi tramite software Aleph nel catalogo del Sistema bibliotecario d’Ateneo nella cui basedati sono interrogabili.
Il lavoro è stato curato da Maria Antonietta Romano.
L’archivio delle Scuole dei contadini, purtroppo molto lacunoso, documenta le attività di una realtà di “apostolato sociale”, scaturita dall’iniziativa di medici, artisti, letterati e signore della borghesia colta: tra i nomi più noti Angelo e Anna Fraentzel Celli, Domenico Cena, Sibilla Aleramo, Duilio Cambellotti. Suoi cardini furono la lotta contro l’analfabetismo delle classi rurali e la diffusione della cultura igienica tra i contadini dell’agro romano e di quello pontino. Particolare attenzione fu posta all’edilizia scolastica.
Il lavoro di ordinamento e inventariazione si è svolto nell’ambito di un intervento più ampio sul patrimonio documentario del Museo storico della didattica ‘Mauro Laeng’ dell’Università degli studi Roma Tre (dal 2017 MuSEd – Museo della scuola e dell’educazione)). Al fondo è aggregata una raccolta fotografica di quasi 1400 positive, provenienti dall’ente stesso e da donazioni di privati.
Dal 2017 l’inventario è consultabile sulla piattaforma Archiui del Museo a questo link.
L'inventario è stato curato da Michela Chiapponi e Lucilla Less. Leonardo Musci ha supervisionato il lavoro.
Luigi Vannucchi (1931-1978) è stato attore poliedrico: di formazione teatrale classica, impegnato con le maggiori compagnie tra anni Cinquanta e Settanta, ha altresì lavorato per sceneggiati televisivi di larga popolarità, nel cinema e nella pubblicità.
Su iniziativa della figlia Sabina, attenta custode della memoria del padre, abbiamo ordinato e inventariato il suo archivio.
L'inventario è stato curato da Nicoletta Valente.
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